10 esordi (+ 1) per i 10 anni di Maciste Dischi

L'etichetta di Fulminacci, Canova, Gazzelle e molti altri artisti festeggia il suo decimo compleanno, dopo aver contribuito parecchio a cambiare volto al pop italiano. Per l'occasione, ci siamo fatti raccontare da loro stessi la top ten (con un bonus) di debutti pubblicati fino a oggi

Ve lo ricordate il 2014? L'anno dei Mondiali in Brasile e dello "stai sereno" di Renzi a Letta, dell'Ice Bucket Challenge e di Kim Kardashian che rompe internet, giusto per citare un paio di cose. Ma è anche l'anno in cui una etichetta discografica inizia a muovere i primi passi, appena prima che il fenomeno itpop inizi a dilagare e a cambiare completamente volto alla scena indie e al mercato discografico in generale. Si tratta di Maciste Dischi, label che nel frattempo è diventata una realtà grossissima, riuscendo a intercettare talenti e trasformarli in big della nuova canzone italiana.

Vista l'occasione di festa, abbiamo coinvolto Antonio Sarubbi, fondatore dell'etichetta, per raccontarci 10 dischi di debutto (assieme a un piccolo ma necessario bonus) per ripercorrere le tappe fondamentali di questo decennio.

Noi non siamo infinito | Voina Hen

18 ottobre 2015

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I Voina Hen ora si chiamano Voina e infiammano ancora i palchi dello stivale. E ora come allora le loro canzoni sotto il sudore del pogo sanno risplendere come poche cose al mondo. Pubblicato nel 2015, Noi non siamo infinito fu un esordio esplosivo dal sapore grunge, un urlo collettivo che con la penna (e la voce) del frontman Ivo Bucci fece di questo album un manifesto del fallimento e disillusione generazionale. Porterò con me per sempre gli interminabili viaggi Milano - Lanciano in bla bla car e la loro rabbia viscerale.

Due canzoni: Calma apparente, Io non piango

In un sogno è la mia patria | Siberia

15 aprile 2016

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In un sogno è la mia patria è l’esordio dei Siberia, band di quattro allora giovanissimi ragazzi di Livorno. Ci incontrammo la prima volta a Firenze nel 2015. Arrivai all’appuntamento prima io da Milano che loro da Livorno. Si erano persi più volte, non avevano grande dimestichezza con tutto ciò che non riguardasse la città labronica, la loro provenienza. Provinciali eppure così internazionali. Il cantante per metà francese, il chitarrista per metà inglese, il batterista per metà peruviano. Un esordio ingenuo eppure tanto autorevole. La new wave, il post punk, l’indie inglese e la poesia italiana più formale per un disco che ha un posto speciale nei nostri cuori e che è diventato culto.

Due canzoni: Mare, Gioia

Avete ragione tutti | Canova

21 ottobre 2016

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Riascoltare questo album oggi fa quasi impressione. Tutto è al posto giusto, perfettamente come e dove avrebbe dovuto essere. Arrivavano da un’esperienza che li tenne forzatamente fermi con la musica per un paio d’anni. Iniziarono a lavorare con me con diffidenza, perché amici da anni e si sa, con gli amici è sempre difficile lavorare. Poi ci prendemmo per mano e ci buttammo nel vuoto insieme. Avete ragione tutti sembra un best of ed invece è un album d’esordio. Il tour di Avete ragione tutti durò 15 mesi e contò 118 concerti. Dagli scantinati di provincia agli Alcatraz sold out. Un disco generazionale, un esordio di inconsapevole successo, una grandiosa schiettezza, una penna di rara efficacia e un’attitudine rock che sui palchi esplodeva in un tripudio di emozioni ed energia.

