2023: i 100 nomi dell'anno della musica italiana (pagina 8)

100 nomi: altrettanti artisti, artiste, band, collettivi, etichette. Tutti assieme, chi nel bene, chi nel male, chi nel così così. Ma, ciascuno a modo proprio, rilevanti per questo piccolo mondo a cui teniamo tanto: la musica italiana

Grafica di Luca Dal Ben
Grafica di Luca Dal Ben

Prophilax

Sono un'autentica leggenda dell'underground romano dal 1991, la band più scorretta che ci sia al mondo con i suoi testi volgarissimi e i side project ancora più trucidi (le serie doppiate come Puttanic e la blasfemia dei Sanculamo), capace di dare vita a un universo discografico parallelo che esondava costantemente dal GRA. Un universo fatto di rivendicazione della "pirateria", di falli giganti, scomuniche e live incendiari e partecipatissimi. Ora hanno annunciato lo scioglimento ed è stato un piccolo trauma collettivo. Fabio "Ceppaflex" Pinci, anima della band, ci ha concesso una rarissima intervista, davvero imperdibile.

Quercia

Del ribollire del mondo emo, punk, hardcore e screamo che sta emergendo dal sottosuolo più forte e incazzato che mai, vi parliamo da tempo. Perché ci sembra uno dei trend più evidenti e interessanti degli ultimi mesi. A queste sonorità da tempo dedichiamo un'anticlassifica, una chart alternativa che non ha nemmeno una posizione in comune con quella della FIMI, ma dove la gente ci crede davvero, e lo urla. Immancabili quest'anno (e un po' sempre) i Quercia from Sardegna, che hanno piazzato un discone, Dove si muore davvero, ovviamente in autoproduzione. Sono ormai più di sette anni che stanno assieme, di musica e km ne hanno macinati parecchio. Paiono destinati a farlo ancora per molto.

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Radius Alberto

Qualche tempo prima che arrivasse la notizia di questo leggendario chitarrista, al fianco di Lucio Battisti e tanti altri, avevamo avuto l'occasione di chiacchierare di lui con Fabio Dalè, metà dei Mamakass, duo di musicisti e producer che sta dietro a tutti i lavori discografici dei Coma Cose. Nel 2021 Radius era stato sul palco con loro durante la serata delle cover di Sanremo per una versione inedita de Il mio canto libero. Era stata una performance imperfetta eppure magica, che sa di artigianato e passione. Il racconto della leggendaria t-shirt con cui Radius si era presentato alle prove, il suo atteggiamento in studio e il suo amore per la propria chitarra spiegano da soli come sono fatti i veri musicisti.

Repetto Mauro

La sua storia è un film nel film (chissà come sarà resa nella imminente serie che lo riguarda, a proposito), quindi i presupposti c'erano tutti. Però, poi, quando si decide di fare un libro dopo vent'anni di silenzi i dubbi se fosse stato meglio rimanere zitti sono legittimi, le comparsate in tv rischiano di mettere più tristezza che curiosità. E così via. Nulla di tutto ciò. Il ritorno in grande stile di Mauro Repetto, mito supremo per ogni fan degli 883 (di cui non era per un cazzo solo "il biondino che balla" dei primi due dischi), ha donato una biografia interessantissima – Non ho ucciso l’uomo ragno. Gli 883 e la ricerca della felicità, pubblicato da Mondadori – e la consacrazione di un personaggio incredibilmente affiscinante. Come non potrà far a meno di notare chiunque leggerà questa nostra intervista.

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Rkomi + Irama

L'annuncio del loro joint album era suonato un po' come il mostro finale moltiplicastream. Il primo è un golden boy dell'era trap che da quando ha sconfinato nel pop ha messo assieme numeri spaventosi, tra i più importanti degli ultimi tre anni. Il secondo un ex teen idol partorito da Amici, che sa fare parecchie cose e pure bene. Avevano già fatto un pezzo assieme di grande successo, tutto lasciava presagire che aggiungerne un tot di nuovi alle loro già preziosissime discografie potesse avere l'effetto della deflagrazione. E invece no, qualcosa è andato storto, del disco si è parlato molto poco, le hit sono latitate, l'esperienza pare già alle spalle. Per quanto ci abbiano fatto credere il contrario ultimamente, la musica non è una questione algebrica. 

