I 50 dischi più belli del 2023 (pagina 4)

E anche il 2023 se lo semo levati... Ma non possiamo congedarlo senza la consueta classificona dei migliori album usciti in questi 12 mesi. Come sempre, ce n'è per tutti i gusti

Grafiche di Stefano "Fiz" Bottura e Luca Dal Ben
Grafiche di Stefano "Fiz" Bottura e Luca Dal Ben

20. Pufuleti – Perle ai porci

La buona notizia è che Pufuleti non ha migliorato la sua pronuncia dell’italiano. Quella ottima è che il suo terzo disco sta già tratteggiando i contorni di un nuovo canone, il pufuletismo, con l’effetto sorpresa degli esordi sostituito dalla necessità di scoprire gli incastri inconcepibili che la lingua italiana ha da offrire, se solo riuscissimo a guardarla da una prospettiva esterna. In Perle ai porci c’è tutta la nube allucinogena che il Pufu sa soffiarci addosso su sample si fanno più essenziali e spettrali, a creare una versione di Earl Sweatshirt uscito da un collage di vecchi programmi Mediaset messi insieme con la colla. Che poi tutto questo venga una figata è solo merito di Pufu.

19. Federico Dragogna – Dove nascere

Quando hai una penna come quella di Federico Dragogna, è normale che ci siano canzoni che finiscono per avere bisogno di altre strade da quella del gruppo in cui suoni, anche se si chiama Ministri ed è una delle rock band più importanti degli anni 2000 in Italia. Dove nascere diventa così uno spazio intimo per Dragogna, un posto solo suo per prendere una direzione inesplorata, concentrare pensieri che marchiano a fuoco la pelle e che trovano l’angolo giusto per incastrarsi con un sussurro sotto la pelle di chi ascolta.

 

18. Exhibit – Folli rei

Perdere la testa per il primo album di questo quartetto mantovano che ha fatto del noise una ragione di vita non è un iperbole, ma l'inevitabile conseguenza che le contorsioni di Folli rei hanno sulla psiche umana. Gli Exhibit nascono dal caos per mettere al centro del loro punk stridente la follia, un immaginario a cui guardano con l’occhio ancora più spiritato dei personaggi al centro della loro musica. Canzoni marce e spietate, con il mirino puntato verso i nostri timpani e il dito sul grilletto pronto a sparare. Inutile supplicare: il vostro destino è già stato deciso.

17. C'mon Tigre – Habitat

È una bestia strana C'mon tigre, un essere che ci tiene a debita distanza mentre ci chiede l'atto di fede di seguirla nel suo peregrinare per il mondo. Con Habitat, terzo disco del gruppo in incognito, il viaggio si fa ancora più ambizioso e raccoglie compagni inaspettati come Seun Kuti e Giovanni Truppi, alla ricerca di un suono che si sposta sempre di un meridiano più in là. L’ago della bussola passa dall’Ecuador alla Nigeria, dalla California all’Ecuador, senza che dobbiamo mettere il naso fuori di casa.

16. Guinevere – Running In Circles

Ginevra Battaglia ha rubacchiato il titolo di una canzone di Crosby, Stills, Nash & Young per concentrare lì dentro un mondo magico che ha appena cominciato a svelare. Running In Circles, primo disco di Guinevere, si muove come una spirale di fronte ai nostri occhi, combina il pop barocco di Weyes Blood con la musica da camera e una forma sospesa tra prog e jazz. Non preoccupatevi di lasciarvi ipnotizzare.

15. Lucio Corsi – La gente che sogna

E così questo ragazzo della Maremma sta costruendo il suo sogno di diventare un Marc Bolan delle favole. Lucio Corsi, folgorato dalle scintille del glam rock sulla via di Cosa faremo da grandi?, ora prende il mondo del Rocky Horror Picture Show e lo trasforma in un mondo incantato, così simile al nostro da farci credere di farne parte per qualche secondo. La gente che sogna è un grande show tra glitter e la fantasia di un bambino, un fuoco d’artificio in cui non ci facciamo problemi a salire sopra a cavalcioni.

video frame placeholder

14. Abe – Opale

Abe, moniker del musicista Alberto Ladduca, è in giro da parecchio, ma senza essersi mai messo al centro, quanto dando spazio a una visione più comunitaria della musica con tutte le band per cui è passato. Ora tocca al suo progetto solista, una sfida che ha pagato: Opale, il suo primo album, ha la forma di un cantautorato che riesce a tenere per mano insieme math e post rock, con chitarre che incespicano tra di loro ma che, invece di cadere rovinosamente a terra, spiccano il volo.

