40. Daniela Pes - Carme
La trama di synth intrappola lentamente l'anima, la voce strazia il cuore, il tocco di Iosonouncane nell'arrangiamento finisce il lavoro. Quella di Daniela Pes è una magia che da qualche mese sta stregando chiunque si imbatta nella sua musica, specialmente dal vivo. Carme è la punta di un disco che è un diamante, un canto disperato e composto di cui non capiamo il significato, ma poco importa: se quando si apre il "ritornello" ci si scioglie in lacrime, la litania sarda avrà fatto ancora una volta il suo dovere.
39. Clode - Antipatica
Clode ha vent'anni, e un solo brano all'attivo, ma si riesce già a sentire in lei una scintilla che fa andare fuori di testa (ed è così che è finita nei nostri CBCR). Antipatica è una mina vagante, e risulta tutt'altro che antipatico come brano, anzi, ascolto dopo ascolto sembra di sentir parlare una di quelle persone che più cercano di essere respingenti, più viene voglia di andarci a bere insieme, parlarci, scoprire dietro quella scorza cosa c'è. In meno di tre minuti ci siamo innamorati di lei, della sua cassa dritta prepotente, del suo stile da vendere.
38. Quercia, Øjne - Scisto
I Quercia non solo una delle band di culto dell'emocore italica, non sono solo alcuni dei paladini dell'etica autonoma e DIY che nel nostro paese sembra sempre di più utopia. I Quercia sono un fottuto gruppo in continua crescita dal 2016 ad oggi. Dal loro ultimo disco sbuca fuori con violenza Scisto, collaborazione con i compagni Øjne, perla screamo che toglie il fiato dall'inizio alla fine, sunto poetico essenziale che grida al mondo "Resto spento per riposarmi dove si muore davvero".
37. Geolier feat. Paky - Non ci torni più
La canzone sul carcere sembra essere ormi uno dei topoi più inflazionati della scena rap. Poi si mettono insieme due fuoriclasse indiscutibili, Geolier e Paki, e le regole cambiano. Non ci torni più, sostenuta dalla produzione "tutto basso" - quasi postpunk - di Dat Boi Dee, è un doppio carteggio dedicato a un fratello tra le sbarre, che finalmente rinuncia alla retorica che esalta la delinquenza, ma riflette, romanzando storie vere, su quanto siano tragiche le giornate in cella, tutte uguali. Lacrimoni.
36. Tananai - Tango
Nel 2022 era il meme di Sanremo, quello col pezzo caciarone che cantava malissimo. Esattamente un anno dopo ecco la metamorfosi. Elegante, col ciuffo pettinato a nascondere l’occhiaia da poeta maledetto, un brano sulla guerra e l’amore, e il videoclip più paraculo del 2023. Tango, che vede lo zampino di Simonetta e Raina in scrittura, è senza dubbio la ballatona dell’anno, quella che quando parte il ritornello non si può far altro che aprire la gola e cantare.
35. Nayt - Guerra dentro
Il molisano Nayt ci tiene ad essere vero, senza calcare la mano sulla retorica della strada, semplicemente non accettando compromessi. Guerra dentro è il simbolo del suo rap, e dietro la produzione fatta di chitarrine a cura di 3D c'è lo srotolarsi dei pensieri di un'anima che soffre e si dimena. La penna è di quelle che lasciano il segno, la rabbia esplode senza mai farsi vittima di qualcosa. Una lezione di flow, e di vita.
34. Vinicio Capossela, Margherita Vicario - La cattiva educazione
Circa sei mesi prima che i politici italiani scoprissero con grande paura dell'esistenza della parola patriarcato, usciva La cattiva educazione, pezzo fondamentale, che nella forma dolce e commovente di una ballata per piano e piccola orchestra, parla di come si dovrebbero educare gli uomini, di prigionia dei corpi, di tutto quello che nei secoli è stato fatto di male ad ogni donna. Un distillato del genio cantautorale di Capossela e del talento da interprete di Margherita Vicario.
33. Ricche le mura - Volpi
Qui non c'è spazio per gli hashtag "vitalenta", per la feticizzazione della montagna da parte dei milanesi buzzurri. La montagna dei Ricche le mura è quella di chi la vive ogni giorno, di chi ne nomina gli elementi nel dettaglio, come farebbe Bruno de Le otto montagne. Volpi è una micro-sinfonia bucolica, un brano che supera il concetto di contemporaneo, con chitarre e trombe che creano foschie d'altura, e le ritmiche lo-fi che segnano i sentieri con grazia. Questa è grandissima musica.
32. SGA - Tunnel Carpale
La copertina è bruttissima, verde fosforescente che offende la retina. Ma se giudichiamo il libro solo dal contenuto troviamo una vera hit, l'inno di tutti quelli che detestano gli elementi che denotano quei milanesi molto benestanti: le feste con la coca, l'indole da imprenditori, l'interrail. Tunnel carpale di SGA, brano eccezionale fatto con due euro e un programma craccato sul pc, è la nostra salvezza, la valvola di sfogo di tutti noi che vorremmo inneggiare sottovoce: "Fanculo l'arrampicata". Grazie.
31. Motta - Anime perse
È innegabile che dietro Anime Perse si celi tutto l'amore che il cantautore toscano nutre nei confronti della musica, dell'evoluzione che prende forma nella ricerca. Un singolo a regola d'arte, che parla della paura di amare, immerso in un arrangiamento orchestrale gelido, a cui si unisce incalzante una percussione elettronica. La commistione è insolita, il risultato è una lenta esplosione emotiva.
(Continua nella pagina successiva)
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L'articolo Le 50 canzoni più belle del 2023 di G. Vollaro, D. Falcini, V. Comand è apparso su Rockit.it il 2023-12-22 12:00:00
COMMENTI (1)
I CANI / BAUSTELLE * Nabunorosor
RHOVE * Pele
CALCUTTA * Tutti
MADAME * Donna vedi
IBISCO * Albanera
ANNALISA * Stelle
COLAPESCE / DI MARTINO * La luce che sfiora di taglio...
MANDORLA * Lista della spesa
NON VOGLIO CHE CLARA * Pilates
ETHAN * Bebè
AIELLO * Mi ami o no
MOTTA * Scusa
DANIELE * Ultimo ballo
CHAIARA CIVELLO * Sempre così
APPINO * Carnevale
ELE A * Jeans
DANIELA PES * Laira
MICHAEL SORRISO * Paradosso
ARIANNA PASINI * Burrone
E' stato un anno di musica fantastica, e ovviamente la mia classifica è la migliore.
Buon anno Raga!