Circondati dalle colline marchigiane, sul palco di Musica Distesa, gli Amor Fou hanno deciso di suonare un ultimo concerto dopo 5 anni di silenzio e altrettanti anni di distanza dall’uscita del loro ultimo album “100 giorni da oggi”. Di giorni ne sono passati più di mille e l’occasione si rivela irrinunciabile, come la voglia che abbiamo di sentirci come se il 2012 non fosse mai finito, tanto da salire in una macchina e affrontare temerari il traffico infernale di un sabato estivo da Milano verso Cupramontana.
Arrivare a La Distesa è come arrivare da una famiglia che ti aspetta a braccia aperte e che dopo un lungo viaggio ti rifocilla a suon di olive ascolane e verdicchio, tranquillità, distese infinite di colline, aria pura e musica.
Facciamo in tempo ad assistere al live di Verano, che intensa e potente porta avanti una scaletta ben assortita dove, oltre ad omaggiare The Stone Roses con una cover di “I Wanna Be Adored” , sorprende anche con due inediti.
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Dopo un maniacale cambio-palco, eccoci ripiombati a 5 anni fa con una silenziosa entrata e l’intro di “Primavera Araba”: gli Amor Fou sono qui davanti a noi e più in forma che mai, in formazione originale. Leziero Rescigno alla batteria, Paolo Perego al basso, Giuliano Dottori alla chitarra, Michele Marchetti alle tastiere e un Alessandro Raina “che così preso bene non lo si era mai visto” (cit). La tensione sul palco è palpabile ma si scioglie con l’immenso calore del pubblico che ha aspettato questo ritorno con tanta impazienza e nostalgia.
Assistere alla reunion, seppure one shot, degli Amor Fou fuori dal contesto e dall’ambiente milanese, ha apportato ancor di più un senso surreale a questo concerto facendolo vivere di pancia e d’emozione, privandolo di qualsiasi inutile patinatura e pettinatura che inevitabilmente questi eventi si portano dietro. Erano tutti lì, in tenuta da campeggio a cantare e ballare con il cuore in gola e le mani al cielo, a gridare “grazie” dopo ogni pezzo.
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La prima parte del live chiude con “Forse Italia” e in coda sorprende con un’insospettabile cover de “L’ultima festa” di Cosmo, che in questo contesto assume quasi una connotazione profetica: la festa è veramente finita, andate in pace.
La fine del concerto riporta tutti ad oggi, con gli Amor Fou che salutano e ringraziano dal palco per l’ultima sorprendente data di questo lunghissimo tour durato cinque anni e chiuso il 1 Luglio 2017 a Cupramontana; un tour in cui non si è suonato mai.
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Le speranze che un’altra data così possa accadere di nuovo sono vivissime e quello che è successo a Musica Distesa ha sicuramente contribuito ad alimentarle. Noi beviamo un ultimo verdicchio, ci abbracciamo e ritorniamo verso le nostre tende, aspettando di svegliarci ed essere sorpresi di nuovo quando meno c’è da aspettarselo.
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Ecco la scaletta:
“Primavera araba”
“Vita Violenta”
"I 400 colpi"
“I Volantini di Scientology”
“Le Guerre Umanitarie”
“Gli Zombie nel Video di Thriller”
“Padre Davvero”
“Goodbye Lenin”
“La Stagione del Cannibale”
“De Pedis”
"Forse Italia"
“Anita”
“Alì”
“Boys and Girls” (Cover Blur)
“Vero”
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L'articolo Rivedere gli Amor Fou dal vivo è stato semplicemente bellissimo di Carlotta Freni è apparso su Rockit.it il 2017-07-01 00:00:00
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