Ministri – Cronaca nera e musica leggera
Ancora una volta i Ministri suonano sulla nausea iper diffusa. In mezzo al naufragio di gran parte della realtà, prima di andare tutti da un'altra parte per provare a ricominciare a respirare, è meglio non illudersi di nulla: Cronaca nera e musica leggera ci sbatte in faccia quello che è il bieco mondo là fuori, per riprendere le redini di un futuro destinato allo scatafascio.
Motta – Semplice
Semplice è un disco a cui ci si deve abituare, perché Motta ha meno traumi da raccontarci per quello che sono, ma c'è una luminosa bellezza a prendere il loro posto. Francesco ha trovato un suo filtro poetico, cominciando a parlare per immagini, agghindando il suo vissuto e facendolo entrare a tratti in un gioco di metafore delicato e da decifrare.
Nava – Bloom
Un ep di soli 12 minuti, ma denso e variegato come se durasse 10 volte tanto: Nava si muove con grazia attraverso elettronica frastagliata, delicate melodie, rituali solenni e cori a metà tra il sacro e il demoniaco, trovando un crepuscolare equilibrio tra il fascino di FKA twigs e l'eleganza di Sevdaliza.
Neffa – AmarAmmore
Dopo le mille vite artistiche che ha già vissuto, Neffa riesce a cambiare del tutto direzione ancora una volta. AmarAmmore parte da Napoli e da un amore tormentato, è cantato interamente in dialetto ed è un coraggioso stravolgimento del neomelodico in chiave moderna da parte di una leggenda dell'hip hop (e non solo).
Nicola Conte, Gianluca Petrella – People need people
Partendo dal loro background jazzistico, Nicola Conte e Gianluca Petrella creano un'intricata rete di interconnessioni e di contaminazioni, facendo confluire nel loro disco ispirata poesia hip hop, morbido nu soul, sfoghi di puro funk anni '70, fascinazioni afrobeat, ma anche richiami alla disco music e vaghi accenni techno.
Not Waving – How to Leave Your Body
Not Waving, nel tentativo di sintetizzare l'importanza dell'amicizia e la fragilità dei rapporti umani, edifica uno spazio sonoro che attraversa tutta la propria discografia: ballabilissimo, orecchiabile, che sa quando spingere e quando riprendere fiato e caratterizzato da una particolare sensibilità nella sua costruzione melodica.
Palazzi D’Oriente – Sheltering Water
Dall'ecosistema che circonda un lago familiare e misterioso al tempo stesso, Palazzi D'Oriente costruisce realtà sonore fin nel minimo dettaglio per poi distruggerle e dalle loro ceneri crearne di nuove ogni volta, come in un brodo primordiale la cui varietà pare pressoché infinita.
Populous – Stasi
A ogni nuovo capitolo del suo album, Populous riesce sempre a trovare qualcosa di nuovo da farci sentire, qualcosa che ci stupisce ma senza rompere l’incantesimo. La stasi di riflessione nella quale ci ha fatti scivolare è un ipnotico bosco dalle scure sfumature ambient all’ombra di una luna calante.
Quando tutto diventò blu – Quando tutto diventò blu
Avevamo bisogno di Quando tutto divento blu, disco dai mille strati, per il suo linguaggio tremendamente umano: la sintesi cromatica che la musica riesce a rendere racchiude in ogni brano la totalità del racconto, e ne declina le diverse sfumature emotive. Musica blu ovviamente, un tuffo lungo quasi mezz’ora in cui trattenere il fiato, quasi fino a rimanere senza.
Queen of Saba – Fatamorgana
A metà tra girlband postatomica e confessione a tarda notte, Fatamorgana di Queen of Saba unisce l’ardire danzereccio di Cosmo con la sfacciataggine e l’ironia di Lily Allen, per poi scivolare in una fase di fragile introspezione, piena di disarmante poesia.
(Continua nella pagina successiva)
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L'articolo I 50 dischi del 2021 più belli fino a mo' di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2021-07-01 17:15:00
COMMENTI (2)
@vittocomand le pagine successive non si caricano. Ero interessato a completare la lettura.
Grazie
Ciao...non si riesce ad accedere alle pagine successive. SI ricarica sempre la prima pagina. MI interessa leggere l'articolo. Grazie