La lunga marcia per Nebbiolo

Il poeta Alessandro Burbank ha deciso di andare da Torino a Venezia a piedi per creare una borsa di studio e un videoclip in memoria del suo amico musicista, scomparso lo scorso novembre. L'abbiamo raggiunto a Cremona, con Dutch Nazari, per raccontare quest'impresa da "ingenuo Finardi"

Dutch Nazari e Alessandro Burbank
Dutch Nazari e Alessandro Burbank

Sono le 13:30 di mercoledì 12 maggio quando scendo alla stazione di Cremona. Sono in una città che non conosco per incontrare delle persone che non conosco, che non so quando arriveranno e che non so quando andranno via, non ho pranzato e non so se e quando riuscirò a mangiare. Fa molto caldo e inizio a pentirmi di essermi portato dietro la mia giacca impermeabile. Come se non bastasse, qualche ora prima ho scoperto del misterioso evento organizzato da Cosmo al Magnolia, a cui per forza di cose non posso partecipare. Nonostante tutto questo, so di aver fatto la scelta giusta venendo qui oggi: sto per incontrarmi con il poeta Alessandro Burbank, il rapper Dutch Nazari e Bebo de Lo Stato Sociale per raccontare il folle crowdfunding lanciato dallo stesso Burbank, chiamato The Walking Poet e dedicato alla memoria di Nebbiolo, musicista scomparso prematuramente lo scorso novembre a 29 anni e di cui vi avevamo raccontato qua.

Il manifesto di The Walking Poet
Il manifesto di The Walking Poet

L’idea di Burbank è questa: camminare 500 chilometri, da Torino a Venezia, per creare una borsa di studio/premio per giovani cantautori U30 – con particolare focus sui testi delle canzoni – da consegnare durante un festival già esistente o un concerto/serata di ricordo per Nebbiolo. L’obiettivo iniziale, fissato a 5000 euro, è già stato raggiunto, ma la campagna è ancora attiva: i soldi in più che verranno donati serviranno a finanziare un videoclip animato professionale per un singolo inedito di Nebbiolo. Lungo le varie tappe del percorso ci saranno vari ospiti che man mano faranno compagnia a Burbank, per sostenerlo e celebrare la loro amicizia con Nebbiolo. Potete donare a questo link, mentre sul profilo instagram di Burbank è visibile tutto il reportage del viaggio.

 
 
 
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Mi siedo nel piazzale della stazione, in cui svetta una statua argentata – che personalmente trovo orribile – dedicata a Stradivari, e cerco di capire a che punto siano Burbank e i suoi compagni di viaggio. Mentre ero sul treno mi hanno scritto di trovarsi a Olza, un paesino in provincia di Piacenza e a 8 km da dove mi trovo io. Mi accorgo rapidamente che mi è impossibile raggiungerli, quindi mi toccherà aspettare il loro arrivo. Questo si traduce in 3 ore in giro a caso per Cremona, di cui almeno una e mezza passata su una panchina della bellissima piazza Roma. Se penso che, dall’altra parte, Burbank macina una ventina di chilometri al giorno, mi sento vergognosamente pigro.

Sono circa le 16:30 quando, finalmente, riusciamo a incrociarci. Siamo in viale Po, nella zona ovest della città, dalla parte opposta rispetto alla stazione. Vedo Dutch e Burbank sbucare con i loro zainoni in spalla, facce stanche e arrossate, ma si riescono a intuire i sorrisi sbucare sotto le loro mascherine. Bebo, come poi mi diranno, è stato intercettato da suo padre in macchina ed è già andato via. Mi faccio riconoscere e mi metto a passeggiare con loro in quello che è l’ultimo tratto della loro giornata: Burbank si ferma a dormire in un ostello in città, Dutch deve, come me, tornare a Milano. Iniziamo così, camminando, la nostra chiacchierata.

I bagagli di Burbank e Dutch
I bagagli di Burbank e Dutch

“Come state?”, chiedo. “Sto una Cremona”, risponde Burbank con fiato pesante. Ridiamo.  “Questo tipo di camminata è un po’ come le quotazioni in borsa: a volte sale, a volte scende, quando vedi la prima impennata di difficoltà prendi paura, poi riesci a ritrovare l’equilibrio” aggiunge Dutch. Ancora Burbank: “Finora non ho mai detto niente, però ho un dolore che non so esattamente cosa sia e non voglio saperlo, perché magari mi dicono di fermarmi”.

