TESTO
Rinchiuso fu Bagliore dietro al muro
ed io a brucar la terra nero e oscuro,
più scavo per immettermi nel buco,
più il lercio sopra l'occhio mi fa cieco.
Perchè non so salire,
non posso scavalcare,
al peso del catrame io devo sottostare.
Se di ali mi munissi potrei scavalcare
e del fulgido raggio mi potrei rivestire,
ma non so penetrare.
Restavo di cemento dietro al muro
che al volgo non rivela il senso oscuro,
Ha un parto che riflette dalla roccia,
un velo amaro dipinto di parvenza.
Ma come d'improvviso,
vestita di sorriso,
Lei mi prese e mi invitava a goder dell'aldilà.
Qualunque essere vuol conoscere il principio
e di esso io mi rivestii.
Bene posso dire ora cosa vi trovai:
un vuoto colmo di Nulla.
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DESCRIZIONE
La terza inquiescenza è legata al bisogno di capire cosa si nasconde dietro la
realtà, cercare di squarciare il velo di Maya che avvolge le cose: si immagina un
enorme muro che pare celi qualcosa di speciale dietro di sé e che il protagonista
riconosce come "Bagliore" (in quanto vede vibrare la roccia murosa come un
fulgido parto). Determinato e deciso, comincia a scavare il terreno nel tentativo di
aprirsi un varco, ricavandone solo fallimento e frustrazione finchè una Lei fatata
e luminosa lo invita alla visione di ciò che si nasconde aldilà del muro: un vuoto
colmo di Nulla.
ALBUM E INFORMAZIONI
La canzone Il muro si trova nell'album (in)quiescenza uscito nel 2012 per controrecords.
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L'articolo Mathì - Il muro testo lyric di Mathì è apparso su Rockit.it il 2016-04-04 20:03:54
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