E come l'anno scorso, e come l'anno prima, questo è il momento più divertente dell'anno. Quello delle infinite discussioni, dei "ma come fai a non mettere quello", dei "quello prima di quello è follia". Dei "io quest'anno ho ascoltato solo quello", dei "sì, quel disco è molto bello ma è del 2018". E così via. La classifica dei dischi di fine anno è un grande gioco. Per noi e per voi. Meno per gli artisti coinvolti, che fingeranno indifferenza (per la nostra chart e per quelle di colleghi) se non saranno soddisfatti della propria posizione, o si gaseranno per un'eventuale nomination. Ed è giusto così.
Quella che trovate qua sotto non pretende di essere una fotografia esatta delle migliori uscite discografiche degli ultimi 12 mesi, la musica non è una gara nel modo più assoluto e c'è quella cosa che si chiama gusto personale che è l'unica stella cometa che muove le valutazioni. Abbiamo come sempre però cercato di fare del nostro meglio affinché possa risultare una fotografia la più a fuoco possibile del magma discografico italiano, per lo meno di quella che noi riteniamo sia la parte più interessante e rilevante.
Non è affatto facile. Ogni settimana – chi legge i nostri bollettini del venerdì lo sa – esce una marea di roba, con dei picchi in determinati periodi dell'anno che danno le vertigini. Ci sono uscite che sono accompagnate da un tale hype che rende impossibile e sbagliato non prestare la giusta attenzione, allo stesso tempo è nostro dovere non perderci pezzi più piccoli e preziosi per strada. Ci sono le copie delle copie delle copie, e quelle non le troverete in questa classifica, ci sono i dischi zeppi di feat. che ci convincono il giusto, ora ci sono pure i joint album, in alcuni casi riusciti in altri utili solo a gonfiare gli stream. Ci sono i gruppi storici che continuano il loro percorso, che va valutato al contempo qui e ora e nella sua interezza, ci sono i debuttanti, cui bisogna dare l'attenzione che meritano e il tempo di farsi conoscere.
Insomma, questa lista non pretende di essere perfetta e nemmeno migliore di quella di chiunque altro. Ma siamo abbastanza certi che troverete qualcosa che vi regalerà dei bei momenti di ascolto musicale. E poi ci siamo divertiti un sacco, e tanto basta.
50. Ciliegia suicidio - I mostri col cazzo che si nascondono sotto alle lenzuola
Ok, non iniziamo benissimo. Ma non è colpa nostra se questo sorprendente disco si intitola così (poi si rifà con titoli di canzoni battistiani tipo lì con te o ho sentito il tuo cuore, tutto rigorosamente in minuscolo). Fatto sta che lo strampalato album di questa entità di cui sappiamo poco o nulla (sono uno? due? un maschio e una femmina?), pubblicato lo scorso 28 febbraio direttamente from cameretta, incanta e stordisce. Le canzoni sono ballate tardo-adolescenziali, introspettive e sghembe, figlie illegittime di Phil Elverum e Daniel Johnston. E fanno la cosa più preziosa: parlano al cuore.
49. Coez & Frah Quintale - Lovebars
La "rivelazione" era avvenuta all'ultimo MI AMI, e così ci sentiamo un po' complici di questa nuova gang. Che è una gang dell'amore (no, non quella, loro li ritroviamo dopo) e caccia, come da titolo, un album da veri lovers. Un joint album che ha tante cose belle e qualcuna che funziona meno, ma che nel complesso rimane di alto livello. A differenza di colleghi che hanno floppato l'avventura in combo, i risultati ci sono: la vetta della classifica, il Forum, una hit assoluta come Alta marea. Ma ciò che più conta, dalla loro unione viene fuori qualcosa di nuovo – quasi un paradosso, visto che sono super old school nell'approccio – e unico, non solo la somma di due personalità. E poi loro si divertono e si vede. Quindi big up.
48. Rental 0012 - La vita in una sera
Altra band freschissima finita nella rete del nostro Pescato Fresco. Sono in quattro e questo è il loro ep d'esordio. Non hanno ancora vent'anni e cantano in italiano e in sloveno (sono di Trieste, magica terra di confini e incroci della storia), su di un languido pop dai suoni caldi. La vita in una sera è il primo capitolo di una trilogia che ci porta dentro lo svilupparsi di una serata, dal pomeriggio alle prime ore dell'alba. Qui l'attesa della festa, l'aspettativa di ciò che potrebbe succedere, l'euforia che si mescola con un pizzico di FOMO si intensificano con il calare del sole, guidandoci sempre di più verso un crepuscolo in cui tutto potrebbe succedere. Vi seguiamo con grande attenzione, ragazzi, e non è una minaccia.
47. Maria Antonietta - La tigre assenza
Sono passati 11 anni dall'esordio autoprodotto di questa reginetta del nostro "cantautorindie", ancora di più se si risale fino agli esordi punk e iconoclasti di Letizia. Oggi la sua poetica è una fortezza di emozioni contrastanti, da cui non ha nessuna intenzione di fuggire. Con questo nuovo capitolo – elegante e d'antan come sempre – omaggia nel centenario della nascita la poetessa Cristina Campo. Le sue canzoni sono un gioco di contrari, dove dolce e amaro si confondono. È lei a tenere tutto quanto assieme, senza alcuna paura di farci assaggiare i suoi veri sentimenti.
