ORSETTI LORENZO (ORSO)
"Gli artisti si sono fatti trovare pronti ad alzare la voce in memoria di un uomo e al fianco di un popolo; al fianco, soprattutto, di un’idea diversa di mondo e di società". C'è scritto così sul comunicato di lancio di HER DEM AMADE ME – Siamo sempre pronte, siamo sempre pronti, la compilation realizzata in memoria di Lorenzo "Orso" Orsetti, ragazzo fiorentino morto in Siria per mano dell’ISIS il 18 marzo 2019, all’età di 33 anni. Il progetto – curato da Lucio Leoni e prodotto da Blackcandy –, che ha scopi di beneficienza, riunisce 24 artisti, ciascuno dei quali ha donato della musica alla causa, dai TARM a Canali, da Giancane a Capovilla o Margherita Vicario. Ma chi pensa che il mondo vada cambiato, anche pagandone le conseguenze, merita il nostro ringraziamento.
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PANETTI SIMONE
Negli ultimi 15 giorni le principali testate riportavano la notizia dello "sbarco" su Twitter prima di Fedez, poi di Cattelan, poi di un paio di squadre di calcio e una scuderia di Formula Uno. Deve essere arrivato il momento – non è chiaro secondo quali dinamiche, considerando che la piattaforma esiste dal 2011 – in cui non è più possibile non esserci (e infatti c'è anche Rockit). Vedremo che accadrà alla musica, tra i primi settori – dopo il gaming – a convergere verso questa galassia. Ultimamente anche in Italia sono in corso esperimenti per usarlo in maniera sempre più creativa, come dimostrano le varie iniziative in streaming che sta portando avanti Asian Fake o le session per creare musica in "diretta" su Twitch. Lo hanno fatto i C+C=Maxigross e ancora più di recente uno strano trio composto da Panetti, tra gli streamer più forti e seguiti che ci siano, e i rapper Naska e Mike Lennon, che hanno scritto e registrato in 8 ore di live 3 tracce su 3 basi scelte tra le migliaia inviate dai fan, che hanno realizzato pure le cover art. Un modo interessante per allargare il processo creativo e svelarlo, facendo musica con la community e viceversa.
PASTORE CARLO
Taci. Su le soglie del bosco non odo parole che dici umane; ma odo parole più nuove che dicono "ma che cazzo ti viene in mente?". La reazione di Carlo quando leggerà queste righe la immagino più o meno così, dannunziana ma solo fino a un certo punto. Però il suo nome qua ci va per forza, perché quello che ha fatto con il suo Niente di strano, il format in streaming che ha realizzato con BuddyBank non può essere sottovalutato. Perché, in una situazione decisamente straordinaria, ha trovato il modo di fare qualcosa di straordinario: riaprire un posto come l'Alcatraz di Milano e riempirlo, con stile e ingegno, di musica bella per davvero, senza parole in eccesso e retorica d'accatto. Qualcosa che rimarrà e che fornirà un esempio anche per gli anni a venire.
PINGUINI TATTICI NUCLEARI
A loro bisogna chiedere scusa, io per lo meno devo farlo di certo. Perché in certi circoli il loro cammino è stato guardato con troppo scetticismo, perché il successo di quelli "normali" fa incazzare il doppio, perché ti pone delle domande. Loro sono un po' i compagni del liceo simpatici, ma che ci sentivamo troppo fighi per frequentare. E invece i fighi sono loro: suonano bene, sono dei signori musicisti ed è merce rara, sanno scrivere pezzi che funzionano fin troppo e non dicono mai una parola fuori posto. Nel pop che vorrei ci metto anche loro. E ne approfitto per chiedere scusa anche a quell'ex compagno che ogni volta che vedevo seduto sul treno per Milano, nei primi anni d'università, cambiavo vagone.
PONZIO PILATES
Il 28 aprile Dimitri Reali, voce e batteria della band, è stato fermato dai carabinieri di Viserba in auto. Stava andando nel "magazzino" del gruppo per recuperare gli stumenti utili per provare durante l'isolamento e fare almeno una diretta su Twitch. Per i militari non era un buon motivo per rompere la quarantena, nonostante l'autocertificazione compilata, ed è stato multato. Per l'ennesima volta si è sentito ripetere che quello non è un lavoro: 373,33 euro di ammenda. "La musica richiede costante dedizione ed enormi sacrifici, e contribuisce alla vita sia fisica che spirituale sia di chi la 'crea' sia di chi la riceve. Non è solo una scelta, è una vocazione", ha spiegato, dicendo che l'incazzatura gli era passata quasi subito. Per risarcirlo del torto subito ascoltiamo le canzoni della sua band, un trip pieno di luce.
POPULOUS
Che produca della gran musica è qualcosa che non sorprende più da un pezzo, anzi lo si pretende. Ma il suo disco, W, dedicato interamente alle donne e alla libertà, ha l'ulteriore pregio di essere completamente piantato nel tempo che viviamo. E non esistono parole più definitive in materie di quelle che ha usato nella sua intervista a Rockit: "Il patriarcato ha rotto il cazzo".
POST NEBBIA
Di complimenti gliene abbiamo fatti fin troppi, sono pure sul podio dei nostri dischi dell'anno con lo splendido Canale Paesaggi. Ma il fatto che dei ventenni abbiano deciso di dedicare un album ai personaggi delle tv locali, ai tempi di Netflix e del "consigliatemi una serie", è qualcosa che mi spedisce letteralmente in orbita.
PUFULETI
Il suo album, Catarsi Aiwa Maxibon, è uscito nel momento peggiore possibile, e ha pagato lo scotto dell'annus horribilis. Ma quello che fa questo ragazzo siculo-tedesco rimane entusiasmante e non vedo l'ora che finisca di fare a pezzi la lingua italiana con il suo rap destrutturato e allucinato.
