Faccianuvola
Ora possiamo ammetterlo. Un anno fa quando decidemmo last minute di inserire il suo nome tra quelli da tenere d'occhio per l'anno a venire, avevamo sentito pochissima roba sua. Una manciata di canzoni, da indipendente totale. Eppure l'istinto ci diceva che lì dentro c'era un mondo. Non è una questione di moda, anzi quell'hyperpop in cui è stato (non a torto) "scaffalato" è indubbiamente un "movimento" che ha già vissuto i suoi momenti migliori. Ma Faccianuvola ha ben di più che un suono che oggi funziona dalla sua. Ha testi, energia, visione, una sorta di spirito dei tempi schizofrenico dalla sua. E infatti negli ultimi 12 mesi gli sono capitate parecchie cose, con risultati discografici notevoli (a cominciare dalla firma in major) e live prestigiosi a cui ha già preso parte. Se ci avessero detto 10 anni fa che in giro ci sarebbe stata tanta musica che richiamava per stile e suoni quel pezzo di Pop X, probabilmente non ci avremmo creduto. Se ci avessero detto che un ragazzo classe 2002 della Valtellina sarebbe stato in grado di costruirci un nuovo cantautorato (allucinato), sarebbe stato tutto ancora più assurdo. E invece.
Family Habits
Ivano è uno storico pianista della scena acid-jazz italiana '90 con i Funky Company. Mark è un musicista e cantante, ed è suo figlio. Hanno fatto la cosa più naturale e al contempo più difficile per due persone che hanno questo tipo di rapporto: hanno creato una band, i Famy Habits, e hanno fatto un disco. Il loro è un dialogo fatto di dissonanze, aperture reciproche, improvvisazione e schemi, che cerca un punto di incontro generazionale tra i due, con una passione comune, ma ascolti e approcci differenti. Affiancati da giovani e talentuosi musicisti della scena jazz italiana (come Gianluca Pellerito e Riccardo Oliva) hanno dato vita a un universo sonoro che si muove tra funk ed elettronica, alt-pop e nu-jazz. A domanda su come sia suonare con il papà, Mark risponde così: "La cosa più bella è comunicare con una persona che si conosce benissimo, ma con un linguaggio diverso dal solito".
Fask
"Il progetto" scrive Wikipedia, che così riesce a fare "poesia" anche senza volerlo "nasce a Perugia alla fine del 2008 quando quattro musicisti amici (Aimone Romizi, Alessandro Guercini, Alessio Mingoli e Jacopo Gigliotti) decidono di fondare un gruppo per puro divertimento, dove poter sfogare le proprie pulsioni musicali ancora non totalmente espresse nelle rispettive precedenti band. Scelgono il nome ispirandosi a una gag de I Griffin". Da lì al primo ep con To Lose La Track, benemerita label della vicina Umbertide, è un attimo. Da quel momento la corsa non si è mai interrotta. Ora, con Hotel Esistenza, i FASK sono al loro settimo disco. Sempre loro, sempre a modo loro, sempre in tour su e giù per l'Italia.
Fedez
Se capitassero a noi in un'intera vita un quinto delle cose che a Fedez capitano in un mese, probabilmente ci avrebbero già trovati infartati da mo'. Non che lui non abbia avuto i suoi problemi, in effetti, però persevera nel combinarne di ogni, nel bene (poco) e nel male. Della nuova versione di Fedez single e unchained spiccano il nuovo riposizionamento su temi e grammatiche "politiche" molto più consone a sé rispetto ai tempi dell'attivismo performativo per i diritti dei Ferragnez e un generale "turn-evilismo" di chi gode a essere controverso. Un Fedez non più addomesticabile, né da una donna né da un algoritmo, che (mala tempora) può dare lezioni di rap a parecchi colleghi, come ha dimostrato a Real Talk. Se queste, ed è tutto da dimostrare, sono le luci, le ombre sono rappresentate da una sensazione di deriva sempre dietro l'angolo. Ora ci sarà la maxi esposizione di Sanremo, speriamo che siano state valutati tutti i rischi e le conseguenze.
Finley
2007, i Finley, quartetto emo rock pescato a Legnano da Cecchetto e Pierpa Peroni, sono reduci dal successo del loro primo vero disco, Tutto è possibile, e della hit Diventerai una star. Fanno un tour di venticinque date su e giù per l'Italia, a Milano, a due passi da casa, suonano due volte, prima al compianto Rolling Stone e poi per una data finale all'Alcatraz. 2024, i Finley, che nel frattempo non hanno mai mollato, ma che da tempo non apparivano discograficamente più rilevanti come un tempo, portano il loro live al Forum d'Assago, un posto in cui nel 2007 si erano esibiti Springsteen, Justin Timberlake, Take That e non molti altri. Periodo strano, indubbiamente.