Due brani: Manzarek, Vita sociale

Superbattito | Gazzelle

3 marzo 2017

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Tutto partì con un link che Flavio inviò alla pagina Facebook di Maciste a fine 2015 e che ignorai per sei mesi prima di rispondere un po’ freddamente “le canzoni sono bellissime ma credo che manchino dei synth”. Nel settembre dell’anno successivo mi girò quelle stesse canzoni (coi synth) prodotte assieme al fratello Igor e con la supervisione artistica di Leo Pari. Il resto è storia: Superbattito è una pietra miliare, album manifesto di un artista e di una generazione, esordio lo fi tra i più influenti e significativi degli ultimi anni. Inizialmente osteggiato dagli addetti ai lavori ma subito venerato dal pubblico, tutt’ora a mio parere rappresenta non solo un esordio travolgente, ma l’iconico spartiacque di quello che a suo tempo è stato l’indie. Oggi Gazzelle conta oltre 1 miliardo di streams, ma senza questo disco ora, chissà dove sarebbe. Flavio si è preso i riconoscimenti e gli stadi in silenzio, coerente con sè stesso e tutt’ora vicino a quell’esordio, come suggerisce il titolo, così palpitante.

Due brani: Quella te, Non sei tu

Scudetto | Galeffi

24 novembre 2017

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Era l’anno d’oro dell’indie - il 2017 - e pop era ancora una parolaccia. Galeffi strega il pubblico con Scudetto, un album concepito in cameretta, animato da melodie accattivanti, riferimenti diretti al brit pop e citazioni alla canzone italiana. L’album si presenta come una ricca tavolozza di suoni e parole dove Il calcio, il fantasy e le immancabili pene d’amore ne forniscono il sostrato tematico. Scudetto è una testimonianza indelebile di un periodo storico nel quale le sfumature tra indie e pop erano ancora definite ma che anche grazie ad esso hanno iniziato a traballare.

Due canzoni: Occhiaie, Polistirolo

Figurati l’amore | Mox

7 dicembre 2018

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Figurati l’amore di Mox è un’opera emozionale e nostalgica, ricca di richiami melodici e armonici alla grande tradizione della musica italiana degli anni ’60 ma che ha saputo ritagliarsi, grazie al suo dolce cinismo lirico e alle brillanti produzioni di Federico Nardelli, una nicchia importante di ammiratori. Era il 2018 e ora come allora tutto sembrava già stato scritto e già stato detto. Ma questo disco ha saputo parlare d’amore come pochi altri, in bilico tra una carica emotiva straripante ed una leggerezza pungente. 9 canzoni stupende e nessuna collaborazione per un esordio che secondo a mio parere acquisisce bellezza e valore come il buon vino, con il passare degli anni.

Due canzoni: San Lorenzo, Mara

La vita veramente | Fulminacci

9 aprile 2019

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Quando ascoltai Fulminacci ebbi l’impressione di aver trovato un tesoro segreto e prezioso che stavo cercando, senza nemmeno saperlo, da tempo immemore. Non mi sbagliavo. Le canzoni de La vita veramente erano state scritte e arrangiate da un ragazzo di 18 anni, della periferia di Roma, garbato e riservato. La sua partenza fu tra le più rumorose del cantautorato moderno e il disco fu uno dei più chiacchierati e osannati di quell’anno. Era il 2019. La sua leggerezza apparente, una cervellotica poesia, la sua velata ironia e un cristallino talento espressivo hanno reso questo esordio non soltanto un album amatissimo da pubblico e critica (Premio Tenco 2019), ma anche - come si legge in giro - un soffio di speranza e un’àncora di salvezza. Uno degli obiettivi di Maciste Dischi è quello di agguantare il mercato senza seguirne le regole. Questo disco è uno degli esempi più riusciti di questa missione.

