2024: i 100 nomi dell'anno della musica italiana

Nel bene e nel male, con grandi dischi e capodanni rinviati, dissing, feat. internazionali e – ahinoi – pure lutti, ecco le donne, gli uomini e le band che hanno segnato questo 2024 della musica italiana

Grafiche di Beatrice Arrate
Grafiche di Beatrice Arrate

In questi giorni bisogna pur sopravvivere. Ogni scusa è buona per passare qualche minuto in meno in famiglia e così eccoci qui anche quest'anno a redigere il solito articolo monstre da decine di migliaia di battute dedicato a facce, faccioni e sfaccimmi che si sono resi protagonisti per i più vari motivi – non sempre positivi – della musica di casa nostra.

Eravamo partiti con questa "rubrica" come un omaggio al grande Gianni Mura, morto da poco, e al suo listone di fine anno per Repubblica. Nel nostro piccolo, è diventata una piccola tradizione anche per noi (qua trovate tutte le edizioni passate). E così ecco i 100 nomi del 2024: prendetevi il vostro tempo e leggeteli tutti, che tanto al concertone al Circo Massimo suonano solo ultrasettantenni e lo sappiamo che non avete nulla da fare. 

Altre di B

Per l'Italia questo è stato l'anno in cui si è scoperto, almeno a livello più o meno "pop", il concetto di Industry Plant (per quella che per noi è una levata di scudi un po' fuori tempo massimo). Artisti costruiti in vitro dalla discgrafia per fare successo. L'esatto opposto di quello che rappresentano da ormai 15 anni i bolognesi Altre di B, che nel loro quartiere, la Bolognina, in queste feste sono dei personaggi fondamentali almeno quanto il bue e l'asinello (qua vi spieghiamo perché). Giacomo Gelati, voce della band, ci ha spiegato cosa significa questa vita da underdog della musica. Una "lettera" che è una diapositiva incredibilmente a fuoco di come sia la realtà là fuori, al netto del teatrino cui contribuiamo ogni giorno sui social. 

Angelica

Angelica è un'artista fantastica. Ora è pronta a ripartire con il suo ANCORA TOUR, dopo la pubblicazione del nuovo singolo Ciao tristezza con Lucia Manca. Le date andranno avanti fino a marzo, con la chiusura, almeno per ora, il 7/3 al Bellezza a Milano. Ci fa più piacere che mai ricordarle, anche perché il tour è organizzato da DNA concerti in collaborazione con DonneXStrada, l’associazione non profit che si occupa di violenza di genere. La vicenda di cui Angelica è vittima immaginiamo la sappiate. Su quella sarà un giudice a esprimersi, noi intanto ci vedremo sotto i suoi palchi. 

Anna

Ed eccola, con notevole ritardo sul resto del mondo, la prima vera superstar del rap femminile in Italia (ci sarebbe anche Madame, ma lei ha presto, saggiamente, deciso di giocare in un altro campionato). Con il suo primo disco,Vera Baddie, Anna from La Spezia ha polverizzato ogni record, spezzando in classifica l'egemonia dei soli maschi in top ten dei dischi più "venduti". In questo articolo la paragonavamo a Charlie XCX e sì, se non ve ne eravate accorti, era una provocazione. Come i Dogo fecero anni fa per quelli che dicono "minchia boh", come Baby Gang e soci hanno fatto di recente per i cosiddetti maranza, Anna oggi è la portabandiera di una generazione di giovani donne con le unghie molto lunghe e l'idolo di una generazione di bambine che non possono capire quello che dice ma lo ripetono lo stesso. In ogni caso, un fenomeno notevole. Brat o non Brat. 

Anyma

Pare che negli ultimi due anni non ci sia stata produzione di eventi musicali di un certo livello che, per quanto riguarda effetti visivi e luci, non citasse come reference il live di Anyma, che a suoi spettacoli ha un leadwall dietro di sè di dimensioni mai viste (video qua sotto per credere). Lui è Matteo Milleri, deejay di fama mondiale, che mette assieme numeri spaventosi sia come solista (elettronico) sia con il duo Tale of Us. Anyma, per intenderci, è headliner del prossimo Sziget con Chappell Roan, Charli XCX. Nomi come Justice, Nelly Furtado o Papa Roach a cartellone sono "scritti più piccolo". Suo padre Francesco è Presidente esecutivo ed amministratore delegato di EssilorLuxottica, la sua ex moglie è Vittoria Ceretti, l'attuale compagna pare sia Grimes. Ok, sono fatti suoi, certo. Ma "condividere" partner con DiCaprio (e Tony Effe) e Musk non è da tutti. 

