Le 10 più belle "canzoni di preghiera" della musica italiana

È l'anno del Giubileo e M. Ranieri ha da poco portato "il segno della Croce" sul palco di Sanremo: il "fan club" di Dio va sempre fortissimo. Qui abbiamo raccolto alcune meravigliose canzoni-preghiera (laiche e non), genere con cui si sono confrontati gente come Battiato, Capossela e L. Ferretti

I CCCP sono tra i massimi esponenti di questo "genere"
I CCCP sono tra i massimi esponenti di questo "genere"

Ci siamo imbarcati nel 2025 già da qualche settimana e l’abbiamo fatto con una consapevolezza: siamo nel pieno del Giubileo. O Anno Santo, se preferite. È l’occasione per conseguire qualsiasi tipo di indulgenza, anche se sarà necessario seguire un certo tipo di percorso, certificato dalle severe regole fissate dal Vaticano (chissà come ha preso Massimo Ranieri a Sanremo e il suo: "Se hai tra le mani un cuore/È come sfidare Dio/Consegnalo al suo destino atroce/Un bacio come un padre, poi il segno della croce).

Il Giubileo è anche il periodo più adatto per riscoprire il valore della preghiera e Rockit, come sempre, è sul pezzo: ecco una playlist di dieci canzoni che, ne siamo certi, vi aiuteranno a mettervi in contatto con Dio o con chi ne fa le veci. D’altra parte, cantare è pregare due volte. Amen e condividi.  

I BARRITAS – GLORIA (GLORIA AL SIGNORE)

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Anche la Chiesa cattolica non resta immune dal vento del cambiamento che soffia sul mondo occidentale degli anni ’60: il Concilio Vaticano II, inaugurato nel 1962, oltre ad accantonare dai riti liturgici il latino in favore della lingua locale, apre alla possibilità di celebrare messa con il supporto degli strumenti musicali, chitarra compresa. È così che il beat, parecchio in voga tra i giovani di allora, entra nelle chiese, e non proprio in punta di piedi. La “messa beat” si impone sin da subito nonostante le tante resistenze e trova nei Barritas, nei quali milita un giovanissimo Benito Urgu, il proprio punto di riferimento. Gloria (gloria al Signore), singolo uscito nel 1966, sarebbe stata associato alla cosiddetta musica del diavolo fino a poco tempo prima, ora si suona e si canta tra un Miserere e un’estrema unzione.    

FRANCO BATTIATO – L’OMBRA DELLA LUCE

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L’ombra della luce esce nel 1991 (tra i solchi di Come un cammello in una grondaia), quando Franco Battiato è nel pieno della sua ricerca spirituale. Ispirata al Libro tibetano dei morti, la canzone si muove attraverso le filosofie orientali, affronta il tema della fine della vita e della rinascita nonché della pace interiore. “Perché le gioie del più profondo affetto o dei più lievi aneliti del cuore sono solo l’ombra della luce. Ricordami come sono infelice lontano dalle tue leggi, come non sprecare il tempo che mi rimane. E non abbandonarmi mai”.

VINICIO CAPOSSELA – OVUNQUE PROTEGGI

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Una preghiera. Anzi, una canzone d’amore. Mettiamola così: entrambe le cose, una sovrapposta all’altra. Ovunque proteggi sembra racchiudere in sé diversi elementi: il relativo videoclip lancia già  alcuni input (osservare per credere), idem la parte testuale che, assieme al rimpianto per una storia finita male, non manca di citare l’Antico Testamento, per la precisione alcuni versi del capitolo tre dell’Ecclesiaste. Comunque la pensiate, e qualsiasi cosa abbia voluto farci intendere il buon Capossela, siamo alle prese con una canzone bellissima.    

CCCP FEDELI ALLA LINEA – MADRE

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Canzoni preghiere danze del II millennio - Sezione Europa arriva nei negozi di dischi nel 1989, l’anno della caduta del Muro di Berlino e del crollo definitivo dei regimi dell’Est Europa. In un mondo che cambia cambiano anche i CCCP Fedeli alla Linea, che pubblicano l’album meno punk della loro produzione e si affidano a suoni più vicini alla New Wave. Non solo: i testi virano verso altre direzioni, come nel caso di Madre, vera a propria litania scritta da Giovanni Lindo Ferretti e inneggiante a Maria, dalla quale nacque, come ci raccontano i Vangeli, Gesù Cristo. Un brano che anticipa la futura svolta mistica dell’allora cantante dei CCCP e le sue preghiere per Giorgia (Meloni). 

