20025xs: il nuovo indirizzo dell’hyperpop

Sono in tre e vengono da Legnano, come testimonia il CAP da cui prendono il nome. La musica è il loro allucinato safe space fatto di glitch, bassi, manga e pioggia di glitter, in cui l’amicizia sta al primo posto. In attesa di vederli a Tough As You Fest di MI AMI e Dr. Martens, ecco il loro mondo

“Venti zero venticinque, per sempre”. È una sorta di dichiarazione d’amore, di fratellanza eterna e incondizionata, che parte da Legnano – 20025 è il CAP della città – e finisce con l’abbracciare tutta la comunità hyperpop italiana, una scena nata interamente su internet, unitissima e che, qualche tempo fa a Napoli ha visto il suo primo raduno ufficiale. Il trio 20025xs è tra i rappresentanti più affermati di questo universo, nato da appena qualche anno e in costante espansione, e saranno proprio loro a farci da guida all’interno di esso, in un dialogo con Splendore e Populous all'interno del Tough As You Fest di MI AMI e Dr. Martens il prossimo 16 ottobre, che sarà disponibile anche in streaming sul nostro canale Twitch.

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La storia dei 20025xs comincia nel 2017, con l’incontro di due amici, che oggi conosciamo come Alakaji e Max Glamour, il primo come produttore e il secondo come voce del gruppo. Nel giro di un anno finiscono dentro il collettivo EXPL, ma è con l’ingresso di Bunny, la voce femminile della band, che i 20025xs assumono definitivamente la delirante forma che hanno oggi: un lisergico cocktail da discoteca post-capitalista, in cui l’immaginario pop viene cosparso di glitter, sparato in un acceleratore di particelle e proiettato in diretta streaming su un qualche oscuro sito giapponese di anime.

Il delirio da buongiornissimo sotto anfetamine dei 20025xs ha trovato la sua forma più completa finora in Idols, ep di 6 tracce pubblicato a inizio anno. Un disco che sotto a uno spessissimo strato di brillantini nasconde una consapevolezza ben precisa del proprio posto nel mondo, dello schifo che ci striscia attorno e di come cercare il più possibile di abbatterlo attraverso l’affetto reciproco. Una battaglia in cui lo scontro c’è, ma è affrontato col sorriso e non a muso duro, in cui le armi sono gli abbracci, in cui l’amicizia è ben più forte della violenza.

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Si parte con Amicixs, una sorta di manifesto del trio, proprio a rivendicare quel sentimento fraterno che fa da collante nel gruppo – discorso che vale anche per Thru Collected e DANZƏ, progetti affini di cui vi abbiamo parlato recentemente –, ma in cui si insinuano le ansie sociali, le psicosi, l’inadeguatezza, tutto gli aspetti più ansiogeni della contemporaneità. C’è un mettersi a nudo in mezzo ai glitch e ai colpi sferzanti dei bassi, in mezzo a quest’estetica tra il romanticismo adolescenziale mocciano e le montagne russe elettroniche alla Sophie, come in un Netlog distopico che fa da filtro distortissimo della nostra realtà per esasperarne i sorrisi, trasformandoli in ghigni deformati, mentre i nostri occhi lanciano una chiara richiesta di aiuto. Il tutto condensato in quella fascia tra i 2 e i 3 minuti propria del pop, una caratteristica di tutta la tracklist, come a sottolineare che il linguaggio che si sta parlando ha la necessità di essere ridotto a manciata di giri d’orologio perché possa arrivare a qualcuno.

Questo non significa che la gioia non sia sincera nella musica dei 20025xs, anzi. L’aspetto più infantile legato ai concetti di amicizia e di gioco è la fuga dalla realtà che ci permette di sopravvivere, è una boccata di ossigeno a fronte di un mondo serio e serioso, che non sembra concedere degli spazi a chi invece ne avrebbe un disperato bisogno. Il perdersi nella confusione di un innamoramento diventa quindi una soluzione, come simboleggiano Uffa e Cado, un’ubriacatura amorosa da Hello Kitty lisergica. Ma per quella fame che traina tutto il disco bisogna fare lo sforzo – enorme ed eretico – di immaginarsi un Jim Morrison otaku che gridi al mondo il suo: “We want the world and we want it now”, perché è questo che i 20025xs tentano di fare nella loro folle e, per molti, inintelligibile maniera.

Dalla loro i 20025xs hanno come simboli quell’enorme coacervo di icone – Idols, appunto – che appaiono come ultimi relitti di un mondo in macerie. È come se si poggiasse su una moderna mitologia in cui le divinità sono personaggi dei manga, popstar che hanno raggiunto la vetta in una società autofagocitante, paccottiglia fluorescente, videogiochi e tutto quell’inarrestabile universo di luci in cui chi è nato all’alba del 2000 ha da sempre vissuto. Crescere terrorizza, rifugiarsi nella sicurezza dell’infanzia invece permette di avere ancora un luogo protetto in cui stare.

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Ed è qua che Credo in te, ultimo singolo della band, prosegue il tracciato del trio: un brano sulla fiducia in sé stessi, a fronte di una schiera di tutte quelle giovani vittime della sindrome dell’impostore, un morbo di inadeguatezza che sembra affliggere un'intera generazione. Ci sarà un futuro migliore, ci sarà qualcuno che ci accetta per quello che siamo, ci sarà una soluzione anche quando non sembra esserci: l’urlo cibernetico dei 20025xs è un lampo di vibrante contemporaneità che finisce per investire tutti quelli che abbiano la pazienza di ascoltare e che apre le porte a un safe space musicale tanto inaspettato quanto confortevole.

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L'articolo 20025xs: il nuovo indirizzo dell’hyperpop di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2021-10-14 15:40:00

Tag: band album

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