Guida spaziale per (musicisti) autostoppisti

Quanti di voi hanno mai pensato che sarebbe stato bello fare un tour in giro per l'Europa, ma non sapevano come organizzarlo? Ecco come il cantautore An Early Bird, con pochi soldi e tanto cuore, ha portato la sua musica in Germania per una settimana

Polaroid di An Early Bird
Polaroid di An Early Bird

Chi ha il coraggio di prendere la chitarra, salire su un treno e portare le proprie canzoni in giro, incontrerà tante sorprese (positive e negative). È un salto che non tutti riescono a fare, spesso perché non si sa nemmeno dove sbattere la testa per intraprendere un tour auto-organizzato. An Early Bird viene in aiuto dei musicisti che vorrebbero farlo. Qui racconta come ha portato a Berlino, Stoccarda, Dresda, Karlsruhe e Friburgo il suo ultimo disco – Are We Still In? – che presenterà anche all'Arci Bellezza di Milano domenica 12 febbraio.

Il cantautore milanese è appena tornato da un tour di 5 date in Germania. Tra treni e Bla Bla Car, con la chitarra in spalla, con quell'aria da cantautore on the road. Un'avventura alla vecchia, un po' come la sua musica folk, chitarra, voce e armonica. Decide di raccontare la sua esperienza, scontrini alla mano, per rispondere alla fatidica domanda: fare un tour del genere conviene o no?

An Early Bird – foto stampa
An Early Bird – foto stampa

Premessa

Questo report del mio tour in Germania vuole essere non solo un modo per raccontarvi come è andata, ma anche (e soprattutto) un’occasione per capire come e se sia sostenibile andare a suonare all’estero oggi senza fondi, aiuti SIAE e santi in paradiso. Beninteso, se non hai un agente di booking tedesco capace di garantirti una minima entrata, stai partendo a tuo rischio e pericolo perché non sai come andrà. I luoghi in cui ho suonato lavorano sia con artisti indipendenti che promoter e agenzie di booking. Nel mio caso, l'economia del tour era data dal cibo, alloggio e donazioni, con ingresso gratuito per il pubblico. E quindi, ci ho guadagnato o ci ho perso dei soldi?

Uno dei palchi del tour
Uno dei palchi del tour

Booking

Ho deciso attraversare tutta la Germania organizzando un tour di 5 date, partendo da Stoccarda e passando per Dresda, per poi salire a Berlino, scendere a Karlsruhe e fermarmi a Friburgo prima di tornare a Milano. Sono partito il giorno stesso del primo live e sono tornato il giorno dopo l’ultimo show. Ho iniziato a cercare le date l’estate scorsa, orientandomi un po’ sulla base dei circuiti musicali tedeschi – e dei locali raggiunti da artisti internazionali più o meno sul mio stesso livello, un po’ sulla base della comodità personale (raggiungere Stoccarda da Milano è facile, così come tornare da Friburgo) e un po’ andando a istinto. Nel senso che, nella costruzione di un percorso di viaggio, se Francoforte mi risponde vorrà dire che salirò a Berlino dalla parte ovest del territorio. Nel mio caso Dresda ha risposto per prima e così sono salito attraversando la parte est della Germania. In ogni caso la fase di scouting è fondamentale: occhio alle locandine dei tour che vedete sui social dei vostri artisti-benchmark, siate proattivi su piattaforme come Songkick e in generale siate curiosi e ricchi di pazienza perché, fidatevi, ce ne vorrà molta per mettere su qualcosa che abbia un senso e sia spendibile a livello di comunicazione.

Come mi sono spostato? Ho utilizzato treni per l’80% delle occasioni, affidandomi a Bla Bla Car per il resto (quando si trattava di viaggi brevi). Imbarcare una chitarra è diventato abbastanza costoso, con i treni se ti muovi in anticipo – e per anticipo intendo un mesetto prima – i prezzi sono sostenibili. In totale i miei spostamenti mi sono costati 246 euro. Vediamo nel dettaglio come è andata.

