Dieci dischi grandiosi che compiono 50 anni nel 2020

Da "Emozioni" a "La buona novella", da Giorgio Gaber a Claudio Rocchi: come compiere mezzo secolo e suonare più attuali che mai

Grafica di Matteo Gerli
Grafica di Matteo Gerli

È il 1970 e nel Belpaese cominciano a manifestarsi le prime avvisaglie di rock progressivo. Solo qualche vagito (a volte più di uno) prima dell’esplosione che deflaglerà l’anno successivo. Ma ormai è fatta: l’Italia sta per diventare uno dei principali punti di riferimento del prog del vecchio continente, anche se i cantautori si difendono e non mancano di sfornare capolavori. Tra i dischi che quest’anno compiono mezzo secolo di vita c’è tutto questo e persino qualcosa in più. Ne abbiamo selezionato dieci.

 

IL BALLETTO DI BRONZO: SIRIO 2222

Disco di esordio per il gruppo napoletano, un concentrato di rock duro e abrasivo in stile Led Zeppelin con più di una concessione al barocco e alla melodia. Ti risveglierai con me, uscito come singolo l’anno precedente, verrà incluso nella colonna sonora di Cinque bambole per la luna d’agosto, film di Mario Bava. 

 

LUCIO BATTISTI: EMOZIONI

Emozioni è il primo album di Lucio Battisti a raggiungere la vetta della classifiche di vendita. Si tratta di una raccolta di canzoni (tutte firmate Mogol/Battisti) pubblicate in versione 45 giri, due delle quali, Non è Francesca e Io vivrò (senza te), già apparse in Lucio Battisti, il debutto sulla lunga distanza del musicista di Poggiobustone datato 1969. In studio, un parterre de Roi, con i futuri Premiata Forneria Marconi Franz Di Cioccio, Franco Mussida e Flavio Premoli, oltre ad Demetrio Stratos (I Ribelli e Area) Alberto Radius (Formula 3), Frank Laugelli (New Trolls), Dario Baldan Bembo e Gianni Dall’Aglio (I Ribelli, Il Volo).

 

FABRIZIO DE ANDRÈ – LA BUONA NOVELLA

Un concept-album ispirato ai Vangeli apocrifi e al loro Gesù Cristo decisamente più umano, quegli stessi Vangeli che allargarono la visuale a personaggi “minori” della tradizione evangelica, come il ladrone Tito. Prodotto da Roberto Danè, La buona novella immerge la propria cifra stilistica nella polifonia religiosa, nei canti liturgici, nella tradizione popolare. Ma come mai un anarchico senza orario e senza bandiera come De Andrè si confrontò con la parola del Dio cattolico? La risposta di Faber, riportata da Volammo davvero, libro curato da Elena Valdini e pubblicato da Rizzoli nel 2007, è parecchio esplicita al riguardo: “Non ho voluto inoltrarmi in sentieri per me difficilmente percorribili come la metafisica o addirittura la teologia (…) perché ho sempre pensato che se Dio non esistesse bisognerebbe inventarlo: il che è esattamente quel che ha fatto l’uomo da quando ha messo i piedi sulla terra”.

 

THE FEED-BACK – THE FEED BACK

Una ragione sociale dietro la quale si nasconde il Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza di Franco Evangelisti, uno dei maestri dell’elettronica Made in Italy. Con la compolicità di Ennio Morricone, nasce questo album composto da tre lunghe tracce, nient’altro che improvvisazioni intrise di psichedelia, jazz, avanguardia e kraut-rock.

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FORMULA TRE – DIES IRAE

Dopo il successo di Questo folle sentimento (il primo singolo licenziato dalla Numero Uno, l’etichetta fondata, tra gli altri, da Mogol e Lucio Battisti), la Formula Tre bagna il suo primo capitolo discografico con un album che alza lo sguardo verso le nuove sonorità prog, tra lisergiche svisate di chitarra e un organo Hammond in grado di ritagliarsi un ruolo da protagonista. Perché… perché ti amo è firmata, oltre che dal già plurimenzionato Mogol, dai giovani fratelli Edoardo ed Eugenio Bennato.

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GIORGIO GABER – IL SIGNOR G

Il Teatro Canzone parte proprio da Il signor G, un album la cui tracklist alterna, per la prima volta in un disco di Giorgio Gaber, canzoni e monologhi recitati dallo stesso artista milanese. Con Il signor G si concretizza l’incontro di Gaber con il paroliere Sandro Luporini, coautore di buona parte dei brani del doppio 33 giri sia pur non accreditato, in quanto non ancora iscritto alla SIAE. 

 

GLEEMEN – GLEEMEN

Il debutto dei Gleemen di Niccolò “Bambi” Fossati è un’ammucchiata di beat, prog, rythm’n’blues e virtuosismo hendrixiano. Rimarrà l’unico disco a nome Gleemen: la band genovese adotterà, da lì a qualche mese, la ragione sociale Garybaldi e si convertirà in modo molto più deciso al verbo del rock progressivo. 

 

CLAUDIO ROCCHI –  VIAGGIO

Terminata l’esperienza con gli Stormy Six, Claudio Rocchi incide il suo primo disco da solista avvalendosi della collaborazione di Mauro Pagani, conosciuto a Brescia alla festa di compleanno di un amico comune. Con Viaggio, il cantautore milanese anticipa quelle tematiche che lo renderanno un punto di riferimento per quell’area mistico-libertaria parecchio in voga in Italia nella prima metà degli anni ’70. Nel coro di Gesù Cristo (tu con le mani) interviene Annie Lerner, compagna di classe di Rocchi nonché sorella del giornalista Gad.

 

THE TRIP – THE TRIP

I Trip, gruppo nel quale militerà per un breve periodo di tempo Ritchie Blackmore prima dell’approdo nei Deep Purple, firmano con la RCA dopo aver superato un provino tenuto al Piper di Roma. Per il loro debutto proporanno una miscela di psichedelia e hard rock, con le tastiere di Joe Vescovi bene in evidenza. I componeneti della band, grazie anche al buon riscontro di vendite del disco, parteciperanno, assieme ai New Trolls, al film Terzo Canale, avventura a Montecarlo, girato da Giulio Paradisi.

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THE UNDERGROUND SET – THE UNDERGROUND SET

Per molto tempo, la sigla Underground Set è stata circondata da un alone di mistero, fino a quando Paolo Siani, in un’intervista rilasciata al bimestrale Musik Box a fine anni ’90, decise di vuotare il sacco. Scambiati più di una volta per un gruppo britannico, gli Underground Set erano, in realtà, un progetto parallelo messo su dalla Nuova Idea (dei quali Siani fungeva da batterista), creato come valvola di sfogo di Gian Piero Reverberi, autore di tutti i pezzi dell’album con lo pseudonimo di Ninety. Il gruppo tradusse le intuizioni del produttore e musicista genovese all’interno di un vivace vortice di psichedelia e pop, dominato spesso e volentieri dal suono acido delle tastiere. 

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L'articolo Dieci dischi grandiosi che compiono 50 anni nel 2020 di Giuseppe Catani è apparso su Rockit.it il 2020-01-26 12:38:00

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