20. Fulminacci - +1
+1 è una postilla, l’ultimo minuscolo capitoletto che Fulminacci ha voluto inserire nella riedizione del suo disco Infinito +1. Una ballad strappalacrime, di quelle che Filippo ormai sforna con una facilità impressionante, uno sguardo distratto ma sincero sui momenti sempòicementi autentici di una relazione. Il ritornello è di quelli che rimangono attaccati alle orecchie, la produzione è nelle mani di okgiorgio, tutto molto giusto.
19. Tre Allegri Ragazzi Morti – La sola concreta realtà
Ballata acustica dai suoni lievi scritta sulla soglia tra il sonno e la veglia, che ci mostra un lato inusuale ma non inedito del trio di Pordenone. Nell’anno in cui abbiamo celebrato i loro trent’anni di carriera al MI AMI i Tre Allegri Ragazzi Morti hanno aperto questo ennesimo nuovo corso con questo brano preziosissimo, fatto di percezioni sensoriali precise e astrazioni poetiche.
18. Brunori Sas – La ghigliottina
Come più volte ha fatto nella sua carriera di cantautore Brunori Sas veste i panni del musicista che filtra con la sua penna le storture del mondo che lo circonda. Chiamiamolo cantautorato impegnato, musica sociale, fatto sta che La ghigliottina taglia la testa a tutti i problemi del presente, con taglio generalista ma col graffio che solo la voce di Dario Brunori riesce a dare ad una canzone.
17. Montag – Se non passasse aria
Se non passasse aria è uno dei brani più raffinati della discografia di Montag, un gioiellino di cantautorato sofisticato, che gioca con elementi analogici per raccontare l’incertezza del cambiamento, che sembra impercettibile, ma forse sconvolge ogni cosa. Con un gioco poetico tra l’ermetico e l’iper-concreto Pietro Raimondi ci porta in un micro cosmo di preoccupazioni, dove il nostro cuore lo-fi cerca un qualche conforto.
16. Colapesce, Dimartino – Innamorarsi perdutamente non è mai un affare
Noi abbiamo avuto il piacere di gustarcela in anteprima al MI AMI, sotto la pioggia torrenziale del venerdì. In quel clima tropicale siamo stati colpiti dalla nuova creatura di pop ironico-siculo dei Blues Brothers nostrani. Con Innamorarsi perdutamente non è mai un affare Colapesce e Dimartino mettono un primo punto (provvisorio) alla loro carriera di coppia, un’estate durata quattro anni.
15. Post Nebbia – Pastafrolla
Con ritmi serratissimi e vette di psichedelia acida invidiabile i Post Nebbia sono tornati per servirci un racconto di apocalisse – nemmeno troppo lontana – in compresse dal gusto forte e talvolta amaro. Pastafrolla nasce da un’immagine di sgretolamento tanto scioccante quanto accattivante. Con l’estetica tipica dei film d’animazione dell’Europa dell’est vediamo luoghi fondersi, diventare elementi commestibili, prima che una colata di cemento seppellisca tutto.
14. Fitness Forever, Calcutta – A vele spiegate
Il nostro inno estivo lo abbiamo affidato alla coolness neo-funk di Fitness Forever e alla penna di un Calcutta ritrovato su lidi da tormentoni, questa volta più sofisticati che in passato. A vele spiegate ha tutti gli elementi per essere la traccia da riprodurre una decina di volte al giorno nello stereo scassato di una macchina lanciata coi finestrini abbassati una mattina di luglio, in qualunque campagna del centro-sud, in direzione spiaggia. Una coccola pettinatissima.
13. Vasco Brondi, Nada – Fuoco dentro
Il valore di una collaborazione sta anche – e soprattutto - nel desiderio di accostarsi ad un’artista gigantesca, lasciandole lo spazio che merita, in una sorta di devozione laica. Il dialogo che si instaura tra Vasco Brondi e Nada in Fuoco Dentro è il simbolo di questa devozione, che rende il brano un gioiello, drammatica testimonianza di una sopravvivenza passata attraverso la resistenza.
12. Emma Nolde – Tuttoscorre
Emma Nolde sa cambiare pelle in continuazione, senza mai snaturare la bellezza della sua scrittura, la bellezza della sua anima messa in risalto dalla sua musica speciale. Dopo aver imposto, negli ultimi cinque anni, un nuovo standard sulle ballad acustiche, è riuscita, con Tuttoscorre, ad adottare anche il killer instinct per partorire questo gioiellino di art-pop di matrice elettronica. Emma è la purezza dell’atto creativo, e noi non possiamo fare altro che ringraziarla.
11. Iosonouncane – I funerali di Enrico
Gli hanno chiesto di curare la colonna sonora de La grande ambizione di Andrea Segre, e Iosonouncane ha tirato fuori questo incanto. Immaginando il funerale del dirigente comunista più mainstream del dopoguerra europeo si è affidato al suo genio compositivo, pescando dalla tradizione più malinconica del maestro Morricone, e affidando questa litania, novecentesca fino al midollo, alla voce della sodale Daniela Pes. Solo lacrime.
(Continua nella pagina successiva)
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L'articolo Le 50 canzoni più belle del 2024 di V. Comand, D. Falcini, G. Vollaro è apparso su Rockit.it il 2024-12-23 09:33:00
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