RIDO E PIANGO CHE NON SI SA MAI - Jannacci secondo noi
LP Arpioni 2023
Accidenti, che idea ci è mai venuta: un tributo a Jannacci Vincenzo, in arte Enzo Jannacci.Un pugliese nato a Milano, uno dei tanti che fecero la storia della canzone milanese, del cabaret, da quella irripetibile stagione degli anni sessanta in poi.Un uomo a metà, uno che raccontava degli esclusi, degli ultimi, che dava dignità perfino alla peggio sfiga. Uno che fino all’ultimo giorno stette dalla stessa parte, pieno dei dubbi e dei tremori psichici e fisici che solo una grande sensibilità, una intelligenza acuta e una curiosità intellettuale mai doma ti concedono.
Un repertorio immenso il suo. Dove metti le mani (e le orecchie) trovi piccoli grandi capolavori. Gioielli, pezzi unici, alcuni molto noti e diventati patrimonio nazionale, dei veri monumenti. Così per noi è stato difficile scegliere. Sarebbe stato il caso di fare una dispensa a puntate: disco uno, due, tre, quattro e così via. Invece abbiamo deciso di scegliere, immaginandoci dei brani rivoltati alla nostra maniera. Abbiamo cercato di inserire anche alcuni brani meno noti. Brani che ci fossero rimasti addosso. Nessuna razionalità, la rosa si è ristretta con naturalezza per arrivare alla selezione che vi presentiamo.
Sono passati dieci anni da quel ventinove Marzo 2013, quando Enzo se ne andò troppo presto. Dieci anni che non hanno fatto per nulla invecchiare il suo repertorio: al contrario il suo lascito è sempre più utile e prezioso oltreché attuale. In un mondo dove imperversano ancora la guerra, l’egoismo, l’individualismo, è bene ripristinare i fondameltali.
Speriamo di essere in molti in questo anno a tributare il dovuto a una figura essenziale della musica, forse troppo spesso considerato “solo” un cantautore “milanese”, un outsider mattacchione. Il suo modo di scrivere, la sua ironia, il suo nonsense dadaista e surrealista sono per noi una distesa di visioni che si stagliano all’orizzonte. La passione per le canzoni che si ricordino, per le melodie e per la qualità della musica, insieme a quella per le parole, per il loro senso e per il loro suono, che dire, noi la viviamo come una eredità, come una responsabilità. Tantissima attualità, nessun revival. Anzi una fonte di ispirazione per chi scrive oggi. E pure i personaggi di quel mondo scomparso narrati dal primo Jannacci, li rivediamo in tanti esclusi, tanti disperati, tanti uomini sbagliati. Insomma, dopo un anno da Les Jeux Sont Faits, come avevamo promesso, eccoci con una nuova proposta. Con il nostro umile ma sentito omaggio a un grande come Enzo, speriamo di farvi, as usual, ancora una volta, ballare e pensare.
E poi un giorno ci arriva una mail di Paolo Jannacci con quanto segue:
Cari Arpioni,
Ho ascoltato il vostro lavoro e sono molto felice dell' attenzione che rivolgete verso il papà e verso la mia famiglia. Avete raccontato le nostre canzoni con una veste che, io e il papà, non avremmo mai immaginato di usare. ( in effetti lo Ska non l’abbiamo mai capito più di tanto! )
Ma avete lavorato con tanta energia, forza vitale e inventiva. Tutto questo trapela e quindi complimenti.
Vi faccio un enorme in bocca al lupo e nel ringraziarvi ancora, vi abbraccio!
Paolo Jannacci
7 marzo 2023
Jannacci secondo noi - Rido e piango che non si sa mai
Arpioni
Descrizione
Credits
Scheda produzione
Titolo Album: RIDO E PIANGO CHE NON SI SA MAI - Jannacci secondo noi - n. cat. ARP04
Finito di registrare : marzo 2023 ℅ Studio Musicapericervello di Caravaggio, Bg
N° tracce : 12 - Tracklist: E la vita, El me indiris, Il dritto, Il monumento, Io e te, L’artista, Pensare che, Per la moto non si da, Rido, Secondo te, Silvano, Veronica
Formazione: Stefano 'Kino' Ferri - Voce, Franco Scarpellini - Chitarra e cori, Francesco Puccianti - Basso, Andrea Locatelli - Tastiere, Alessandro Marzetti - Tromba e Flicorno, Andrea Ocera - Sax Tenore e Baritono, Giovanni Sgorbati - Trombone, Thomas Poletti - Batteria
Hanno inoltre cantato, suonato e avuto una parte: Paolo Rossi in “El me indiris”; Elio Biffi dei Pinguini Tattici Nucleari in “E la vita”; Riky Anelli cori, basso chitarra e tastiere, Paolo Parpaglione sax in “Per la moto non si da”; Lucio Corrente violoncello in “El me indiris”.
*Artwork : Cabot Cove di Carlo Capitanio
*Progetto ideato e prodotto da Stefano Kino Ferri e Franco Scarpellini
*Produzione in studio di Franco Scarpellini e Riky Anelli
*Missaggio e mastering Francesco Matano
*Con il supporto fattivo dell’Associazione Maite e Musicaperilcervello
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