Øye Erlend
Da quando il membro dei Kings of Convenience ha deciso di trasferirsi a Siracusa non è cambiata solo la sua vita, ma quella di tanti musicisti nati e cresciuti attorno a lui. Anche se fa di tutto per non vivere da star, con la sua “premiata chilleria mediterranea” aka La Comitiva o con i KOC, continua a radunare un pubblico molto importante, live (come abbiamo ad esempio al MI AMI) e sulle piattaforme. Oltre ad aver creato un "movimento" di artisti appassionati e contribuito ad accrescere non di poco la cultura musicale del Sud della Sicilia, uno con la sua esperienza e visione internazionale ha delle cose importanti da dire sulla musica in questo Paese. Lo ha fatto per noi qua.
Paris Ryan
"Io ascolto la musica più disparata, però non sapevo nemmeno della sua esistenza. Poi ad ascoltarlo mi è subito piaciuto, ci ho sentito le cose che facevamo noi negli anni '70". A parlare così è una leggenda della musica italiana del passato, di quell'italo disco tornata alla ribalta a furor di hit estiva. Parla di uno che leggenda non lo è ma solo per questioni anagrafiche, però lo diventerà. Mac De Marco, uno dei musicisti più intriganti e inafferrabili degli ultimi anni. I due, diversissimi e talmente assurdi da somigliarsi, hanno iniziato un pazzo sodalizio che li ha portati a registrar diverse canzoni assieme. Chissà che un giorno arrivi un disco. Intanto ci siamo fatti raccontare com'è "avere un amico in Mac".
Patagarri
Se l'ultima edizione di X Factor è andata bene in termini di ascolti – soprattutto nelle parti registrate – è merito di quattro giudici (in questo format fanno molto più la differenza rispetto ai concorrenti) che hanno funzionato bene e, soprattutto, di un cambio di prospettiva e obiettivi dello show di Sky. Se in passato la produzione sembrava avere l'ambizione di dettare l'agenda a livello discografico (cosa che in alcuni casi è anche successa), oggi questa preoccupazione è venuta meno, o di certo non è più un'ossessione. Si fa televisione, musica in televisione certo, ma la regole sono quelle della tv. A livello artistico, infatti, lo spettacolo non pareva avere grandi punte e gli artisti usciti da questa edizione difficilmente avranno un futuro da numeri uno. Però ci sono questi ragazzi che per paradosso, pur con i loro limiti e cliché, risultano molto contemporanei in questo ritorno della musica suonata, dei fiati, di generi che parevano archiviati, della voglia di divertirsi sotto a un palco. E hanno pure – anche grazie al lavoro di 74 autori circa... – l'inedito più forte del lotto.
Poppys
Come artista, tour e stage manager, amico, backliner e in mille altre vesti, Francesco "Poppy's" Cerroni è stato per la scena musicale italiana una figura fondamentale. Uno di quelli che non si prendeva mai il centro della scena (anzi quando gli capitò di essere suo malgrado "sotto i riflettori", come gli accadde in un famoso e strambo live dei Mumford & Sons, la cosa gli creò qualche scompenso) ma faceva tutto quello che era necessario – da un punto di vista produttivo, logistico e pure psicologico – perché lo show potesse esserci, e essere il migliore. Se n'è andato alla fine dell'anno e sono tantissimi a volerci dare un suo ricordo. Il fratello Angelo, Coez, Michela Giraud e molti altri compagni di viaggio ci hanno raccontato Francesco così.
Post nebbia
Fai un disco, Canale paesaggi, che esce in un periodo un po' così, e colpisce tutti dritti in faccia per originalità, personalità nonostante la mente che c'è dietro sia un classe 1999. Poco dopo ne fai un altro, Entropia Padreopio, che lascia letteralmente di sasso per evoluzione e ambizione. Quest'anno è arrivato il terzo disco della band padovana – che poi sarebbe il quarto, ma va bene così –, un altro concept album, un altro viaggio, un'altra idea di musica ancora. Meno meravigliosamente naif dei precedenti, non è però meno coraggioso, non concede nulla alla paraculaggine e suona ancora una volta alla grande. Missione compiutissima.
Prima alba
"Sono un gruppo di dieci ragazzi appena maggiorenni con tantissima fame e urgenza di comunicare, quasi fretta, sicuramente foga. Non mi è ancora chiaro che genere facciano e questa cosa mi esalta a dir poco, mi piace la loro attitudine naif a sperimentare, mi piace il fatto che siano così tanti e che alcuni cantino, altri producono, altri ancora fanno foto, grafiche o video". A parlare così è Giorgio Spedicato aka Machweo, direttore artistico di Ad Astra, neonata boutique label nata in seno a Fonoprint, leggendari studi di registrazione bolognesi sinonimo da decenni di musica di qualità. È stato lui a scegliere i Prima Alba (come una canzone di Dario Baldan Bembo, chissà se lo sanno), collettivo milanese, tra le centinaia di candidature della nostra community Rockit PRO per produrre un Ep. Non vediamo l'ora di sentirlo, e raccontarvelo.