An Early Bird live – foto stampa
An Early Bird live – foto stampa

Tour

Mercoledì 18 gennaio – Parto dalla stazione di Milano centrale alla volta di Zurigo, dove mi fermerò 1 ora e mezza prima di prendere la coincidenza per Stoccarda: costo totale del biglietto 59 euro, più 4,90 euro per un caffè americano che mi dà la possibilità di sostare al caldo in una caffetteria nella stazione svizzera (e scroccare anche il wi-fi che non fa mai male). Qui mangio anche il pranzo che mi ero preparato a casa la mattina. Arrivo alle 18 nella città tedesca e decido di spostarmi a piedi perché è l’unico modo per vederla un po’, visto che ci starò meno di 24 ore. Arrivo al Cafè Galao, chiedo un cappuccino, mi riposo nella stanza in cui alloggio e alle 20 e 30 inizio uno show di circa 80 minuti che mi porta in totale 250 euro: un buon modo per recuperare la prima sera i costi di viaggio dell’intero tour.

Giovedì 19 gennaio – Colazione abbondante al Cafè Galao e si parte Dresda (cambio a Lipsia). Raggiungo la mia seconda tappa in circa 5 ore e con un costo di 65 euro, più un comodo panino per arrivare in forze a Dresda (costo 2,80 euro). Arrivo in città: il Mora Bar è all’interno di un ostello molto carino. I ragazzi sono molto ospitali e gentili, mi offrono tutto quello che una caffetteria possa offrire, ma il luogo non è adibito per la cena quindi mi organizzo da solo con una zuppa e una mela (la frutta fa bene): 4,10 euro che segno sul taccuino. Show discreto ma con un pubblico poco incline al folk e quindi escono 70 euro a fine serata. Accetto la cosa e porto a casa il risultato. La sera ovviamente alloggio in ostello in una camera singola.

Venerdì 20 gennaio – In tarda mattinata faccio una bella colazione salata/brunch in ostello (che mi permette di evitare il pranzo) e parto con il mio Bla Bla Car che, in circa 2 ore e con 15 euro, mi scarrozza direttamente nella parte est della mia amata Berlino – Frankturer Tor è la metro di riferimento. Qui chi doveva ospitarmi (il Cafè Tasso non fornisce alloggio) ha avuto un problema per cui con 30 euro prendo una bellissima stanza privata in zona, gentilmente messa a disposizione da un ragazzo israeliano che fa il producer e ha anche due splendine gattine (si, sono un gattaro). Appena arrivato mi reco al mio REWA di fiducia (importante catena tedesca di supermercati) per prendere un panino, un succo bio e uno yogurt, per un totale di 4,40 euro. Mi rifocillo in stanza e raggiungo il Cafè Tasso: show alle 20 e 30 puntuale, per un totale di 110 minuti suonati che mi portano in tasca 260 euro.

Sabato 21 gennaio – Berlino è grande e quindi compro un ticket per raggiungere la stazione (3 euro), non prima però di aver comprato un pranzo al sacco che mi costa 6,30 euro. Dopo 6 ore di viaggio (costo del biglietto 60 euro) raggiungo finalmente Karlsruhe, dove tra le altre cose nevica. Raggiungo il locale, cappuccino, check-in in albergo, cena e show di circa 110 minuti: 300 euro di cassa, un paio di amari offerti ma non ho voluto esagerare. Torno in albergo, mi tolgo il ghiaccio dalla barba e dormo.

Domenica 22 gennaio – Colazione in albergo in tarda mattinata, poi Bla Bla Car e con 11 euro e poco più di 1 ora sono a Friburgo, dove fa ancora più freddo. Qui sono ospite dell’organizzatore, un ragazzo super gentile e con cui ho costruito un bel rapporto da subito. Prima di andare al locale (lo show è alle 18.00) vado a comprarmi un rustico tedesco e uno yogurt da bere, per un totale di 4,80 euro. Il mio ultimo concerto va bene e anche qui arrivano 300 euro. Si torna a casa, si cena insieme e poi finalmente mi addormento.