QUADRO DI TROISI
Anzitutto il nome, se no poi uno non riesce a concentrarsi su null'altro. Deriva da un aneddoto raccontato da Carlo Verdone: quando, una volta, si recò nella nuova casa di Troisi, arredata con molti oggetti di lusso, gli cadde in testa un enorme dipinto che raffigurava Napoli, facendolo crollare a terra. Troisi, invece di soccorrere l’amico, scoppiò a ridere senza riuscire a fermarsi. Loro sono Donato Scaramuzzi aka Donato Dozzy, producer siciliano stimato del mondo per il suo modo di fare techno, e Eva Geist, vero nome Andrea Voce, che si autodefinisce "Berlin based female synthesist and composer" e ha una voce intensa e bellissima. Il loro sodalizio ha iniziato a prendere forma nel 2018 e a ottobre per l'etichetta tedesca Raster hanno pubblicato il disco omonimo, che mette assieme Alice-Battiato con il kraut rock e lo fa in maniera delicata e colta.
QUINTALE FRAH
Che fosse bravo non è una scoperta di quest'anno bisesto, ma il suo 2020 e l'uscita di Banzai, primo disco (molto riuscito) di un'opera doppia, ci confermano che siamo davanti a un'artista con visione, coraggio e ambizione. Capace di dribblare la confort zone e portare la sua voce in territori soul e attraverso atmosfere che in Italia non sono garanzia di numeri da capogiro, ma che sarebbe bello invece diventassero patrimonio condiviso. A inizio 2021, in attesa della parte due dell'album, uscirà un suo singolo con Takagi e Ketra e Marco Mengoni: di certo non è la dimensione in cui più amiamo sentirlo e forse nemmeno quella in cui lui è più a suo agio, ma sarà curioso vedere dove porterà una produzione di quel tipo (a proposito di patrimoni condivisi).
QUEL CHE RESTA DELLA NOTTE
Se Renzo Arbore fosse stato dell'Autonomia, forse si sarebbe inventato una trasmissione così. Nasce nel 2005 dall’incontro di Jena e Walter e chiude tutte le domeniche sera il palinsesto di Radio Blackout, emittente degli spazi occupati torinesi (che potete ascoltare in streaming). Il programma cambia ogni settimana, non segue alcuna regola e spedisce l'ascoltatore ogni volta in un viaggio sonoro ricco di alterazioni, in cui non si smette mai di sperimentare e scoprire nuova musica italiana e internazionale. La selezione è ora più cupa e ora più ritmata, in un mix di psichedelia – la costante –, post punk, noise, elettronica, free jazz e ritmi tribali.
RADICAL
Radical è Daniele Wandja, producer e rapper romano con un passato da bassista nella punk band Leftlovers. Insieme alla crew FuckYourClique e ad altri esponenti della scena capitolina dà vita a Fuckyourparty, serata che diverrà un punto di riferimento per tutto il SoundCloud rap in Italia, di cui Daniele è diventato in questi anni uno dei rappresentati più forti. Nelle sue rime mischia influenze metal e hardcore a nichilismo punk e attitudine da generazione meme. Ha già pubblicato tre ep, dal titolo Trashbin vol. 1, 2 e 3 e sta rendendo seria, molto seria questa cosa delle rime urlate (che altrove fa già i miliardi e i primi posti in classifica), che è uno dei mille modi possibili (e utili) per proiettare il rap nel futuro dopo la super sbronza da dischi d'oro di questi anni.
RE NUDO
È stato, come titolavano allora i giornali che intuirono la necessità di occuparsi del fenomeno, "il primo periodico underground italiano". Oggi, dopo 50 anni – anche se molti di voi magari pensavano fosse un'esperienza limitata a quei folli anni '70 –, il Re Nudo cessa la sua esistenza. In una nostra intervista il fondatore Andrea Majid Valcarenghi dà la spiegazione più "renudesca" possibile di questa decisione: "L’idea è quella di creare il villaggio Soli e insieme, una sorta di comune composta da un centinaio di persone in cui ci sposteremo appena rientrerà l'emergenza Covid". Si finisce di sognare solo per un sogno nuovo e più pazzo
RODARI GIANNI
Gianni Rodari è nato cento anni fa quest'anno, il 22 ottobre del 1920, a una trentina di chilometri da casa mia, a Omegna, sul lago d'Orta, nella provincia del Verbano Cusio Ossola, o VCO, una sigla troppo lunga per entrare negli spazi che riservano normalmente alle sigle, un potenziale plot per una novella di Rodari. Giornalista, inventore di storie, splendido narratore per bambini e adolescenti (e non solo), pedagogista, ha portato ai massimi livelli intellettuali e creativi arti considerate, a voler essere generosi, artigianato. Lo ha fatto anche in ambito musicale, dove ha fatto poche cose ma destinate a rimanere per sempre, come dimostra la sua firma come autore del testo di Ci vuole un fiore – canzone ambientalista e pacifista, cantata da generazioni – e di tutti i brani contenuti nell'omonimo disco di Sergio Endrigo, musicato assieme a Luis Bacalov. Rodari, che è mancato a 60 anni, ha fatto diventare grandi i piccini e piccoli i grandi, dite voi se non è un miracolo.
(Continua nella pagina successiva)
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L'articolo 2020: i 100 nomi dell'anno della musica italiana di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2020-12-29 15:31:00
COMMENTI (4)
È un onore fare parte di questa scelta artistica. Moreno il Biondo di EXTRALISCIO
Ottime scelte, sopratutto quelle più coraggiose e - a loro modo - rivoluzionarie come Extraliscio. Grazie all’autore!
Una vera Enciclopedia, scritta da chi conosce a fondo la musica.Bravo Dario.
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