Quando è stato annunciato il nome di Alan Sorrenti live il 28 maggio al MI AMI 2022, ho avuto uno scossone. Intanto perché sono passati 45 anni da Figli delle stelle, una delle canzoni più belle e invecchiate meglio della musica leggera italiana e festeggiarla ballando e abbracciandosi nella notte milanese sarà una di quelle cose da raccontare ai nipoti. Poi perché Alan Sorrenti sono vent'anni che non fa concerti. Un vero e proprio comeback in esclusiva, uno degli eventi imperdibili dell'estate.
Curioso come un gatto particolarmente curioso ho provato a capire meglio la portata della sua partecipazione e sotto banco qualcuno mi aveva informato del fatto che non fosse solo una celebrazione, anche se per una personalità come la sua, capace di passare dai primi anni Settanta del progressive e dalla psichedelia alla fine del decennio come esponente di punta della discomusic italiana, a cui ha aggiunto l'italian touch del cantautorato per rendere la sua musica unica, il tributo alla carriera sarebbe assolutamente doveroso.
La risposta mi stupì ancora di più: "Alan Sorrenti sta per tornare con un singolo prodotto da Ceri". La scelta era già molto interessante, perché Stefano Ceri ha dimostrato quanto il suo suono tutto groove riesce ad intersecarsi a quello di Frah Quintale, Coez, Franco126, Colombre, Ginevra, Joan Thiele. Non solo: Ceri ha registrato insieme a Tatum Rush una cover da dancefloor infuocato di Figli delle stelle di Alan Sorrenti. Una corrispondenza d'amorosi sensi, per sintetizzare.
È uscito il brano Giovani per sempre di Alan Sorrenti prodotto da Ceri e chapeau. 4 minuti scarsi in cui il cantautore napoletano di madre gallese, simbolo del baffo, del capello tattico e della zampa d'elefante gioca con percussioni, chitarre funky e atmosfere sexy grazie alla sua voce inconfondibile, al suo falsetto iconico. Se pensate a un lavoretto nostalgico, fatto un po' per rilanciarne la carriera siete fuori strada: cambi improvvisi di atmosfera, obbligati sincopati e accordi che non ti aspetti fanno di Giovani per sempre una canzone che ha il tocco del maestro.
Il testo della canzone è ciò che di più spirituale e al contempo terreno si possa immaginare, sprona l'ascoltatore a vivere il qui e ora: "La vita è adesso, la vita è qui, in ogni battito nei tuoi fremiti. Se sei presente in ogni istante resterai giovane per sempre". Difficile dargli torto e che ventata d'aria nuova in questi anni bui, dove anche il respiro si è fatto affannoso, ritrovare la voglia di concederci la gioia di vivere ogni momento con consapevolezza è una gioia e una liberazione.
La canzone è corredata da un video animato diretto da Marcello Mosca, con l’art direction di Roberto Ortu e la partecipazione di Emiliano Mait Mattia come aiuto animatore - è nato disegnando su fogli fotogramma per fotogramma, che solo in un secondo momento hanno subito un processo di digitalizzazione.
Queste le parole del regista: "Amo questa tecnica perché conserva un sapore artigianale, lontano dalla freddezza del disegno vettoriale, ma devo ammettere che ogni video comporta una grossa mole di tempo e di lavoro. Per questo scelgo di realizzare solo i progetti che mi coinvolgono davvero. Alan è un uomo gentile, sensibile e sinceramente appassionato di quello che fa. Il primo step con lui è stato quello di lavorare al design del suo personaggio. Voleva che ci fossero le tre versioni dei suoi tre periodi musicali: quando faceva prog e portava i capelli lunghi e la barba, il suo periodo LA con i baffi, i pantaloni a zampa e il completo bianco e il sé contemporaneo, con occhiali da sole arancioni e il mullet".
Un ritorno in grande stile quindi, e se siete troppo giovani o non conoscete bene la storia di Alan Sorrenti, qualche consiglio: andatevi ad ascoltare Aria del 1972, per godere della suite di 20 minuti che prendeva tutto il lato A del disco, in pieno periodo progressive e scoprire un cantautore diverso da quello che siete soliti apprezzare, nel suo periodo più liquido dal punto di vista artistico, per poi volare nel cosmo del dancefloor con l'album Figli delle stelle del 1977, e poi ancora il successivo L.A. & N.Y. del 1979, i dischi che hanno ridisegnato il pop italiano. Riascoltate Tu sei l'unica donna per me, e poi di nuovo Giovani per sempre, che fanno parte di un percorso unico nella storia della canzone italiana, che guarda fuori dai suoi confini per abbracciare i suoni e l'immaginario sensuale dello Studio 54. Poi venite al MI AMI per essere testimoni di un concerto lungo vent'anni.
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L'articolo Alan Sorrenti è di nuovo figlio delle stelle di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-04-22 11:23:00
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