Lunedì 23 gennaio – Faccio colazione a casa e parto: in 5 ore e mezza, con un treno da Friburgo a Zurigo (18 euro) e un Bla Bla Car da Zurigo a Milano (15 euro), sono finalmente a Milano e faccio i conti. Ho incassato 1180 euro e speso in tutto 303 euro, per un guadagno netto di 877 euro.

Un altro palco del tour
Un altro palco del tour

Ne è valsa la pena?

Certamente si, a questo giro. Ma essendo fuori da ogni logica di previsione (dal momento che si è trattato di show a ingresso gratuito e basati sulle donazioni), è difficile ipotizzare un sistema virtuoso in cui vada sempre in questo modo. Sicuramente bisogna conoscere e saper parlare l’inglese, per essere in grado di reggere show lunghi e mantenere viva l’attenzione del pubblico, coinvolgerlo, farlo cantare, raccontargli parte delle storie dietro le canzoni, scherzarci insieme: questo è di fondamentale importanza perché non basta salire sul palco e suonare. Se tutto gira alla perfezione allora è probabile che mettano mano al portafoglio acquistando dischi e “pagando” per quello a cui hanno assistito. Costruire una connessione da subito è essenziale, soprattutto quando sul palco si è soli. Ah già, l’ho dato per scontato ma è importante notare che questo tour è stato fruttuoso e sostenibile perché ero da solo. Questa è una considerazione essenziale da fare a monte di ogni studio di fattibilità a proposito di tour. Menzione finale per il pubblico tedesco: aperto, ricettivo, attento. Hanno tantissimo da insegnarci. Auf Wiedersehen!

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L'articolo Guida spaziale per (musicisti) autostoppisti di An Early Bird è apparso su Rockit.it il 2023-02-11 17:26:00

COMMENTI (7)

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  • Sirenato 21 mesi fa Rispondi

    @pipers Fai bene comunque a seguire una pista al di fuori dell'Italia e se hai già ripetuto questa esperienza signifiva che ti ha gratificato. Auguri per la tua musica.

  • AEB 21 mesi fa Rispondi

    @Sirenato in realtà il mio tour è stato molto organizzato da ogni punto di vista. Non è stato un andare alla cieca e non era la prima volta in Germania, dove suono regolarmente. Se per organizzato intendi un cachet fissato a monte allora ti dò ragione, ma sulla base delle esperienze passate da quelle parti sapevo più o meno il range di introito che avrei portato a casa.

  • AEB 21 mesi fa Rispondi

    @Mesmerising grazie!

  • AEB 21 mesi fa Rispondi

    @vaninavincent non ho mai cercato uno show a offerta libera perché è sempre un rischio. Ma quando non c'è di mezzo un promoter e sei in terra straniera bisogna capire di volta in volta come arrivare a un buon deal per entrambe le parti.

  • vaninavincent 21 mesi fa Rispondi

    Bell' articolo. Stimolante. Domanda @An Early Bird: nel contattare i locali hai dato come premessa introduttiva che il tuo era uno show a offerta libera oppure la scelta è stata 'obbligata' dal contesto o invece è stata la trattativa finale con il locale a portare a questo risultato operativo?

  • Mesmerising 21 mesi fa Rispondi

    bravo, interessante articolo.

  • Sirenato 21 mesi fa Rispondi

    Niente da dire hai avuto un bel coraggio. E' un'esperienza che feci anch'io ai tempi d'oro; anche se, a dire il vero, era un po più organizzata della tua. Credo comunque che sia stata anche per te un'esperienza indimenticabile. Concordo con te che suonare in Germania e paesi nordici, non ha nulla da spartire con l'Italia. Qui abbiamo un sacco di bla...bla e basta!