I 50 dischi più belli del 2023 fino a mo'

Quest'anno corre veloce, la discografia ancora di più. Se non vuoi rimanere indietro, qui è dove puoi fermarti un attimo e ascoltare

Foto di gruppo parziale
Foto di gruppo parziale

I dubbi ce li abbiamo anche in questo momento, mentre questo articolo da bozza sta per essere messo online con un semplice clic. 50 dischi sono un'enormità e un granello di sabbia allo stesso tempo, se messi a confronto con la mole industriale di musica che le nostre orecchie sono abituate ad affrontare ogni settimana. Non parliamo di impresa titanica, perché esplorare e godere di musica sempre nuova è prima di tutto una figata, però restituire la complessità della discografia oggi è una sfida mica semplice.

Detto questo, non vogliamo sfuggire alle nostre responsabilità, anzi, ce le assumiamo tutte, anche quelle delle scelte più dolorose. Qualche grossa esclusione c'è stata, così come più di qualche nome che potrebbe esservi sfuggito e che abbiamo invece voluto piazzarvi sotto gli occhi, perché emanava una luce talmente unica che andava acchiappata. Rock, emo, dance, rap, jazz, sperimentazione, folk, elettronica e ancora moltissimi altri generi, che abbiamo cercato di attraversare in lungo e in largo per avere lo sguardo più ampio possibile. Ora tocca a voi premere play.

Abe – Opale

Il debutto di Abe intreccia spigolature math, dilatazioni post rock e le parole di chi guarda il mondo con gli occhi di un bambino con la profondità di un adulto: Opale è una pietra che cambia colore, un'allucinazione in cui sognare a occhi aperti e immaginare nuovi mondi.

Alice – Città dall'alto

Un altro pezzo del Thrucollected svela il suo animo più intimo: Città dall'alto è il primo album di Alice, che con i suoi occhi glaciali osserva incantata il mondo attorno sé cercando l'angolo giusto a cui confessare le sue paure e i suoi pensieri.

Anton Sconosciuto – To Make Room

Anton Sconosciuto apre uno spiraglio nella sua vita da girovago con il suo album di debutto: To Make Room, scritto e registrato in case diverse di città diverse, è una raccolta di esperienze che si aprono su un soffice bedroom pop venato di jazz ed elettronica, per evadere stando comodamente stesi sul divano.

Auroro Borealo – Aurora Boreale

"L'amore è tutto qui", avrebbe detto qualcuno di importante. Auroro lo trova nei messaggi d'affetto del pizzaiolo sotto casa, in un desiderio di paternità che è la cosa più punk del mondo, nelle notti in provincia fuori Milano, nel sottonare per una stronza, ma anche in momenti di sincero romanticismo.

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Baustelle – Elvis

Il nono disco dei Baustelle è un colloquio col re del rock, tra i bassifondi e il regno dei cieli: Elvis coniuga il glam rock inglese e le sbavature gioiose del blues americano, per mostrare le cadute di anti-eroi della provincia che aspirano a sedersi sul tetto del mondo, di cui ci resta solo la loro splendida e decadente umanità.

Bluem – Nou

Bluem affronta il nuovo con slancio e curiosità, tanto verso il futuro fatto di suoni inesplorati, quanto verso il mondo ancestrale della propria terra: Nou si insinua in un'intercapedine tra hyperpop e folk, alla scoperta di un'ignoto dove sognare e ballare.

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C+C=Maxigross – Cosmic Res

Il collettivo veronese celebra l'amico Miles Cooper Stanton, scomparso nel 2021, con una grande festa di psichedelia primitiva e ostinata gioia: Cosmic Res non si strugge nel dolore, ma ne ricava una nuova energia vitale, per scacciare la tristezza cantando in mezzo a paesaggi spaziosi e riverberati.

Chiello – Mela marcia

L'animo sensibile di Chiello come un torsolo sbrindellato dai suoi pensieri. Mela marcia è il suo modo di scavare nella parte oscura ancora più di quanto non abbia fatto finora, trasformando un malessere esistenziale in canzoni piene di spleen e di magnetica sofferenza.

Colombre – Realismo magico in Adriatico

Guardata da lontano, anche la consuetudine di casa nostra può sembrare incantata. Così il Realismo magico in Adriatico di Colombre trova nelle pieghe della normalità degli elementi sommersi, criptici, frammenti extrasensoriali prodigiosi che illuminano le sue canzoni oniriche, con Garcia Marquez e Buzzati nel cuore.

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Crema – Cinema soda

Il trio marchigiano dei Crema, guidato dai versi imprevedibili di Ruben Camillas ci porta in un vortice delirante di filastrocche allucinogene e pensieri di bambini troppo cresciuti, nient'altro che un gioco senza regole da cui farsi stritolare ancora e ancora.

(Continua nella pagina successiva)

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L'articolo I 50 dischi più belli del 2023 fino a mo' di Redazione è apparso su Rockit.it il 2023-07-06 10:30:00

COMMENTI (4)

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  • NoemiBolis 16 mesi fa Rispondi

    Mombao: bello il disco e loro davvero bravi dal vivo. Performance tra le migliori dell'anno (per me).

  • LucaMoreschini 16 mesi fa Rispondi

    sii gentile... facile a dirsi, ma diventa difficile trattenersi ascoltando questi dischi, che dovrebbero essere i più belli di questa prima metà del 2023...

  • ChristianB. 16 mesi fa Rispondi

    Meglio rimanere indietro che ascoltare certi obbrobri

  • DiegoFedericoCassani 16 mesi fa Rispondi

    mammamia quanta brutta musica (in questo decennio)