Psicologi
Sono il primo nome annunciato a MI AMI 2025, e non è un caso. Perché la storia del duo romano procede di pari passo con quella del festival della nuova musica italiana, e con un nuovo corso per il suono italiano. Loro di questa vicenda sono protagonisti assoluti, per generazione, stile e attitudine. Hanno portato uno scossone a questa industria sempre in cerca di novità, e lo hanno fatto senza adeguarsi all'intransigenza di un mercato che concede ben poco al caso e ancora meno all'originalità. Hanno fatto un percorso solista e ora sono tornati a quello che gli riesce meglio, cantare la propria età con le sue gioie e i suoi dolori, guardare il mondo dalla propria prospettiva e offrire qualcosa in cui sentirsi rappresentati. DIY è un ottimo disco, Drast e Kvneki sono qui per restare.
Ricchi e poveri
Che dire che non sia ancora stato detto degli Abba di casa nostra, o meglio del duo che continua a portare avanti la bandiera di uno dei sodalizi più longevi (nonostante gli scazzi) e famosi della musica italiana? Nulla. Se non che ci vuole coraggio, intelligenza e autoironia a rinascere sempre, adattarsi ai cambiamenti, continuare a mettersi in gioco e divertisi in questo mondo selvaggio. Con l'ultimo Sanremo e la svolta dance e meme il biondino e la brunetta, impacchettati a dovere sul palco, hanno regalato una nuova pagina alla propria storia e un po' di spensieratezza a un popolo di santi, navigatori e ascoltatori più o meno occasionali.
Romagnoli Luca
"La miseria è una piscina che si paragona al mare per bellezza e profondità. È la vita che finge di essere la vita, in tutte le sue declinazioni 'trashendentali'". Esordisce così Luca Romagnoli nello spiegare il suo primo disco solista, La Miseria, uscito per La Tempesta Dischi. Luca è il frontman dei Management (del dolore Post-Operatorio), una delle band più interessanti degli ultimi anni. Ora ha deciso di ritagliarsi uno spazio suo, per "raccontare la sua parte più intima, strettamente intrecciata alla visione della società in cui viviamo". Qua ci racconta cosa lo ha spinto.
Rude cinno
Se in Giamaica negli anni '60 proliferava la figura del rude boy, che tanto avrebbe contribuito a diffondere la sottocultura ska e rocksteady, a Bologna 60 anni dopo è il momento di Rude Cinno (cinno in dialetto significa sempre "ragazzo"). Sono in due, stanno in un punto non meglio precisato della bassa bolognese e si fanno esponenti dell'autoproclamata "rusco wave" (il rusco a Bologna è la spazzatura). È un continuo gioco di rimandi con il dialetto locale, mescolato a un'estetica lo fi estrema rivendicata anche nel titolo del loro primo album: Bassa qualità, un manifesto di disagio della provincia annegato nel Lambrusco e nelle distorsioni, con drum machine a bucare i latrati tra l'italiano e il dialetto che dominano il disco. Post punk funereo che si scaglia con violenza contro il presente.
Segale Teo
Anima metal e cuore generoso, è stato organizzatore di eventi, promoter, discografico, connettore di persone e catalizzatore di energie. Se n'è andato a 47 anni, lasciando tutti increduli. Come Poppy's per Roma (e non solo), Teo per Milano è stato una figura fondamentale, nella musica come nella stand up comedy, in ogni posto in cui ci fosse qualcuno che voleva fare stare le persone assieme. "Con lui si finiva sempre per stare bene" sono le parole con cui Giorgio Valletta ed Emiliano Colasanti lo hanno salutato su Rockit.
Selton (+ Riccardo Damian)
Poco prima di Natale è uscito un nuovo pezzo della band italo-brasiliana, Smoking Too Much, che sa tanto di sogno che si realizza. Lo hanno raccontato gli stessi Selton in un video su IG: i loro esordi come buskers in giro per Barcellona, dove erano arrivati dal Sud America, suonando pezzi dei Beatles. MTV che li nota, alti e bassi ma una carriera che finalmente, e meritoriamente, si forma in Italia. Ora sono una band riconosciuta per il suono di qualità (non male per gente che suonava per strada...), e dio solo sa quanto ce n'è bisogno nel nostro Paese. Bene, l'ultimo brano è stato registrato negli studi londinesi dei Beatles, i loro mentori. Merito della loro perseveranza contagiosa, e anche del sodalizio con un producer di fama internazionale, Riccardo Damian (Mark Ronson, Lady Gaga, Miley Cyrus), resident allo Studio 13 di D. Albarn, che è anche l'architetto dietro al loro gran disco Gringo VOL. 1.
Skanners
Un buon titolo non è tutto. Però aiuta. Ecco Südtirock è un ottimo titolo (e lo stesso dicasi per il sottotitolo "Suoni di confine) per un documentario, che per giunta è pure un ottimo prodotto. È stato realizzato da Jadel Andreetto insieme al regista Armin Ferrari. Scrittore il primo e regista il secondo, grandi appassionati di musica, sono andati alle radici della scena punk e metal della loro terra, l'Alto Adige tra '80 e '90. Si può vedere qua, sul canale Rai del Trentino Alto Adige. Tra i meriti di Südtirock c'è quello di dare una prospettiva inedita su una terra di conflitti e creatività, di cui sappiamo poco. E di farci riscoprire gruppi dimenticati, che "pestavano duro". Su tutti gli Skanners, che fuori dal proprio "giro" non conosce nessuno, ma che in quel "giro" sono delle autentiche leggende, fuori e dentro quei famosi confini.