Due canzoni: Borghese in borghese, Tommaso

Anche le scimmie cadono dagli alberi | Mobrici

19 novembre 2021

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Anche le scimmie cadono dagli alberi è un esordio autentico, l’affermazione di un artista che ha saputo emozionare e sorprendere coi Canova e che ha imposto con questo esordio la sua visione emotiva e musicale da cantautore. Dopo settimane di brainstorming sul titolo del disco, in un pomeriggio soleggiato ricordo esattamente il momento in cui Mob tirò fuori dal cilindro questo motto orientale così coraggioso e rassicurante. Anche i più esperti possono cadere, anche le scimmie cadono dagli alberi, appunto. I primi brani ascoltati sono stati 20100 e i Tassisti della notte, canzoni a tratti struggenti, intime e urbane al tempo stesso. Ogni suo brano rispecchia esattamente uno scampolo di vita, ogni pezzo di discografia è un pezzo di biografia ed è per questo che personalmente -ogni tanto- perdo la lucidità sulle sue canzoni, che sento amiche almeno quanto lo è lui.

Due canzoni: Povero cuore (con Brunori), 20100

San Michele | Pablo America

7 aprile 2023

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Pablo si chiama Gerardo ed è una delle personalità più sorprendenti che abbia mai incontrato. È stato autore di canzoni pop di successo, è stato per sette anni un Uber driver, poi un autotrasportatore, poi un contadino. San Michele è il viaggio terreno di un artista che riprende a fare musica dopo dieci anni di assoluto silenzio, dopo avere vinto Amici di Maria de Filippi nel 2012. Sì, avete letto bene. E lo fa proprio come piace a noi. Circondato da momenti che non ha voluto, mi sento come un meteorite che non è mai caduto, ci canta in Fragole e ’n' Rock & roll. Sette canzoni che sanno bastare a sè stesse, liberatorie, romantiche e in qualche modo universali. Lo stesso anno sotto il nome di Pablo Suzuki, esce “Arkangelo” album elettronico danzereccio, tripudio e fusione di generi da ballare sottocassa. Per noi è un (doppio) esordio di assoluta importanza e custodiamo Pablo come una perla rara.

Due canzoni: Noi non siamo il punk, Arianna

Crush | Giuse The Lizia

14 aprile 2023

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Durante la pandemia Michele (A&R di Maciste) mi girò un link soundcloud con allegato questo messaggio “per me è fortissimo, chiediamogli altre canzoni”. In quel link c’erano i provini di Vietnam e Serate Toste, canzoni tutt’ora centrali nella sua discografia. Michele aveva ragione: Giuse era un giovanissimo portento, e qualche anno dopo, nel 2023 il suo esordio Crush ne fu la conferma. Il suo è un cantautorato 2.0, dove indie, rap, pop si tengono la mano e fanno una danza attorno al falò della gioventù. La sua vita da fuorisede, il tormento della post adolescenza, la precarietà, l’università e i grattacapi d’amore. Il suo linguaggio magnetico e il sound accattivante hanno contribuito a consacrare Crush come uno degli album di riferimento della Gen Z.

Due canzoni: Lato A Lato B, Riprova domani

Bonus: Centomilacarie | Neanche anch’io (ep)

24 marzo 2023

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Non è un disco, ma è come se lo fosse. 4 canzoni scritte a 16 anni che presentano e rappresentano Centomilacarie, classe 2004 della provincia di Varese, che con questo esordio folgorante prova ad addomesticare i suoi mostri e i suoi tormenti. Canzoni vulnerabili, viscerali e spontanee. Prima delle collaborazioni con Mace, Salmo, Izi e Gemitaiz, prima dei tour e delle interviste, prima di tutti e tutto c’erano queste 4 canzoni nate in cameretta e registrate malissimo e poi c’era Simone, con i suoi ricci, il suo ghigno e la sua angoscia. Il nostro diamante grezzo.

Due canzoni: Strappami la pelle a morsi, Dove non posso guardare

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L'articolo 10 esordi (+ 1) per i 10 anni di Maciste Dischi di Antonio Sarubbi è apparso su Rockit.it il 2024-10-30 15:03:00

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