Nonostante l’atmosfera serena nell’aria, riesco a percepire quanto sia stata dolorosa la scomparsa di Nebbiolo sia per Burbank che per Dutch, finendo inevitabilmente per parlarne. Dutch: “Lui non aveva detto niente della sua malattia a nessuno. Ho avuto la fortuna di essere a Torino quando ha compiuto gli anni, una decina di giorni prima che morisse e lì ci siamo resi conto di quanto stesse male, anche se sembrava se ne potesse uscire. Questo rende molto l’idea di che persona fosse Nebbiolo: pure in un contesto così tragico, non ha voluto dire niente, come per non disturbare”.

Nebbiolo e Burbank - foto stampa
Nebbiolo e Burbank - foto stampa

A raccontarmi come è iniziato tutto ci pensa invece Burbank: “Mi era capitato sotto gli un post del mio amico Matteo Bresaola con una foto ricordo di me di Duccio, dopo un live, che diciamo: 'Chi è un grande? Nebbiolo!'. Quello lì mi ha fatto giungere alla conclusione, dopo una notte un po’ insonne, che dovevo trovare un modo per risolvere il dolore che avevo dentro. Col lockdown in città non si era fatto il classico concerto in ricordo di una persona, quindi ho detto: 'Facciamo la burbankata'. Avevo già in mente di fare una cosa simile a piedi prima del primo lockdown, però era saltata e ci avevo perso parecchi soldi tra biglietti, voucher e cose così, quindi ho deciso di riprovarci per ricordare il mio amico”.

Sempre Burbank: “La cosa che più mi fa star male della morte di Nebbiolo è che lui ha passato un anno in lockdown a lavorare sulla sua musica, ma non è riuscito a esibirsi. La sua arte è rimasta lì, sospesa. Stava per far uscire il suo primo album con un'etichetta importante, Garrincha, e scritto a 4 mani con Mauri (Maurizio Carucci degli Ex Otago, ndr), era un progetto che avevano condiviso e che non è riuscito a esprimere”.

Pausa al bar
Pausa al bar

Ci piazziamo in un bar in vista della stazione, visto che Dutch e io dovremo prendere un treno di lì a poco. Ordiniamo qualcosa da bere e, mentre aspettiamo, mi faccio raccontare un po’ del loro viaggio fin qua. "Il tratto più difficile è stato da Corte Sant’Andrea a Piacenza, completamente nel nulla. Fino a quel giorno lì avevamo spesso attraversato dei paesini, io ero un po’ viziato da quelle prospettiva lì e non ho fatto colazione”, mi spiega Dutch. “Abbiamo finito l’acqua dopo tre ore, non c’era cibo, faceva caldo e abbiamo dovuto improvvisare il percorso: ci sarebbe dovuto essere un traghetto per fare il cammino francigeno normale, ma al traghettatore hanno rubato la barca, quindi ci siamo trovati ad arrampicarci su delle sorte di grondaie per attraversare un ponte ed evitarci la tangenziale”.

“Sai già cosa farai una volta finito il viaggio?”, chiedo a Burbank. “Credo che mi stia venendo 'la malattia': è il momento in cui durante un cammino pensi già un altro cammino. Ce l’ha raccontato questo personaggio che abbiamo incontrato detto Paco Indio, ossia Francesco Bollani: lui è un architetto, per esempio ha costruito il più grande bosco verticale del mondo, poi ha deciso di dedicare la vita al camminare dopo aver mollato tutto. È famoso perché ha fatto Pavia Assisi in tapis roulant durante il lockdown”.

Saluti prima della partenza per Milano
Saluti prima della partenza per Milano

Dutch e io ci rendiamo conto che è il caso di iniziare a muoverci per andare in stazione. Inizia anche a scendere qualche goccia. Mi chiedo se Burbank non ci invidi un po', sapendo che noi stiamo andando a casa mentre lui ha ancora qualche centinaio di chilometri da affrontare nelle prossime settimane. Dopo giorni e giorni di cammino, sarebbe anche legittimo avere qualche ripensamento sull’impresa, ma per Burbank non è affatto così: “Prima di partire mi dicevo: ‘Che cazzo sto facendo’. Poi quando ho iniziato zero rimpianti. Bisogna anche avere l’ingenuità per fare questo genere di cose: la mia bio di Tinder è o 'ingenuo Finardi' o ‘più intrepido che intelligente’. Anche la pioggia durante il viaggio mi sta bene: ho passato un anno in lockdown senza manco mai vederla, vuoi che mi lamenti adesso per quattro gocce?”.

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L'articolo La lunga marcia per Nebbiolo di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2021-05-20 11:12:00

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