I 50 dischi del 2021 più belli fino a mo' (pagina 5)

Rachele Bastreghi – Psychodonna

Rachele Bastreghi mette in secondo piano la cifra stilistica propria dei Baustelle per lanciarsi in un mondo di puro pop sintetico, ispirato tanto dal mito di Penelope quanto dalle sperimentazioni di Battiato e nato da lunghe notti di insonnia, per guardare negli anfratti più reconditi del proprio io.

Rareș – Folk_2021

Il garbo sposa l'inquietudine criptica, e lo fa splendidamente: Rareș pubblica 5 brani che sembrano attraversati da un'unica vibrazione, una traiettoria che unisce l'intimismo di Nick Drake con gli ululati elettronici di Bon Iver, per un ep che sembra essere sospeso in una forma di eterno divenire.

Selton – Benvenuti

I Selton sono sempre stati una casa in cui è sempre bello tornare, prima che una band. Stavolta, ci accolgono in un disco divertente e suonato benissimo, fuor di semplicismo da musica leggera, figlio della loro riconoscibilissima identità, in cui il racconto concreto e universale della realtà in maniera leggera si lega alle costruzioni armoniche e alle ritmiche del loro Brasile.

Studio Murena – Studio Murena

Hanno studiato tanto in Conservatorio, ma l'accademia la vogliono portare in strada: le complesse e fenomenali strutture musicali degli Studio Murena diventano lo sfondo perfetto per le dirompenti barre di MC Carma, in un raffinatissimo mix di jazz, hip hop e rap.

Tersø – Iperfamiglia

Sempre e comunque algidi, alimentati da una nitidezza che caratterizza il sole del Nord, la musica dei Tersø è fatta di raggi che bruciano la pelle senza che ci si possa accorgere subito, tra glitch, sbavature elettroniche, sbalzi e chiaro-scuri emotivi.

The Devils – Beast Must Regret Nothing

Gianni Blacula e Switchblade Erika hanno come dono la bestialità con cui si accaniscono sugli strumenti partorendo una mistura di punk hardcore e blues-rock scarno à la White Stripes. Beast Must Regret Nothing è una science fiction di serie b, infarcita di sarcasmo e con un filo di blasfemia, con cui farci rompere il muso senza avere il tempo di reagire.

Vale Nicole – Mezzanotte

La fragilità che si spoglia delle paure, lasciando vibrare l'intimo fra tessiture soul e ritmiche hip hop: Vale Nicole è padrona della scena, carismatica nel rendere vividi i propri testi e nel trasformare il suo personale flusso di coscienza in una melodia imprevedibile, guidata da una voce delicata e increspata dalle increspature r'n'b.

Vasco Brondi – Paesaggio dopo la battaglia

Un Vasco Brondi rinnovato, intimo come mai prima d'ora, autore di canzoni e dispensatore di un immaginario autentico e ormai perfettamente riconoscibile. Paesaggio dopo la battaglia è spirito e materia, musica e meditazione, la ricerca della pace nelle piccole cose quotidiane, la natura e un mare di ricordi.

Venerus – Magica musica

Gli ascolti più spirituali e affascinanti di Venerus prendono vita nelle sue canzoni, la sua arte è musica che si nutre di musica stessa e a cui lui, come un demiurgo mistico, dà una forma pop: riportano a una dimensione tangibile le traiettorie siderali che Venerus insegue con lo sguardo, mentre riflette sulla sua solitudine, il suo rapporto mancato con il divino e le sue relazioni.

You, Nothing. – Lovely // Lonely

Lonely//Lovely è un disco che prende a pugni in faccia, ma sa anche dare le carezze più dolci. Chitarre affilate da sfoderare all'occorrenza, rimandi al post punk come ai mostri sacri dello shoegaze anni '90 e  romantici sentieri dream pop generano  un melting pot che si riflette in sorprendenti quadretti psichedelici.

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L'articolo I 50 dischi del 2021 più belli fino a mo' di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2021-07-01 17:15:00