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Assante Ernesto

La notizia della morte di Ernesto Assante, firma storica di Repubblica (di cui è stato fondatore) e critico musicale tra i più influenti nel nostro Paese, a inizio anno, ci aveva lasciati senza parole. Anche perché umanamente era pure meglio che professionalmente, ambito in cui è stato uno dei più bravi di tutti. La sua figura ricorda un'attitudine al lavoro di "critico" e una capacità di analisi di cui ora, pur sforzandosi al massimo per non indulgere nella nostalgia, non c'è più traccia o quasiQuesta un'intervista che gli avevamo fatto e che abbiamo pubblicato postuma: dice molto di Ernesto. 

Auroro Borealo

I problemi tecnici a MI AMI, fortunatamente, sono molto rari (ok, a volte ci si mettono le intemperie, ma quello è decisamente un altro discorso). Quest'anno, però, prima del live di Auroro Borealo qualcosa non ha funzionato in Collinetta e così il suo musical, attesissimo, è dovuto iniziare con un ritardo del tutto inusuale per il festival. Nessun problema, nessuno si è mosso, nonostante le proposte "alternative" fossero notevoli. E così il suo pazzo e attualissimo musical è stato uno dei momenti più partecipati (migliaia le persone sotto il palco) e spettacolari dell'ultimo Festival dei Baci. Non ci credete? Avete la possibilità di avere delle conferme andando a teatro: Auroro - Il Musical si rifarà, ed è stato merito vostro

Azael

Allucinato, incazzato, indecifrabile. Se credete ancora che il rap abbia qualcosa da dire, dovete andare a sentire Azael. Giovanissimo, ha già fuori un sacco di roba perché non è uno che faccia grandi ragionamenti quando sente che c'è qualcosa da buttare fuori. La vita a volte lo schifa ed è lì che dà il meglio di sé con le rime (che spesso mancano). Vive a Milano, è "urgentissimo" come si dice oggi. Nel 2025 arriverà nuova musica e siamo molto curiosi di ascoltarla. 

Benn

Potevamo citare come nome anche quello di "Nil il coniglio", personaggio immaginario che dà il titolo al primo album di Benn. Un lavoro che vuole essere una "distopia del mondo contemporaneo, legato alle logiche del consumo e dell’era della digitalizzazione dei sentimenti". Lui è Ben Romano, produttore e poli-strumentista, membro del collettivo Thru Collected. Benn è in tour come batterista per Tripolare e come arrangiatore e chitarrista per Altea, suona anche con i C’ammafunk, band jazz-funk con base a Bruxelles. Tutta la sua musica è di qualità, e anche il progetto solista pare proprio che vada in quella direzione. 

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Benvegnù Paolo

Piccoli fragilissimi film uscì nel 2004, sono passati tra vent'anni. Quel disco è un culto assoluto, pur arrivando da un periodo non semplice per il suo autore, Paolo Benvegnù, che aveva non da molto archiviato l’esperienza con gli Scisma (uno scioglimento non proprio tranquillo). È stato bello rivederlo in una versione attualizzata, uscita quest'anno con il contributo di numerosi artisti della scena indipenente che hanno impreziosito le diverse tracce. È stato bello vedere una Santeria piena per celebrarlo, così come vedere Paolo vincere il Premio Tenco 2024 per il Miglior Disco dell'Anno con È inutile parlar d'amore. Il Tenco ha diversi problemi, e ne abbiamo scritto qua, ma Benvegnù non sarà mai uno di essi. 

Booliron

“Booliron” è un documentario che racconta la storia dell’Hip Hop nella Riviera Romagnola, una scena pionieristica che ha cambiato l’underground musicale italiano degli Anni ’80 e ’90. Ha girato un po' di mostre e premi, vede la regia di Francesco “Kambo” Figliola (fondatore della band Funk Rimini), che ha lavorato assieme a uno dei protagonisti di quella scena Stefano “Word” Serio e le testimonianze di diversi artisti: da Tormento a Double S, dai Colle der Fomento a Polo Mc, da Piotta a Esa, da Master Freez a Moder. La Romagna è stata un luogo unico in Italia per l'Hip Hop (definizione che in questo caso ha senso usare) che da quelle parti, da underground totale che era, da quelle parti si è mischiata con "locali trendy vacanzieri nuovi spazi espressivi". Oggi che quella è cultura dominante, è ancora più prezioso riscoprire le radici. 

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L'articolo 2024: i 100 nomi dell'anno della musica italiana di V. Comand, D. Falcini è apparso su Rockit.it il 2024-12-30 10:28:00

Tag: 100nomi

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