13. Guè – Madreperla

Due colonne dell'hip hop italiano, insieme per un disco che diventa un potenziale manuale d'istruzioni per chi il rap lo vuole fare. Ecco, lasciate che i professori Guè e Bassi Maestro vi mostrino come si faMadreperla è la combinazione perfetta delle loro ispirazioni e dei loro stili, con il taglio sempre affilato delle barre del primo che si incastrano sulle strumentali cucite ad hoc dal secondo. Stato di grazia assoluto per entrambi, che prima ancora di essere auto-celebrazione è un atto d'amore per l'hip hop stesso.

video frame placeholder

12. Stegosauro – Stegosauro

Altroché esistinti: gli Stegosauro da Vicenza sono giovanissimi, ma nel giro emo hanno già fatto abbastanza scompiglio da sembrare un gruppo che bazzica la scena da parecchio. Merito di un esordio omonimo fatto di emozioni deflagranti e di una formula ben studiata tra gli angoli acuti del math rock, le montagne russe di chitarre da Midwest emo e una frustrazione cacciata fuori a pieni polmoni. Il tutto in sole sei tracce che dettano un percorso su cui vale la pena tenere un occhio puntato.

11. Crema – Cinema Soda

Un disco pubblicato nel weekend sanremese una scelta dettata da “sostanziale inconsapevolezza del festival”, come ci avevano raccontato poco dopo l’uscita del disco, e che ben rappresenta il loro spirito situazionista. I Crema non raccolgono l’eredità dei Camillas che erano, bensì ne diventano un’estensione, una deviazione improvvisa, un power trio che pesta molto più di quanto ci si potrebbe aspettare, per continuare con imperterrita testardaggine il loro gioco fatto di testi che stanno tra una forma di ermetismo burlone e l’improvvisazione. E Cinema Soda dimostra quanto ne abbiamo ancora bisogno.

(Continua nella pagina successiva)

1 2 3 4 5

---
L'articolo I 50 dischi più belli del 2023 di Dario Falcini, Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2023-12-22 15:00:00

COMMENTI (8)

Aggiungi un commento avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia
  • SimoneMotolese 11 mesi fa Rispondi

    Identità - Nerissima Serpe: a mio parere il miglior disco hip-hop dell'anno. Tenendo a mente che Pufuleti gioca in un campionato tutto suo.

  • GiuO 11 mesi fa Rispondi

    Manca Appino al numero 1, o almeno al 50

  • ChristianCrespi 11 mesi fa Rispondi

    Contento per Massimo Pericolo (gran disco), un po' meno per Frah e Coez che avrebbero meritato molto di più. Felice per gli Exhibit, visti dal vivo in estate, gruppo incredibile!

  • LSdC 11 mesi fa Rispondi

    Tra gli album migliori dell'anno mancano decisamente:
    - APPINO - Humanize
    - Emidio Clementi & Corrado Nuccini - Motel Chronicles
    - Karma - K3

  • MarioMiano 11 mesi fa Rispondi

    @partysmith certo che magari qualcuno sa individuare il talento come a Bomba Dischi. I Thru Collected sono kinda Lucio Battisti meets Burial meets urban, testi e voici e ganci melodici avantissimo!

  • partysmith 11 mesi fa Rispondi

    scusate pensavo di essere sul sito di bombadischi.

  • MarioMiano 11 mesi fa Rispondi

    Grandissimi, i Thru Collected hanno fatto un disco che è la BOMBA!
    E Daniela Pes scrive melodie pazzesche, direi che questi 2 artisti hanno davvero quella marcia in +

  • marcoberetti 11 mesi fa Rispondi

    Emiliano Mazzoni, Baci Bendati, l'album è appena uscito. A mio parere uno dei migliori dell'anno.