Alex Baroni era uno bravo per davvero

È stato un cantante soul formidabile, che avrebbe potuto diventare una star internazionale. È morto giovanissimo, 20 anni fa oggi, ed è decisamente il momento di riscoprire una delle voci più luminose che siano transitate da queste parti

Alex Baroni in copertina del suo primo album solista
Alex Baroni in copertina del suo primo album solista

Sono esattamente vent'anni che Alex Baroni non c'è più: da quando, a soli 36 anni se n'è andato a causa delle ferite riportate in un incidente stradale in moto a Roma, a causa del quale è stato per quasi un mese in coma irreversibile fino alla scomparsa. Era un cantante con una tecnica e una vocalità uniche, con cinque dischi all'attivo (di cui uno postumo) e un futuro brillante davanti.

Giorgia, che è stata legata sentimentalmente ad Alex Baroni  dal 1997 al 2001 e che gli ha dedicato negli anni le canzoni Per sempre, Gocce di memoria, Marzo, L'eternità e Parlo con te, ha scritto su Instagram: 20 anni senza Alex, figlio, fratello, amico, compagno e Artista irripetibile. Il tempo non cancella niente.

 

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È un paradosso quanto la musica sia entrata nella vita di Alex Baroni proprio dopo un incidente motociclistico a 17 anni, a causa del quale rischia la paralisi. Una lunga degenza di un anno in  cui prende lezioni da Luca Jurman e forma una band con degli amici, proponendo canzoni funk e blues. La sua voce riesce a toccare le corde più alte, è cristallina con un'autentica vena soul che lo fa notare ai professionisti del pop che lo vogliono come corista: Eros Ramazzotti, Ivana Spagna, Francesco Baccini e Rossana Casale. Contestualmente, entra nell'orchestra della Rai per fare il Festival di Sanremo come corista nel 1996.

Pochi anni prima, insieme ad Andrea Zuppini incide il suo primo album a nome Metrica, intitolato Fuorimetrica e prodotto da Eros Ramazzotti, ma è nel 1997 che si fa conoscere al grande pubblico da solista, con il brano Cambiare che lo porta al Festival di Sanremo nella categoria Giovani. Lì vince il premio come miglior voce del Festival grazie alla giuria presieduta da Luciano Pavarotti. Quella canzone diventerà il suo brano più rappresentativo e il singolo di punta del suo primo album omonimo, che contiene anche Scrivi qualcosa per me, Ce la farò e La voce della luna

 

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Nello stesso anno partecipa anche alla versione italiana della colonna sonora di Hercules, il film d'animazione Disney in cui presta la voce alla versione adolescente del protagonista, mentre nel 1998 partecipa a Sanremo nei Big con Sei tu o lei (quello che voglio), esce il suo secondo disco intitolato Quello che voglio e l'album per il mercato internazionale dal titolo Onde. Il successivo album Ultimamente del 1999 riscuoterà minor successo, ma Alex Baroni in quegli anni farà un bel po' di collaborazioni illustri con Simon Le Bon, George Michael, Limahl e Boy George, tutte grandi star degli anni '80. 

Non potremo mai sapere quale destino la musica avrebbe potuto riservare a un cantante così dotato, se oggi sarebbe stato una stella del pop internazionale oppure se avrebbe mai sperimentato in territori nu soul, a lui molto congeniali. Immaginiamo la sua estensione e il suo gusto applicati alla musica di oggi, a cantare su una base di Mace come fa Venerus o di Michelangelo come Blanco. O ancora accompagnato dalla band di Ghemon o dallo Studio Murena, per dare nuovo colore al soul e al funk. Purtroppo ogni ipotesi si è infranta sulla circonvallazione Clodia a Roma. Restano le sue canzoni, per riascoltare un talento che si è spento troppo presto.

 

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L'articolo Alex Baroni era uno bravo per davvero di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-04-13 10:57:00

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