Fuera – Circo Mezzaluna
È un viaggio mistico ed eterogeneo quello dei Fuera di Circo Mezzaluna, una ricerca che segue il tracciato di una cassa in 4 costante per spostarsi dal jazz al flamenco, dalla trap al funk, il tutto all'interno di una misteriosa nube che ovatta i suoni. Una lucida allucinazione da dancefloor in cui il ballo diventa un atto mentale, mentre ci si trova sospesi a mezzo metro da terra.
Galea – Come gli americani al ballo di fine anno
Appena 5 tracce, ma tante basta perché il mix tra indie folk, indie rock e cantautorato di Galea faccia centro. Come gli americani al ballo di fine anno è lo schianto di avere vent'anni, la necessità di amare senza sforzo, la lotta contro gli stereotipi e la sincerità verso sé stesse, tutto condensato nella tenerezza di chi racconta il mondo durante i migliori anni della sua vita.
Garage Gang – Danza Futuro
Lo stile irriverente e i bpm incalzanti della Garage Gang risvegliano la sopita voglia di ballare senza freni, calandosi a pieno nella club culture. Danza Futuro vive di pochi concetti ma fissi, tanto divertimento e un bel po’ di critica ironica e intelligente, come solo il duo romano è in grado di fare.
Generic Animal – Benevolent
Generic Animal racconta le sue fragilità in un disco dai richiami alt rock anni '90 e servendosi di un mostro gentile, ostracizzato da un mondo che non lo vuole: Benevolent si scrolla di dosso la leggera patina più contemporanea e urban che il precedente Presto aveva addosso per tornare a una dimensione essenziale, un rifugio sicuro dove liberare la propria emotività.
Giallorenzo – Super Soft Reset
Fuori da Milano, dentro una lavastoviglie. Il terzo album dei Giallorenzo è un svolta distorta verso una spirale buia, di chi sta scivolando nello sconforto di un'età adulta incombente e cerca di tenere insieme i pezzi della propria vita con lo spago. Una delle band più coinvolgenti dal vivo e sempre più convincente su disco.
Ginevra Nervi – The disorder of the appearances
Ginevra Nervi sviscera le complessità del suono con occhio chirurgico, si addentra tanto in cupissime nebbie industrial quanto in sospese ambient, come a cercare di portare quanta più entropia possibile nella propria musica senza disgregarla. Questo è The disorder of the appearances, un flusso claustrofobico e magnetico che si chiude in una spirale soffocante.
Gomma – Zombie Cowboys
La prima maturità dei Gomma ha il suono crudele e texano di un disastro che non vorremmo vivere: attraverso l’aggressività melodica il rock di Zombie Cowboys ritorna a essere un'ossessione per chi lo suona, un'ossessione che è questione di vita o di morte. Un'urgenza viscerale e spietata diventa il filtro per il racconto western di una imminente fine del mondo, più facile da immaginare della fine capitalismo.
Ibisco – Nowhere Emilia
Nowhere Emilia è la provincia in bianco e nero (molto) di Filippo Giglio, aka Ibisco, dove il grigio dell'asfalto è lo specchio più fedele in cui ci si possa guardare. Un post punk tormentato ed elettronico scuote l'immobilità dei piccoli centri abitati che circondano Bologna, che trasforma luoghi comuni in cattedrali gotiche lasciate in rovina.
J Lord – No Money More Love
Dalla provincia napoletana al sogno di New York J Lord ha la fame di chi può prendersi la scena, ma vorrebbe il mondo intero: No Money More Love è il suo primo album, che nell'incrocio tra dialetto e slang trova una via per un rap fresco e abrasivo, sbattendo in faccia il suo passato difficile per riscrivere il suo futuro.
Kaos – Chiodi
Seppur logorato da tre anni di pandemia, Kaos One si dimostra più in forma che mai. Coup de Grâce era l'apparente addio, ma Chiodi è l'obbligato ritorno per vomitare fuori tutta la frustrazione del lockdown, uno sfogo che brucia acido nella voce grattata e nelle strumentali di DJ Craim, mentre l'incubo prende la forma del reale.
(Continua nella pagina successiva)
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L'articolo I 50 dischi più belli del 2022 fino a mo' di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-06-30 12:00:00
COMMENTI (1)
Ma che bello il video di c'mon tigre 🤩