40. Bollenti spiriti - Aurora
Un altro bel disco uscito a dicembre, mese che, proprio in vista del traguardo, ha stravolto la nostra classifica. Lui viene da Torino, è giovane, scrive bene e suona allo stesso modo. Aveva fatto un paio di singoli e un ep, ora queste 10 tracce in cui sembra di camminare sospesi sul filo tra le nuvole. La sperimentazione di Bollenti Spiriti trova così il modo di adattarsi a un pop strisciante, enigmatico nel suo muoversi verso l'età adulta. Aurora è certamente un momento di passaggio, congelato in cristalli iridescenti in cui è facile riconoscere riflessi i nostri volti.
39. Fulminacci - Infinito + 1
Come un celebre collega del Lago Maggiore (che ritroveremo più avanti), anche Filippo Uttinacci "non è una fashion bitch". E di certo "non è come gli altri artisti". Eppure, con quella faccia un po' così e senza mai flexare alcunché, è diventato un nome imprescindibile del nuovo cantautorato italiano. Fuori dal tempo eppure generazionale. Con Infinito +1, da buon artigiano, continua a rifinire il suo pop giocoso e ironico, spontaneo. Fa scivolare le canzoni giù per la gola senza fatica. Fino al prossimo live, quando gliele restituiremo tutte quante da sotto il palco.
38. montag - Dati
Come da sua definizione, quelle che compongono il primo vero disco di Pietro aka montag sono "dieci canzoni d'amore con dentro il presente". Un disco leggero e pesantissimo – come i tempi che viviamo –, sfacciatamente pop e ricercato (d'altra parte dietro c'è Fight Pausa e Generic Animal collabora a più di una traccia). Ci sono storie di provincia e uno sguardo per nulla scontato sulla società che stiamo costruendo, ci sono amori di quelli che non finiscono sui feed di nessuno che conosciamo. È un disco che non fa nulla per far stare bene chi lo ascolta, ma alla fine è proprio quello che fa.
37. Lovegang - Cristi e diavoli
Nell’arco degli ultimi 15 anni i membri della Lovegang126 hanno lasciato la scalea del Tamburino che li ha concepiti e hanno preso ciascuno la propria strada. C’è chi riempie i palazzetti di accendini ed è colonna sonora itpop di tenerezze adolescenziali, chi continua a muoversi nell’underground, chi si è stabilito in un’equilibrata via di mezzo. Franco126, Ketama126, Pretty Solero, Drone126, Asp126, Ugo Borghetti e Nino Brown sono, prim’ancora di musicisti, fratelli per scelta. Cristi e Diavoli, arrivato quest'anno, è in egual parte un ritorno alle origini e un’estensione del collettivo verso il proprio nebuloso futuro. Un omaggio alla propria storia, alla propria città, all'amicizia. E una sventagliata di hit che metà basta.
36. Spirito di lupo - Vedo la tua faccia nei giorni di pioggia
Se parliamo a un punk del ritorno del punk, è abbastanza inevitabile essere presi a fanculi. Incassiamo volentieri, e celebriamo il fatto che finalmente l'ambiente sia tornato a brillare di nuova energia e si stia ritagliando spazi interessanti. Tra le realtà che più ci fomentano ci sono questi kids che provengono da vari altri gruppi della scena, e che ora fanno davvero sul serio. Dopo un EP intitolato 4 Canzoni uscito nel 2021, danno alle fiamme dodici pezzi tiratissimi, urlati, che affondano a piene mani dall'HC 80. Sempre sia benedetto, lui e lo spirito del lupo.
35. Giuse the lizia - Crush
Lo avevamo battezzato dopo un paio di minuti di musica, quando se ne uscì con un nome buffo e un primissimo singolo capace di lasciare il segno. Pur non avendo alcuna fretta, Giuse ha fatto davvero in fretta a prendersi un posto sul palco principale, come dimostra l'incredibile "escalation" delle location che nel giro di un paio d'anni è stato capace di riempire senza fare una piega. Crush, il suo primo disco, è il suo salto nel campionato delle popstar, con 10 brani specchio di una generazione in crisi nel gestire le relazioni e con troppe incertezze per vivere serenamente il futuro, senza però per questo avere meno voglia di cantare.
