I 50 dischi più belli del 2022 fino a mo' (pagina 2)

Cesare Cremonini – La ragazza del futuro

Cesare Cremonini spinge ancora più in là le sinfonie e l'orchestralità di Possibili Scenari, realizzando un disco che è quasi un'opera pop: La ragazza del futuro brilla nei testi che volano alto anche quando parlano della quotidianità più stretta, negli archi sospirati e negli arrangiamenti avvolgenti ma solidissimi, a confermare il talento della più ambiziosa popstar in Italia.

Claudym – Unpopular

Claudym concentra tutte le sue sfaccettature in 6 tracce dirette e sincere, una scomposta autobiografia di luci e ombre senza alcun filtro in mezzo. Melodie che corrono veloci mostrano i contrasti interni di chiunque, momenti di felicità oscurati da rabbia e disillusione e si sfogano nella voce di chi vuole solo essere capito.

Cor Veleno, Tre Allegri Ragazzi Morti – Meme K Ultra

La provincia e la capitale, il rock alternativo e il rap old school, due mondi che si fondono in una tigre con la maschera da morto. L'incontro tra due gruppi storici come Cor Veleno e Tre Allegri Ragazzi Morti è un inaspettato crossover che si muove inesorabile, graffiando e travolgendo tutto ciò che si trova sul suo percorso, in una crasi di rara potenza.

Cosmetic – Paura di piacere

I Cosmetic si armano di chitarre che abbracciano i synth, facendosi più liquide, voci del lamento di un cuore allargato all’inverosimile: Paura di piacere è l'incontro tra le spigolosità della band e una veste pop indossata con ambiguità, una prova fragile, enigmatica e consapevole dove è l'incertezza a fare da legame.

Cru – Crudo

È un pop incredibilmente ricco, schivo e inondato di input fatti di ritmi blandi − e proprio per questo elegantissimi− quello di Cru: Crudo guarda sornione tanto alla Canterbury di Robert Wyatt e Kevin Ayers quanto alla nuova psichedelia, mentre tutto intorno un mondo rivitalizzato dalla primavera si schiude davanti ai nostri occhi. Un meraviglioso ritorno.

Deriansky – Qonati

Il secondo album del rapper di casa Asian Fake Deriansky è ancora più cupo e aggressivo, con allucinate strumentali industrial che dipingono un decadente sfondo da abbattere a suon di barre violente e piene di disprezzo. Forza propulsiva aliena e oscurità, a rendere i suoi nauseati Qonati un vortice post-industriale che corrode il cemento.

Ditonellapiaga – Camouflage

Tra le migliori penne del nuovo pop italiano, Ditonellapiaga gioca di continuo con la possibilità di ballare sulle proprie tristezze, di giocare con l'eros senza morbosità e con disarmante realismo, di costruire bop con le metriche e le ritmiche complesse anche nei brani più introspettivi. Soprattutto, una splendida vocalità caldissima.

Egreen – Nicolás

Dopo aver toccato il fondo l'unica strada è risalire, ma quanto è difficile il percorso. Lo sa bene Nicolas Fantini aka Egreen, che esce dal periodo più complicato della sua vita con un disco compatissimo nel suo essere introspettivo e cupo: Nicolás è il suo modo di raccontare la caduta senza filtri, il tirare fuori denti e la penna per rialzare la testa dopo aver perso tutto.

Eugenio in via di Gioia – Amore e rivoluzione

La band torinese degli Eugenio in via di Gioia spicca il volo su romantici arrangiamenti beatlesiani, per aprirci gli occhi con dolcezza sui drammi di oggi e, allo stesso tempo, offrirci uno spiraglio di speranza verso il futuro. Amore e rivoluzione, i due punti fermi su cui costruire il mondo di domani oggi.

European Vampire – Forever Speeding Through Darkness

Forever Speeding Through Darkness è il debutto di sensuale e malinconica deep house degli European Vampire: musica dissoluta, splendente di una decadente grazia, devota tanto a Chet Baker quanto a Bret Easton Ellis, in cui si cela il sogno accelerazionista di veder bruciare il capitalismo fino alle sue fondamenta. 

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L'articolo I 50 dischi più belli del 2022 fino a mo' di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-06-30 12:00:00