Erano 9 anni che attendevo il nuovo album dei Bright Eyes, un progetto che ha accompagnato il cuore della mia seconda gioventù, ed è assolutamente confortante farsi cullare ancora dalla voce malferma ed emotiva di Conor Oberst. Il nuovo album, Down in the Weeds, Where the World Once Was, è uscito il 21 agosto 2020. Ora penserete che siamo impazziti o che abbiamo cambiato residenza al buon Conor, trasferendolo da Omaha a Sant'Anna Pelago per poterne parlare qui da noi, dove trattiamo esclusivamente la musica italiana.
Nessun trasloco, ma una sicurezza: nel resto del mondo, ad agosto continua ad uscire musica, a differenza del nostro Paese, in cui nel mese delle vacanze tutti sospendono le attività e ci lasciano soli con la Amoroso che continua a voler ballare il reggae in spiaggia, nonostante il diverso avviso di Giuseppe Conte.
Già ci aveva stupito lo strano tempismo di Taylor Swift, che ha fatto uscire folklore (l'album scritto con Aaron Dessner dei The National, che vede un feat. con Bon Iver) il 24 luglio, mentre l'italiano medio impacchetta mille valigie sulla Seicento, al fine di raggiungere la località di vacanza col rischio di scordarsi i figli a casa.
L'agosto musicale, nel mondo, è stato bello frizzante: sono usciti il nuovo dei The Killers, Imploding the Mirage, il primo dopo l'abbandono del chitarrista Dave Keuning, quello dei Lemon Twigs, l'album di Maya Hawke (la figlia di Uma Thurman e Ethan Hawke, già vista in Stranger Things) intitolato Blush e una caterva di singoli, da Pharrel Williams feat. Jay Z ai Deftones, passando per Angel Olsen e per il remix di Four Tet di It's True dei Tame Impala, senza dimenticare il bellissimo Video Game di Sufjan Stevens. Un sacco di musica nuova da ascoltare, per chi non ce l'avesse fatta ad andare in vacanza, o per chi avesse già raggiunto l'orchite data dai tormentoni latini 2020.
Questa è stata l'estate più albertosordiana che l'Italia abbia probabilmente mai avuto: paranoia e lamenti durante il lockdown, pianti disperati e nessuna possibilità di arrivare in fondo al mese, che però ad agosto diventano magicamente vacanze in Sardegna/Grecia/Malta/Spagna/Croazia/Riviera, con il loro carico di covid di ritorno. Discoteche aperte (fino al 16 agosto), piazze e spiagge imballate di gente senza mascherina, giovani che fanno brutto ai poliziotti che chiedono vengano rispettate le norme sanitarie, non ce n'è coviddi, Salvini che organizza i comizi in spiaggia mentre si fa i selfie sudato coi suoi fan senza protezione e altre amenità. La vera italianità, quella invisa a Nanni Moretti in Ecce Bombo, che si rivela in tutta la sua prevedibile tragicomicità brutale, esattamente come viene rappresentata nella commedia agrodolce all'italiana.
La musica, quella non è proprio uscita, se togliamo il singolo Infamia di Chicoria & Massimo Pericolo e poco, pochissimo altro. Quando il mio collega Vittorio Comand ha commentato il pensiero di Daniel Ek, il boss di Spotify che ha voluto fare il pippone ai musicisti dicendo che la smettano di rimanere adesi al modello di pubblicazione dell'album per poi stare fermi un anno, sono stato d'accordo fino a un certo punto con la sua integrità.
Per quanto riguarda le royalties da pagare ai musicisti, ovvio che devono essere più alte, ma in ogni caso Ek mi sembra tenti di far capire agli artisti che il mondo è cambiato, la fruizione è cambiata e chi volesse farci di nuovo i soldi, deve in qualche modo adattarsi al cambiamento, pubblicando più spesso. La musica come il social, che se non caghi per un mese sei già sparito dai radar.
Una merda, devono aver pensato in massa i musicisti italiani, che hanno saltato a piè pari il mese delle vacanze obbligatorie. Fa ridere? Fa piangere? Non fa niente, ma pensate come sarà congestionato il traffico da settembre, quando usciranno gli album che sarebbero dovuti uscire nella prima parte del 2020 e che hanno atteso il calo dei contagi per riemergere.
Paradossalmente, il covid non è andato in vacanza e nonostante toccando ferro non crediamo nella possibilità di un'altra chiusura generale dell'Italia in stile marzo 2020, pena il default economico assoluto, non c'è nessuna sicurezza che dall'autunno torni tutto come prima, e di certo dev'essere frustrante per un musicista dover attendere quasi un anno per far uscire la sua musica nuova, nell'attesa di poter promuovere il suo disco come si faceva prima del covid, coi firmacopie, gli showcase e i concerti.
Non che gli anni scorsi uscissero tutti ad agosto, ma qualche coraggioso faceva capolino, e in ogni caso non c'era una lista enorme di album rimandati come quest'anno. Ci vuole elasticità in un momento come questo, perché ci pensa già lui a non essere elastico per un cazzo. Reinventarsi è la formula adatta per sopravvivere, ma se all'italiano medio gli togli la vacanza agostana, va in schermata blu di errore come un Windows 95 qualunque, e la musica lo segue a ruota.
Tormentoni tutti creati per essere pronti per luglio e poi ci risentiamo a settembre. Bene, settembre è dietro l'angolo, siete pronti al rientro a lavoro e al fuoco amico delle uscite intelligenti come le partenze per le ferie, tutte ammassate appassionatamente insieme?
---
L'articolo Siamo italiani, ad agosto non si fa musica nuova di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2020-08-25 11:41:00
COMMENTI (1)
In colonna, in automobile in autostrada, all'invio o alla fine di una vacanza ferragostana cosa ascolteranno mai gli italiani e non...quello che passa il convento...