Skt
SKT è il nome d’arte di Stefano Enrico Trombetta, artista e produttore di South London. Come dite? Non sembra un nome londinese? Infatti è nato in Calabria e la "lingua degli antenati", mixata con l'inglese in un moderno "broccolino", è quel che dà un tocco del tutto inedito alla sua drill. Canta la vita degli immigrati, di chi subisce ogni giorno stereotipi ed è pronto a diventare uno stereotipo a sua volta per difendersi.
Soft Boys Club
La band milanese Soft Boys Club, poco dopo aver pubblicato il suo disco di debutto, si è trovata affibbiata un ep tarocchissimo creato con l'AI sulle piattaforme, poi rimosso. Un caso tutto sommato innocuo ma che ha generato più di qualche incomprensione, che potrebbe non essere un inedito, anzi che potrebbe presto diventare la normalità visto l'atteggiamento opaco delle piattaforme in tal senso. Un caso che apre la porta a parecchie domande, che abbiamo posto ai diretti interessati qua.
Spatola Sergio
Bosco Grande è il film vincitore della XVIII edizione di Salina Doc Fest. Bosco Grande è un documentario che racconta "con affetto e ironia il dolore profondo di un anomalo protagonista della scena punk palermitana degli anni ’80, le mancanze, gli eccessi e la vita di Sergione, un uomo di 250 chili che non ha mai lasciato il suo quartiere Bosco Grande. Una storia struggente raccontata con maestria da Giuseppe Schillaci". Ma chi è questo Sergione? Sergio Spatola aka Sergione è uno dei primi tatuatori a Palermo, ha fatto parte della provinciale scena punk della città "ed è sempre stato ribelle, anche nei confronti della propria famiglia, in odore di mafia". Un film dolce e ironico, dove vengono fuori una città meravigliosa e complicatissima (gli '80 sono quelli di mafia ed eroina, più forti che mai) e un gran personaggio.
Subsonica
Dopo un grande disco – Realtà aumentata – i nostri "Depeche Mode" (una definizione che abbiamo dato noi, per amor di provocazione ma anche per segnalare l'unicità del loro percorso artistico super longevo nella musica italiana) sono stati protagonisti di un grande tour, su quei palchi dove danno il meglio di sé. Li abbiamo visti anche a Magnolia con MI AMI Festival per la data conclusiva di Cuori Impavidi ed è veramente complicato non dare ragione a chi dice che siano la migliore live band italiana.
Suzuki Damo
Metà uomo e metà leggenda, è stato la voce dei Can e poi il fondatore di un network di musicisti sparsi per il mondo con cui ha suonato ininterrottamente per oltre 20 anni. Uno dei suoi migliori amici e compagno di musica, Xabier Iriondo, ci ha raccontato il suo incredibile viaggio sulla Terra, in cui l'Italia ha avuto un ruolo fondamentale.
Tamango
Noi ve lo diciamo da un pezzo (gné gné gné), e ora che mezza discografia italiana pende dalle labbra dei Tamango ci pare tutto così giusto e normale. Era iniziato tutto a inizio anno in modo improbabile. Un reel estratto da un concerto è diventato virale su Instagram grazie a una bella combo di culo e coolness, fino ad arrivare agli occhi dei Grammy. Da quel momento l'attenzione su di loro è andata in crescendo, e loro l'hanno gestita senza cambiare di una virgola il proprio approccio. Ambiziosi, indipendenti, sono stati tra i live più apprezzati a MI AMI. Poi hanno fatto un pezzo, Cani, che è molto di più che solo una canzone. E con loro la sensazione è che il meglio debba sempre ancora arrivare.
Tare
Sono la live band più temuta da ogni responsabile della sicurezza. I Tare dalla provincia di Vicenza – un posto dove qualche anno fa deve essere piovuta qualche pioggia strana – sono una delle cose più matte ed entusiasmanti che si possa trovare su un palco oggi. Progetto hard jazz nato dalla collaborazione del batterista Leonardo Ziche con il bassista Alberto Munarini, ha presto integrato nella propria ingestibile formazione Paolo Munarini alle tastiere e Andrea Moro ala chitarra. Il resto è succo di delirio, o, per usare una loro definizione “una tartare di drum’n’bass con maionese al dub”. Hanno all’attivo due ep, Tesa (2022) e Pop (2024), ma è dal vivo che danno il meglio di sé. Sono tra i nostri CBCR 2025 e li potete sentire live, assieme a altri 15 artisti, il 25 gennaio al Magnolia.
(Continua nella pagina successiva)
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L'articolo 2024: i 100 nomi dell'anno della musica italiana di V. Comand, D. Falcini è apparso su Rockit.it il 2024-12-30 10:28:00
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