Strumenti, pulsazioni, ricerca sonora, ma anche melodie e silenzi che
lasciano spazio a una terra sonora in cui sia bello perdersi, vagare nel tempo, lasciar
spaziare la mente e, infine, scomparire per poter riemergere in qualcosa d’altro e di
più grande.
Disappear è un percorso che parte dal puro suono, con due tracce
strumentali evocative e immaginifiche, capaci di costruire ambientazioni interiori
dove tutto è modellato per far spazio a un mondo delicato, disegnato dal suo essere
in un bilico costante e in uno spazio di confine con l’interiorità.
Da questo inizio che lascia in qualche modo sottesa un’assenza, quella umana,
sorge quindi nelle due tracce seguenti l’elemento più carnale: la voce, utilizzata
come strumento puro, oltre al suo semplice senso di presenza e di parola. Questo
Ep trova il suo posto nel mondo come un’esperienza, qualcosa che non teme di
toccare corde emotive.
Un lavoro che, seppur nella necessaria sintesi del formato Ep, si colloca per
formazione e stile oltre i confini nazionali metabolizzando al tempo stesso quella
tradizione italiana che fa del canto e della melodia l’elemento capace di creare
l’intesa con chi ascolta.
La scelta stessa di un’autoproduzione del tutto indipendente, fuori dai circuiti
tradizionali, che punta sulla qualità dell’opera proposta al di là di semplici
ammiccamenti o tensioni verso sempre più effimere mode, è testimonianza del
coraggio, oggi forse sempre più necessario, di mettere al centro l’opera d’arte.
La cura prestata alla creazione musicale e il formato vinile, fanno di questo lavoro
qualcosa che rende l’ascoltatore partecipe di un processo, di un modo di fare e
fruire musica attento ai dettagli, alla qualità dell’ascolto, al tempo necessario per
poter entrare in una dimensione fuori dalla fretta e dagli appiattimenti odierni.
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