I 50 dischi del 2024 più belli fino a mo' (pagina 2)

Al giro di boa dell'anno, è il momento di fermarsi un attimo e fare ordine al listone di album usciti da gennaio ad adesso. Qua trovi quelli che ci sono piaciuti di più, appena in tempo per un maxi-recupero di ascolti sotto l'ombrellone

Cuperose – Cuperose

L'universo musicale dell'omonimo album del musicista siciliano Cuperose si basa tanto sulla dolcezza quanto sulla fragilità, ma non per adagiarsi su un sound ovattato, tutt'altro: la sua musica si spalanca su mondi feroci ed elettronici, distorti e ben congegnati, per un grande esordio che brilla di una luce bianca e azzurra.

Diss Gacha - Cultura italiana pt.1

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Il primo capitolo di una saga, che si propone di cambiare la lingua dell'hip-hop italiano, contaminandolo con gli States più deep, ad opera di Diss Gacha e del sodale produttore Sala. Cultura italiana pt.1 è una distesa di parole, trattate con un amore sconfinato, non sempre comprensibili al primo colpo, onomatopee fatte di carne, animate da Diss Gacha e dal suo ristretto gruppo di ospiti, tra cui compare anche Wiz Khalifa! Oltre il rap, verso una forma di linguaggio pura e distillata, tra cori gospel e grandi produzioni. 

Emanuele Triglia – Moon Kin

Emanuele Triglia è uno di quei jazzisti mosso in primis dall'istinto, dall'improvvisazione più assoluta come atto creativo, qualcosa di così puro che non si può imbrogliare nella composizione di qualcosa di scritto a tavolino. Così in Moon Kin sono gli incastri naturali dettati dall'intesa costruita tra i musicisti a brillare, per un mix affascinante di jazz, hip hop e world music.

Erlend Øye & La Comitiva - La Comitiva

 C'è un antidoto contro  l'ondata epidemica dei tormentoni estivi, sempre più difficili da schivare, ed è un antidoto geograficamente insolito, un ponte immaginario tra Siracusa e Bergen (Norvegia), incarnato dall'incontro tra Erlend  Øye e tre musicisti siciliani. La Comitiva è un disco delicatissimo e ironico, dove le chitarre classiche tipiche del sound dei Kings of Convenience incontrano salmastro degli arrangiamenti, festosi e dal gusto genuino degli anni '60.

Ex-Otago - Auguri

Maurizio è tornato dalle campagne pieno di frutti luccicanti, con una nuova luce negli occhi, e la musica degli Ex-Otago è tornata magicamente a brillare. I padrini del pop malinconico - come solo Genova sa essere - hanno deciso di riabbracciare il proprio pubblico con un lavoro che recupera tutto ciò che di buono è stato fatto in questa storia ormai ventennale, azzardando tre feat. insoliti (Olly, Coma Cose e Fabri Fibra, ndr), ma azzeccatissimi. Poche belinate, tanto romanticismo.

Faccianuvola - Le stelle* il sole; l’arcobaleno))

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 Se abbiamo parlato di "galassia Faccianuvola", se lo abbiamo prima inserito nei nostri CBCR e poi lanciato sul palco del MI AMI, un motivo ci sarà. O forse sono molti i motivi. Il punto è che se Faccianuvola ci aveva già conquistato coi primi singoli, Le stelle* il sole; l’arcobaleno)) non ha fatto altro che confermare tutto l'entusiasmo, moltiplicandolo. Questa derivazione dell'hyperpop con le coordinate più dolci e impazzite di PopX rendono la musica di Alessandro Feruda - rigorosamente classe 2002 - un viaggio dentro un caos coloratissimo, e chi c'era sotto palco lo può confermare.

Fuera - Sonega

Cambiare pelle, fare la muta e rendere sonoro il processo di metamorfosi. Questo è SONEGA, terzo disco dei Fuera, ennesima deviazione rispetto ad un percorso che sta portando il trio campano a toccare rive inesplorate e sempre più affascinanti. In questo nuovo lavoro non c'è spazio per forme definite, per canzoni propriamente dette, ma è tutto un oscillare elettronico, a tratti ambient, a tratti techno o reggaeton, verso l'ignoto, l'estrema sperimentazione, onirica più che mai.

Gaia Morelli - La natura delle cose

Bastano trenta minuti secchi a Gaia Morelli - già voce dei Baobab! - per offrirci uno spaccato netto di cantautorato intimo, volutamente indie, dagli arrangiamenti ricchi sempre oltre le aspettative. La voce di Gaia è profonda e accompagna l'ascoltatore fino ad un certo punto, fino a dove inizia l'ignoto, e allora forse è meglio perdersi, per lasciarsi accecare dalla forza di Tutto il bene, dai ronzii meravigliosi di Siamo stonati, dalle luci di una copertina azzeccatissima.

Giovanni Pedersini – Ti ho dato tutto, non cerco che questo

Giovanni Pedersini, già membro dei Giallorenzo e dei Malkovic, fa il suo debutto da solista con Ti ho dato tutto, non cerco che questo, disco di 9 tracce che declinano le sue radici emo rock in un cantautorato introspettivo, dove si cerca di sbrogliare il disordine della vita quando finiscono i vent'anni. E che mostrano la qualità della sua penna quando viene messa al centro.

Giovanni Ti Amo – Ultrafragola

Ultrafragola, come l'iconico specchio-lampada ideato da Ettore Sottsass, è il primo album di Giovanni Ti Amo, con le avventure amorose del primo ep – intitolato non a caso Dongiovanni – che lasciano spazio a dinamiche relazionali più stabili, senza perdere la freschezza del suo suono e il suo sguardo romantico sul mondo.

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L'articolo I 50 dischi del 2024 più belli fino a mo' di Gabriele Vollaro, Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2024-07-04 10:58:00

COMMENTI (1)

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  • MarioMiano 19 giorni fa Rispondi

    Il disco di Mahmood è non meno che stupendo: un vero disco pop con canzoni che abbracciano non solo vari stili ma che all'interno di una stessa canzone cambiano struttura continuamente con sortite vocali stratosferiche, armonizzazioni come pochi le sanno fare. Cocktail d'amore, nei letti degli altri, nel tuo mare, bakugo, neve sulle Jordan, ra ta ta e tuta gold sono tutte degli strikes e a memoria, non ricordo molti dischi pop così belli.