Romagnoli Matteo

La notizia è arrivata a giugno, dolorosissima, ed è stata una legnata sui denti per tutti coloro che hanno brucato nelle praterie della musica indipendente nell'ultimo decennio abbondante. Artista e discografico, Matteo è scomparso dopo una lunga malattia. Con la sua etichetta, Garrincha Dischi, nata a Bologna nel 2008, in un'epoca in cui queste avventure erano tutto tranne che una garanzia di fama e soldi, ha dato un contributo fondamentale alla scena musicale italiana, pubblicando i dischi di Lo Stato Sociale (di cui era una sorta di membro aggiunto), Ex-Otago, Gazebo Penguins e molti altri. Era una persona fantastica e un professionista di cuore, un amante di tutto ciò che era sghembo e apparentemente marginale, un turista della discografia cui era impossibile non voler bene. 

Rosa Chemical

La notizia, in questo caso, è più o meno questa: il momento musicale più cercato online in Italia negli ultimi 12 mesi è stato un limone in diretta tv nazionale. Ve lo ricorderete senz'altro, Rosa Chemical, rapper parecchio sui generis salito sul palco di Sanremo con il mandato di scandalizzare tutti, terminava la sua performance con la lingua in bocca a Fedez, un gesto che in questo Paese un po' così con questo governo un po' così ha la diretta conseguenza di causare fatwe politiche e far vacilllare matrimoni. Oro che cola per Amadeus, al di là delle lavate di capo, e quella sensazione per tutti quanti noi che la gita di terza media non sia mai del tutto finita

Sarafine 

Di X Factor, della sua morgan-centricità, abbiamo detto prima. Non è stata un'edizione straordinaria, la prima targata Warner, ma alla fine lo show l'ha comunque portata a casa e la saga continuerà anche l'anno prossimo. Da un punto di vista artistico, per una volta, ha vinto la migliore. Sara Sorrenti, nata a Vibo Valentia, in Calabria, nel 1989, emigrata a Bruxelles per fare un "lavoro vero" in ambito economico fin quando non ha capito che quella non era la vita che faceva per lei. Sin dai primi riferimenti a Franchino (lui) e via via con il passare delle settimane, ha dimostrato di saper stare sul palco e giocare con la musica e i riferimenti, quelli più alti, dall'opera lirica alle tradizioni popolari, e quelli più pop, fino alla techno. Non sappiamo se sarà, come ribadito cento volte in tv, il "futuro della produzione al femminile", ma in ogni caso è decisamente "una cosa". E non è mica poco. 

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Scotti Gerry

Stufi de Il Volo, gli Wham o Michael Bublè? Pronti all'apocalisse? Per tutti voi il disco di Natale perfetto è Gerry Christmas, è composto di 11 tracce e si trova "in tutti gli store digitali, nei negozi di dischi e nelle edicole con Sorrisi & Canzoni". Lo ha pubblicato Warner e la promo del disco, che ha il faccione del conduttore tv vestito da Babbo Natale in copertina, recita così: "GERRY SCOTTI con l’aiuto dell’intelligenza artificiale salva il Natale, ricrea i grandi classici natalizi e li racchiude in un magico album". Un'operazione davvero audace e "turboqualsiasicosa" che mette assieme i classici di Natale, l'AI mal utilizzato e la memistica contemporanea di cui lo "zio Gerry" ha beneficiato e non poco. Tutto fin troppo oltre per permetterci di esprimere un commento lucido.

Sfera Ebbasta

Sin dall'annuncio del nuovo disco, sorprendente e molto scenico, la notizia che il ragazzo di Ciny avrebbe proposto una sorta di volume 2 del suo primo iconico album (uno di quelli che ha fatto la differenza per davvero in Italia) ha destato in noi grandi perplessità. Com'è possibile che a 30 anni per Sfera sia già arrivata la fase del ritorno alle origini? Perché guardare al passato e non al futuro, quando il mondo è ai tuoi piedi? Infatti il disco non ha nulla di mai sentito. Eppure, a differenza dei predecessori – ambiziosi ma forzati e zeppi di stereotipi come Famoso – X2VR suona alla grande. I 20 anni non torneranno più e siamo sicuri che, visto dove è arrivato, a Gionata vada benissimo così. Ma dimostrare che con quel tipo di flow rimane un numero uno è molto più che una piccola soddisfazione.

(Continua nella pagina successiva)

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L'articolo 2023: i 100 nomi dell'anno della musica italiana di Dario Falcini, Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2023-12-30 12:00:00

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