CARMEN CONSOLI – L’ULTIMA PREGHIERA

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Non sempre la Chiesa cattolica si è distinta per tolleranza e carità. Pensiamo alla Santa Inquisizione, che di santo aveva ben poco, e ai roghi verso i quali i suoi indefessi rappresentanti destinavano chiunque non fosse in linea col pensiero di pontefici e affini. Certo, parliamo di un’epoca passata, eppure certe ferite stentano a rimarginarsi. Carmen Consoli, con la sua L’ultima preghiera canta proprio di una strega condannata a essere mondata attraverso il fuoco eterno (perché, dopo le fiamme provenienti dalla pira, sarebbero arrivate quelle dell’inferno): “Al rogo, strega eretica nata, e le tue ceneri si disperderanno col vento. Al rogo, strega isterica, e le tue mani non dissemineranno mai più cattiva sorte. Che la tua voce si ammutolisca per sempre”.

FABRIZIO DE ANDRÈ – PREGHIERA IN GENNAIO

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Una preghiera che Fabrizio De Andrè scrive, su musica di Gian Piero Reverberi, quasi di getto, due giorni dopo la morte di Luigi Tenco, al quale la canzone è dedicata. Il testo di Preghiera in gennaio si ispira a una poesia composta dal francese Francis Jammes, dal titolo Preghiera per andare in paradiso con gli asini. Faber, nella sua rielaborazione, ne approfitta per contestare la posizione della Chiesa sui suicidi, sperando che Tenco possa provare pace al di là del giudizio degli uomini: “Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia se in cielo, in mezzo ai Santi, Dio, fra le sue braccia, soffocherà il singhiozzo di quelle labbra smorte che all’odio e all’ignoranza preferirono la morte”.  

IRBIS – PREGHIERA

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Secondo noi di Rockit, Preghiera è la canzone italiana più bella uscita nel 2024. Ribadiamo le motivazioni: “La musica è un rituale, avvicina le persone in comunità, crea soprattutto dimensioni spirituali di diverse qualità. La nostra classifica si chiude con la preghiera di un ragazzo (rivolta a una metaforica madre) che chiede di intercedere “per tutto l’odio che è in noi, per tutto il vuoto dentro”. Il canto di Irbis è quello degli ultimi, una dedica al quartiere in cui questo ragazzo è cresciuto, all’asfalto che ha sentito le sue prime note cantate e scritte, dove l’odio ha iniziato, poco alla volta, a trasformarsi in oro, perché ha riunito i frammenti di una comunità sotto una sola comunità, resa pulsante e viva in questa canzone meravigliosa. Il nostro 2024 si chiude così, cantando a ripetizione questo gospel che dalla strada riesce finalmente a salire verso il cielo”. 

MANNARINO – APRITI CIELO

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Una preghiera laica, indirizzata a nessun dio in particolare ma a un cielo che assiste, da lassù, alle nefandezze commesse dal genere umano. Mannarino prega in particolare per gli ultimi, a cominciare da chi si sente solo o a chi rischia la vita sfidando le onde del mare con un barcone. Una preghiera accompagnata da tanti dubbi, uno in particolare: “Signore, hanno scoperto con la lente che dietro al cielo non c'è niente, ci sta solo un telo nero. Se lo scoprirà la gente, apriti cielo. Il cielo che vola, e una vita sola”. Ma pur sempre preghiera è. 

NEW TROLLS – PADRE O’ BRIAN

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I New Trolls dell’esordio sulla lunga distanza, quelli di Senza orario senza bandiera, un concept album, gioiello inestimabile del prog (anche se il termine, in quel 1968, non è ancora in voga) tricolore. Dieci canzoni in tutto, musica della stessa band genovese passata attraverso le preziose mani del già menzionato Gian Piero Reverberi, testi, nella quasi totalità, di Riccardo Mannerini, rielaborati da Fabrizio De Andrè. Padre O’ Brian (testo di Rosario Leva) è un personaggio immaginario che prega affinché i soldi spesi per le guerre vengano destinati ad aiutare chi si trova in difficoltà. La dimostrazione che le preghiere non sempre vengono esaudite.

SKIANTOS – SIGNORE DEI DISCHI

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Le preghiere non si rivolgono solo a quel Dio (e ai suoi numerosi epigoni) che sta in cielo, in terra e in ogni luogo: non dimentichiamo le preghiere laiche. E non dimentichiamo, meno che mai, l’immaginifico Signore dei dischi. Invocato dagli Skiantos, “l’unico gruppo nato dalle cantine per arrivare nelle fogne” (Freak Antoni dixit), nel testo dell’omonimo brano come unica entità in grado di far volare in hit parade il gruppo bolognese: “Voglio andare in classifica, e lo meriterei, voglio andare in classifica entro i primi sei! Signore dei dischi, servirebbe un miracolo, come hai fatto con Zucchero, vuoi tentare con noi?”.

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L'articolo Le 10 più belle "canzoni di preghiera" della musica italiana di Giuseppe Catani è apparso su Rockit.it il 2025-02-17 15:35:00

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