Quest'anno è stata difficile per davvero. Non come tutte le altre volte che lo abbiamo detto – sì, lo diciamo sempre in effetti –, ma di più. Sono usciti una marea di dischi, per lo più a ondate: la risacca del post Sanremo (da cui ormai ogni logica discografica pare non poter prescindere) e la coda lunga della primavera, un settembre di ritorni di fuoriclasse. Per chi ha talento e "spendibilità" l'ascesa da zero a mille avviene in un attimo, molti artisti soffrono di "fomo" e paura di sparire e producono a ritmi incessanti. La sensazione di omologazione e di un livellamento verso il basso, a volte, si fa opprimente.
Ma la roba di qualità, a saperla cercare, c'è sempre. E in questo 2022 ne è uscita parecchia. Qua sotto i 50 dischi che maggiormente hanno colpito la nostra attenzione in redazione. Come da tradizione, troverete accostati gli artisti più differenti da un punto di vista di genere e generazione; visioni di mondo, suoni ed estetiche incompatibili tra loro a braccetto; sequenze di nomi che lette di fila danno le vertigini. Benvenuti alclassificone di fine anno di Rockit.
50. Mammaliturchi – Marsa
Istanbul, le Ande, la Sicilia, Roma; templi, danze, sultani, Gesù Cristo, fumi dentro un bar, incensi e magie. Sono solo alcuni dei luoghi e delle immagini su cui il cantautorato di Mammaliturchi si stende al sole: Marsa è il suo disco d'esordio, figlio del rock sudamericano anni '80, della psichedelia turca, del folk siciliano, in una giostra di parole lontane.
49. cmqmartina – Vergogna
Tra il bisogno di svelare le sue fragilità e il desiderio di amore, cmqmartina scompare e compare dietro la cassa in 4 di Vergogna, il suo terzo album, sconfinando dalla comfort zone della nu dance per mostrare anche un lato più intimo e personale. In equilibrio tra il ballo sfrenato e la meraviglia di un pianoforte, la cantautrice monzese respira a pieni polmoni, fino a sconfiggere quel senso di inadeguatezza che ci impedisce di spiccare il volo.
48. Vieri Cervelli Montel – I
L’elaborazione di un lutto lungo 20 anni è il motore di I (Primo), disco d'esordio del cantautore toscano Vieri Cervelli Montel.. Nove tracce che sconvolgono l'animo e commuovono per la potenza con cui arrivano a esploderci dentro, come onde su una scogliera, in un flusso di improvvisazione radicale tra synth, percussioni, cori e silenzi e calma, per dare una rappresentazione vivida del dolore.
47. Ariete – Specchio
Specchio, per guardarsi dentro e tirare fuori tutti i lati più nascosti di sé. Ariete si presenta al primo album con una maturità artistica che cammina di pari passo a quella personale, dove l'introspezione e il linguaggio vanno ad abbracciare non solo il suo pubblico più giovane, ma si aprono a chiunque sia disposto a tendere un orecchio e ascoltare.
46. Mezzopalco – Impre
L'etichetta-collettivo bolognese Zoopalco si presenta con Impre (che sta per Imprescindibili) dei Mezzopalco, “un gruppo particolare” formato da sole voci, una che fa beat-box e due narranti. Il loro debutto è uno spoken word prestato alla ricerca melodica e all'esaltazione della potenza della voce, dove si incrociano le strade di diversi artisti che hanno plasmato la "Storia orale dell'Occidente", da Eschilo a Demetrio Stratos.
45. Androgynus – Medioevo digitale
Profetico, diretto, profondo: il primo disco degli Androgynus è pop anni ‘80 e anni ‘70 riletto in chiave contemporanea, tra ricche tastiere synth-pop oriented, groove funkeggianti e una sotto trama psichedelica. Sette tracce con cui profetizzare una fine del mondo sempre più imminente, da affrontare con tranquillità zen: una visione apocalittica del tracollo della società, per immaginare un nuovo futuro.
44. Alan Sorrenti – Oltre la zona sicura
Il ritorno, quasi 20 anni dopo l'ultima volta, di un pezzo di storia della musica italiana. Un disco caleidoscopico che vola dalla funky dance alla psichedelia, passando dal sound sintetico degli anni Ottanta e da melodie che volteggiano nell’aria. Emozioni, visioni e magia legate da un elegante e inconfondibile suono, aggiornato al presente accelerato e dinamico grazie al lavoro di Ceri.
43. Paolo Schiamazzi – Aiutante magico
In appena 16 minuti Paolo Schiamazzi mette a nudo se stesso e la sua musica con appunti, visioni, acquerelli di una mente assorta in un prato, tra la natura, i ricordi e le nuove consapevolezze; l'amore descritto con parole che sembrano del tutto fuori dalla realtà ma che, ad ascoltare bene, sono davvero azzeccate. Un secondo disco surreale e gioioso cantato per bambini alieni, come filastrocche da fiabe dell’assurdo.
42. Memento – Acquadolce
Il suo primo disco: sognante, soffice nel suo pop adolescente e non adolescenziale, che porta Memento alla svolta dei vent'anni per sbocciare sulla riva di un lago che è casa. Con due occhi innamorati e una voce che sorride, Acquadolce disegna un luogo dell'anima intimo, personale, in cui ritrovarsi, attraverso un cantautorato incantato accarezzato da ventate di autotune, dolce, che anela al domani. Senza fretta.
41. Fuera – Circo Mezzaluna
L’assaggio era stato Considerando, il morbido tango sui versi di Quasimodo, guidato dalla voce preziosa di Bluem. Poi, il resto: un Circo elegante e ricercato più mistico di prima, ma in stile sempre Fuera. Same, Diak e Jxmmyvis seguono il tracciato di una cassa in 4 costante, per spostarsi dal jazz al flamenco, dalla trap al funk, in una misteriosa nube che indaga l’ignoto.
(Continua nella pagina successiva)
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L'articolo I 50 dischi più belli del 2022 di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-12-12 10:30:00
COMMENTI (6)
Sud Arkhè - Direzione Sud Vol. 1
(Maracash)
Non ci sono i ROS. In che senso
Concordo nel non vedere i Marlene kuntz nei primi 50.......
Telebellotto 51esimo, direi meritato
37° Ibisco e 30° leatherette lo trovo assurdo.
1-ADA ODA - UN AMORE DEBOLE
1-IBISCO - NOWHERE EMILIA
3-TUTTIFENOMENI-PRIVILEGIO RARO
4-LEATHERETTE-FIESTA
5-MARIA CHIARA ARGIRO'-FOREST CITY
5-NZIRIA-XXYBRID