I 50 dischi più belli del 2022 (pagina 2)

È arrivato quel momento lì: leggete, condividete, commentate, celebrate, date fuoco alle polveri delle recriminazioni. Buon classificone di fine anno a tutti

Testi di Dario Falcini, Vittorio Comand, Simone Stefanini, Claudia Mazziotta. Artwork di Giorgia Navarra
Testi di Dario Falcini, Vittorio Comand, Simone Stefanini, Claudia Mazziotta. Artwork di Giorgia Navarra

40. Comaneci – Anguille

Il quinto album dei Comaneci sguscia via sinuoso e affascinante, con una voce sussurrata che fa da guida attraverso ballate delicate, elettronica notturna e morbidi arpeggi di chitarra. I romagnoli sanno bene come mischiare psichedelia, post rock e folk, in un processo catartico davvero affascinante.

39. Cosmic Renaissance – Universal Language

La formazione guidata dal trombonista Gianluca Petrella si getta perlustrare un futuro cosmico guidato dal suono: Universal Language è un tripudio di jazz spirituale, ricerca afro-futurista e sperimentazione elettronica, per esplorare l'ignoto e accendere connessioni tra passato, presente e futuro.

38. Ginevra – Diamanti

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Diamanti splende di luce propria nel panorama italiano, ed è semplice farsi illuminare dalla sua forza così fragile, così delicata, così come aver improvvisamente voglia di "brillare senza forze nella notte". Per ricordarsi che tutte le parti di noi, anche le più profonde e nascoste, possono essere lasciate emergere per diventare preziose.

37. Ibisco – Nowhere Emilia

Nowhere Emilia è la provincia in bianco e nero (molto) di Filippo Giglio, aka Ibisco, dove il grigio dell'asfalto è lo specchio più fedele in cui ci si possa guardare. Un post punk tormentato ed elettronico scuote l'immobilità dei piccoli centri abitati che circondano Bologna, che trasforma luoghi comuni in cattedrali gotiche lasciate in rovina.

36. L I M – Glowing

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L I M scandaglia le molteplici facce dell'elettronica, come a volerne realizzare un catalogo condensato, con gusto e raffinatezza, alla ricerca della propria identità nel caos di una realtà apatica. Glowing illumina per davvero, chiamando a sé minimalismi uptempo, morbidi bozzetti ambient e caleidoscopiche pulsazioni techno.

35. Noyz Narcos – Virus

Con la benedizione di Raekwon del Wu Tang Clan e di Cam'ron dei Dipset, torna il Noyz Narcos più crudo e ispirato: Virus è l'ennesimo concentrato di barre dense, romano stretto e violenza hardcore, una scarica di rime e strumentali che attaccano a testa bassa in cui farsi ancora una volta stendere da uno dei protagonisti assoluti della scena.

34. Visconti – DPCM

Valerio Visconti, in arte solo Visconti, è un cantautore sensibile e spietato al tempo stesso, che esplode in un furbondo post punk tra Idles e CCCP. DPCM è la fotografia del tracollo verticale della sua vita durante la pandemia (solo in parte a causa di essa), con tutta la decadenza e la capacità espressiva di un moderno poeta maledetto.

33. Little Pieces of Marmelade – Ologenesi

Il passaggio all'italiano ha giovato tantissimo al duo marchigiano, così come la possibilità di esprimersi a 360°, grazie anche alla produzione di Manuel Agnelli. Ologenesi è un album che una volta messo si arriva fino in fondo e ci si fa inglobare dai mille effetti della chitarra che stordiscono, intrippano, mandano in un altro universo sonico mentre la batteria picchia cadenze che potresti pure definire crossover e la voce taglia come i coltelli dello Chef Tony.

32. Tutti Fenomeni – Privilegio raro

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Tutti Fenomeni è un impositore di ironia, con cui scombina tutti i paesaggi linguistici, reali e storici, anche solo per il gusto di vedere un diverso scenario possibile. Con Privilegio raro abbraccia l'esagerazione come verbo sacro, fa calzare alla perfezione i suoi raptus solipsistici con la produzione di Niccolò Contessa, spingendosi ambizioso e profetico in lucidi svarioni.

31. Tha Supreme – c@ra++ere s?ec!@le

Il secondo album del genietto dell'urban italiano è un vortice pop accelerato e travolgente, con ospitate che vanno da Rkomi a Tiziano Ferro, passando per Pinguini Tattici Nucleari, Shiva e Tananai. Davide Mattei ha un vero carattere speciale e riesce a creare un luna park di strutture e sfumature, tenute insieme dalla presenza della sua voce. Continua ad essere il volto/non volto della rivoluzione dell’urban. 

(Continua nella pagina successiva)

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L'articolo I 50 dischi più belli del 2022 di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-12-12 10:30:00

COMMENTI (6)

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  • scarpato_pas 23 mesi fa Rispondi

    Sud Arkhè - Direzione Sud Vol. 1
    (Maracash)

  • marco.musi 23 mesi fa Rispondi

    Non ci sono i ROS. In che senso

  • giovamassi 2 anni fa Rispondi

    Concordo nel non vedere i Marlene kuntz nei primi 50.......

  • Telebellotto 2 anni fa Rispondi

    Telebellotto 51esimo, direi meritato

  • Fabio-Modena 2 anni fa Rispondi

    37° Ibisco e 30° leatherette lo trovo assurdo.

  • mario.miano.39 2 anni fa Rispondi

    1-ADA ODA - UN AMORE DEBOLE
    1-IBISCO - NOWHERE EMILIA
    3-TUTTIFENOMENI-PRIVILEGIO RARO
    4-LEATHERETTE-FIESTA
    5-MARIA CHIARA ARGIRO'-FOREST CITY
    5-NZIRIA-XXYBRID