46. Nello Taver - Fallimento
Se il rap fosse ancora una cosa seria, probabilmente questo disco non sarebbe in classifica. E invece oggi è più fondamentale che mai una figura come quella di Nelluccio, che con il suo non-lol-rap tira fuori dalle sabbie mobili un genere impantanato nei cliché e nella condanna ad avere successo. Le sue sono canzoni vere, con vere barre e dei contenuti, celati sotto uno stile e un'ironia sbocciato in Rete e ora riversato nella musica (senza dimenticare dell'antico gusto per il Musicarello, anzi MusicaNello). E no, non ce ne fotte un cazzo di quanti stream farai, caro Nello. Il tuo fallimento è il tuo trionfo.
45. Denoise - E poi in un momento diverso dagli altri
Vengono dalla laguna, sono tre ragazzi che suonano con timidezza, quasi a non voler strafare. Così facendo tirano fuori un piccolo gioiello. Il cuore dell’album è la sua lentezza. Non si tratta solo di bpm, ma di attitudine: suonano senza fretta, lasciano che le note fluiscano dagli strumenti. Hanno anima jazz e approccio shoegaze. E poi in un momento diverso dagli altri è un disco malinconico e generazionale. Un disco introspettivo che riesce a parlare a tutti, a tenere assieme diversi registri con coerenza e soprattutto a suonare maledettamente bene.
44. Tony Boy - Umile
Avevamo parlato di lui tra i primi, quando il suo nome ancora non spostava le masse ma nella sua penna si notavano già dei sapori che la quasi totalità dei colleghi non sapeva cucinare. Ora lo abbiamo inserito tra i nostri CBCR, perché è vero che il ragazzo di Padova è cresciuto parecchio, fino alle posizioni di rango delle classifiche di streaming, ma pensiamo che con questo talento possa fare ancora tanta strada. Che artisti come lui o come il fortissimo Kid Yugi rappresentino qualcosa di nuovo – e molto intrigante – in un rap che nel diventare egemone ha finito per ingessarsi parecchio. La trap è finita da mo' e quello che sta arrivando fa per lo meno ben sperare.
43. Liquami - Liquami
Non siamo di quelli che si fanno impressionare dalle superband. Anche se questa è una vera superband superunderground. Perchè chi a Milano ha frequentato gli ambientati della musica indipendente sa cosa significa mettere assieme il gran maestro dell'emo Jacopo Lietti (cantante dei Fine Before You Came), Luca Galizia meglio conosciuto come Generic Animal, Marco Giudici, musicista e produttore molto apprezzato nella scena, Tommaso Renzini, il chitarrista dei Dummo e Giacomo Ferrari, batterista degli Asino. Solo che poi l'amalgama si può non trovare, al di là delle buone intenzioni. Ecco, non è il caso. Il loro è un disco di grandi canzoni e grandi distorsioni, canzoni dagli occhi grandi e dal cuore fragile.
42. Rareș - Femmina
Che Rareș sia uno bravo, ma bravo bravo, lo si dice da un pezzo. E bisognerebbe non aver le orecchie per non accorgersene. Che a lui non freghi nulla di fare il "grande salto" verso un pubblico più ampio – o per lo meno questo pare indicare la sua giovane eppure già significativa discografia – è una medaglia da appuntargli al petto. L'altra medaglia è questo suo nuovo disco, in cui pare aver tolto il freno. Più sintetizzatori, più falsetto. Ha aperto le porte di quella stanza dove si erano ammassate troppe cose per rimanere lì a prendere polvere. Sono tredici brani di frasi spezzettate. Un'immagine, due parole, poi si cambia, e solo alla fine scopriamo che era tutto collegato.
41. Vipera - Acerbo E Divorato
Caterina aka Vipera è un'altra che sin dai suoi primi pezzi e primi live (ne ricordiamo bene uno particolarmente coreografico in un "quasi MI AMI" di quelli pandemici) ha fatto capire a tutti di volere (e potere) fare musica vera. Lucente e talentuosa, creativa e ambiziosa. Dopo l'ep Tentativo di Volo (2021), ecco Acerbo e divorato, pubblicato da Dischi Sotterranei, registrato e prodotto a Verona da Niccolò Cruciani (C+C) e suonato in larga parte da lui e Caterina. La sua musica rimanda alle arti visive come alla poesia, è musica che si vede e si sente. E che pare provenire da un sogno.
(Continua nella pagina successiva)
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L'articolo I 50 dischi più belli del 2023 di Dario Falcini, Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2023-12-22 15:00:00
COMMENTI (8)
Identità - Nerissima Serpe: a mio parere il miglior disco hip-hop dell'anno. Tenendo a mente che Pufuleti gioca in un campionato tutto suo.
Manca Appino al numero 1, o almeno al 50
Contento per Massimo Pericolo (gran disco), un po' meno per Frah e Coez che avrebbero meritato molto di più. Felice per gli Exhibit, visti dal vivo in estate, gruppo incredibile!
Tra gli album migliori dell'anno mancano decisamente:
- APPINO - Humanize
- Emidio Clementi & Corrado Nuccini - Motel Chronicles
- Karma - K3
@partysmith certo che magari qualcuno sa individuare il talento come a Bomba Dischi. I Thru Collected sono kinda Lucio Battisti meets Burial meets urban, testi e voici e ganci melodici avantissimo!
scusate pensavo di essere sul sito di bombadischi.
Grandissimi, i Thru Collected hanno fatto un disco che è la BOMBA!
E Daniela Pes scrive melodie pazzesche, direi che questi 2 artisti hanno davvero quella marcia in +
Emiliano Mazzoni, Baci Bendati, l'album è appena uscito. A mio parere uno dei migliori dell'anno.