34. Venerus - Il segreto
Magica musica risale ormai al 2021, era e rimane un discone (one one). Due anni dopo, Vinny se ne esce con una cosa che può lasciare spiazzato solo chi non conosce il suo percorso, la ricerca che porta avanti (dentro e fuori di sè) ogni giorno, e che sublima sul palco con dei tour ogni volta più inimmaginabili. La sua nuova metamorfosi lo ha portato a schiudersi nell'intimità di un disco prezioso, registrato in presa diretta, che pulsa di una genuinità rara per cristallizzare un attimo sfuggente di magia. Poteva provare il doppio carpiato nell'heavy rotation, invece si è innamorato di Get Back dei Beatles e così il viaggio continua.
33. Massimo Silverio - Hrudja
Di lui si è accorto prima Iggy Pop, che lo ha passato nel suo programma radio su BBC, che molti connazionali. Sarà che sono in pochi a capirlo, questo friulano che intona i suoi brani in lingua carnica, che uscita dalla sua bocca diventa il canto di un elfo. Folk nella sua massima espressione, musica che sa della terra in cui è concepito e di tutta la terra del mondo. Hrudja è davvero un disco speciale, come le atmosfere che sa farci respirare. Un'opera dolcissima, di cui non si capisce una parola ma questo non conta nulla. Un album che potrebbe richiamare a Thom Yorke, come ai Sigur Ros o Iosonouncane. Grezzo, spontaneo, elegante, meraviglioso Silverio.
32. Madame - L'amore
Alla prova del secondo album e del secondo Sanremo – quello dei polemiconi, e chi se li ricorda...–, Madame si presenta con un ambizioso concept album con pochi precedenti nel suo campo. Non che fossero legittimi rimostranze sul suo talento, ma L'amore è una risposta davvero fragorosa a chi ha avanzato i dubbi sulla sua unicità. Nelle tracce del disco, Madame si fa multiforme e assume le sembianze delle protagoniste delle storie che vuole raccontare, delle emozioni che intende descrivere. È un album con una sua logica narrativa e una poetica personale, un'intima identificazione di cui solo l'autrice può essere artefice nella realizzazione finale, senza ospiti, featuring o collaborazioni occasionali. Un disco minimale eppure ricchissimo, maturo, ispirato, consapevole, altro rispetto alla massa.
31. Leatherette - Small Talk
Anche loro li ha suonati Iggy. Ma non c'entrano nulla col folk. Quello di Andrea, Francesco, Jacopo, Marco e Michele (CBCR 2022 e band su cui non smettiamo di puntare) è un secondo disco sfacciato e rumoroso, che prosegue a incendiare il poco che l'esordio Fiesta aveva lasciato intatto. Un album che si pone l'obiettivo di "superare" il post punk con cui il gruppo pubblicato da Bronson si è fatto apprezzare, per tuffarsi in un "pop perverso", in cui momenti più orecchiabili si mischiano con il noise. Un nuovo punto d'approdo, nell'attesa di abbandonare anche questo per nuovi lidi impervi.
(Continua nella pagina successiva)
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L'articolo I 50 dischi più belli del 2023 di Dario Falcini, Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2023-12-22 15:00:00
COMMENTI (8)
Identità - Nerissima Serpe: a mio parere il miglior disco hip-hop dell'anno. Tenendo a mente che Pufuleti gioca in un campionato tutto suo.
Manca Appino al numero 1, o almeno al 50
Contento per Massimo Pericolo (gran disco), un po' meno per Frah e Coez che avrebbero meritato molto di più. Felice per gli Exhibit, visti dal vivo in estate, gruppo incredibile!
Tra gli album migliori dell'anno mancano decisamente:
- APPINO - Humanize
- Emidio Clementi & Corrado Nuccini - Motel Chronicles
- Karma - K3
@partysmith certo che magari qualcuno sa individuare il talento come a Bomba Dischi. I Thru Collected sono kinda Lucio Battisti meets Burial meets urban, testi e voici e ganci melodici avantissimo!
scusate pensavo di essere sul sito di bombadischi.
Grandissimi, i Thru Collected hanno fatto un disco che è la BOMBA!
E Daniela Pes scrive melodie pazzesche, direi che questi 2 artisti hanno davvero quella marcia in +
Emiliano Mazzoni, Baci Bendati, l'album è appena uscito. A mio parere uno dei migliori dell'anno.