Fiocchi Jack
Giacomo Jack Fiocchi era nato a Milano nel 1982 e se n'è andato decisamente troppo presto, nelle scorse settimane. Batterista, compositore, produttore e polistrumentista, conduttore radiofonico: se esiste una scena musicale, se si fanno ancora le cose, se la musica può essere ancora concepita in maniera diversa è esattamente pe rle persone come lui. Ha militato nelle seguenti band, in ordine sparso: LudovicoVan, Propano, Iori’s Eyes, Horizon, Bogus, Captain Toke and the Line Oversteppers, Plateaux, Old Fashioned Lover Boy, il Triangolo, JFS wet orchestra , Monterosa, Popa, Effe punto. Qua abbiamo dato la parola a chi con lui ha condiviso studi, palchi, vita perché erano in tanti a volerlo salutare e ringraziare.
Franchino
Negli anni '90 i giovani italiani di dividevano in due categorie: chi andava in discoteca e chi suonava. Gli appartenenti alle fazioni non entravano granché in contatto e si guardavano in cagnesco. Oggi quasi tutti questi confini sono saltati e un sacco di artisti mischiano la musica dance con il cantautorato e con la musica pop, per creare nuovi ibridi. C'è chi di questi steccati non ha mai voluto sentire parlare, per lui c'era solo la magia. Con una faccia da caratterista dei film e la quote impossibile sempre in bocca, Francesco Principato aka Franchino, vocalist il cui esordio sul dancefloor risale addirittura agli anni '70, è diventato una leggenda, capace di unire nel proprio "culto" anche persone che con il "suo" mondo c'entravano davvero poco. Se n'è andato dopo una vita intensa, questa intervista per noi rimane preziosa.
Fratello Metallo
"Si tratta in buona sostanza di un frate musico, Frate Cesare Bonazzi, che ha deciso, tra le sue varie opere, di dedicarne una all’heavy metal. Su basi hard rock, punk ed heavy, il nostro arzillo fraticello canta quindi in italiano di temi etico-religiosi. Con risultati non troppo convincenti". Una recensione del 2008 di Rockit liquidava così Misteri, ultimo disco di Fratello Metallo. Ora magari non sarà stato Maynard James Keenan, ma il fratello è stato un mito e su questo non c'è discussione. Poche settimane prima che morisse, ce l'hanno riassunto in un aneddoto i proprietari del Real Sound Recording Studio di Milano. "Una volta entra in studio un Frate con tanto di barba e saio. Fin lì nulla di strano se non fosse che era un Metallaro estremo! Era il mitico Fratello Metallo e nel ritornello di un pezzo cantava a squarciagola in growl: 'Volete la Luceeeee o la morteeeee?????' Eravamo piegati".
Fuckyourclique
Hanno fatto di tutto per non fare le cose come gli altri, per non "farcela mai". E invece alla fine è arrivato il loro primo disco, uno di quegli step che un artista deve fare per forza. Ed è arrivata la loro estate, perché con un paio di singoli tra cui la super hit abrasiva NGMI, il collettivo romano, il più importante se non unico nel Meme Rap di casa nostra, si sono fatti notare eccome. Giusto così, se fin qui non li avevate presi sul serio è solo un limite vostro.
Fusaifusa
Si chiamano Taha Ennouri, Ali Belazi e Ashti Abdo, vengono dalla Tunisia e dal Rojava curdo. Amano Franco Battiato e le musiche dei loro Paesi, per i Fusaifusa parlare di musica etnica è un errore e lo dimostrano con il loro disco Lamana (Locomotiv Records). Ci sono dentro un sacco di strumenti della tradizione, ma circa la definizione di "etnico" ci hanno detto una cosa molto importante, che ribalta le prospettive. "In Tunisia, Turchia o Kurdistan, la nostra musica sarebbe semplicemente musica, senza ulteriori specificazioni. E per noi anche la musica è un linguaggio universale, un mezzo di comunicazione più antico della parola... Come gli autori di libri o di film ti raccontano dei mondi a partire dal loro immaginario e dalle loro esperienze, così facciamo noi”.
(Continua nella pagina successiva)
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L'articolo 2024: i 100 nomi dell'anno della musica italiana di V. Comand, D. Falcini è apparso su Rockit.it il 2024-12-30 10:28:00
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