Ora – soprattutto se hai passato da un po' i 30 e di conseguenza sei lanciato a folle velocità verso le flatulenze tipiche della senilità – le premesse perché Anna Pepe fosse un fake c'erano tutte. La sua hit pre-pandemia,Bando, arrivava al grande pubblico secondo canali "sconsacrati" – Tik Tok principalmente, dove la giovane spezzina ha mosso i primi passi (e fatto le prime litigate più o meno artefatte) – e dinamiche che non è semplice capire.
Un pezzo che seguiva – il beat di Bando viene daV.I.P. di Soulker, è stato caricato con un servizio di distribuzione gratuito su Spotify e poi bloccato perché non rispettava il copyright – le sonorità del momento (con l'eterno ritorno dei '90, il che è per lo meno interessante da parte di una ragazza del 2003). E poi quello slangtamarro, no sense ed efficace, che ha fatto presto presa, fino a fare diventare la ragazza uno dei maggiori fenomeni musicali di questo anno infausto.
Poteva essere una one hit wonder? Poteva trasformarsi nel trampolino per una carriera da tik toker influencer youtuber con parecchi zeri nel numero di views? Nulla di più probabile. Invece il mondo hip hop ha sposato la causa della giovane, che con un solo brano all'attivo (cui ha fatto seguito la firma per la lungimirante Virgin) è entrata in un giro di collaborazioni di numeri uno: Gemitaiz e Madman, che hanno rivisitato il pezzo d'esordio della rapper ligure, la Dark Polo (che l'ha voluto nel recente mixtape con Biberon) e Ghali, nel remix di Hasta la Vista.
L'apertura a una parvenue totale di porte così prestigiose è una cosa bellissima, che fino a pochi anni fa non sarebbe stata possibile. Perché il rap rappresentava un giro ben più ristretto, con regole più elitarie, e si sarebbe guardato bene dal contaminarsi con una neofita proveniente da un "giochino" per teenager. Per giunta donna.
Le cose non sono certo cambiate per via di un'improvvisa illuminazione di questo mondo e dei suoi protagonisti, ma perché il business va continuamente alimentato. E oggi ci sono un paio di ragazze che fanno i numeri e quindi hanno diritto a una maglia da titolare, soprattutto nel caso di Anna, che ha avuto un boom mediatico e risultati in termini di views e stream senza precedenti.
Fatto sta che – buona o cattiva fede è del tutto irrilevante – chi ha creduto in Anna probabilmente ha avuto ragione, chi ha ascoltato i propri pregiudizi meno. La dimostrazione arriva oggi da 64 Bars, il format di Red Bull (ripreso dagli Stati Uniti) in cui un rapper e un producer danno vita assieme a un inedito secondo la regola – indovinate un po' – delle 64 barre.
Per gli artisti di casa nostra è in breve tempo diventato una specie di punto di arrivo, da cui sono nati pezzi (o qualcosa del genere) potentissimi, come quello di Marra a gennaio. Dopo Madame – e forse non è un caso – Anna è la prima donna a mettersi alla prova con il format, e lo ha fatto con una produzione (bellissima) di Night Skinny. Che non è uno qualunque, e in qualche modo garantisce con il suo beat che questo è vero rap.
Il pezzo funziona eccome: il flow è a tratti acerbo, ma super interessante. Quasi old school (e ora trafiggetemi pure). Chiaro, il montaggio fa parecchio e il video è fatto benissimo e cattura l'attenzione come un magnete. Magari non è nata la nuova Little Simz (anche se lei ha sempre detto che il suo riferimento è Nicki Minaj), ma qua c'è della sostanza ed è difficile non notarlo. In un universo ipertrofico – quello di rime e producer – in cui al momento c'è spazio e gloria (poco duratura) per tanti e il talento non è affatto l'unica variabile che conta, vale la pena fare tacere per 3 minuti il nonno che è in noi e dare un ascolto.
Red Bull 64 Bars: Anna prod. Night Skinny - Il testo (via Red Bull Italia)
La merda che han sputato su di me nei loro piatti
La vera sofferenza non l’ho provata nei pianti
La vera storia è che nessuno aspettava ‘sti patti
E tieni gli occhi aperti chica, o ti fregano in tanti
Sedici anni
Sei stipendi
Mamma fiera, spandi e spendi
Falsi amici, cinte pure
Vanno e vengono paure
Due problemi, soluzioni
nulla in tasca pantaloni
Mo che mi aspettano fuori
ringrazio Dio per la glory
Glory day
Money rain
Guarda il mio film premi play
Infami sono camuffati mi sembrano dei cosplay x2
Dimmi cosa rimane
Seduti sulle scale
Questi cash che piovono ma il male non si può curare
Dimmi che si può fare
Non voglio amareggiare
Ma mi sembra che sta city è sempre stracolma di male
X2
Cazzo
Che ansia mi mettete cazzo
Tu punti il dito che mi sa è più lungo del tuo cazzo
Tu col tuo amico che se parla ancora sì lo ammazzo
Piove qua a Milano con sto clima fumo sul terrazzo
Poi scrivo le barre per Red Bull ce ne ho un’infinità
Prego che sopporti la mia anima rimani qua
Prego che supporti la mia musica scherzo fanculo
Ho fatto tutto in solitaria, non ho mai dato il culo
Ricordati di me
Come se fossi un’altra
Che poi non c’eri te
Tranquillità mi manca
Tu vuoi la vérité
Un po’ mi sento un’altra
Forse è meglio così
Anna ora si distacca
Affogo nelle pare
Tu non mi puoi salvare
Amo questa musica ti prego lasciami affondare
Non affogo nel mare
Liguria capitale
Amo questa shit
Nelle street devono pompare
Non dire cose strane
No quello non è vero
Spero dormi bene dai le donne hanno una marcia in meno
Spero te ti svegli
Te la imposto drin
Viaggio di sedici ore butto l’ansia cestino l’Autogrill
Mi scrivo i testi da sola
Quanti testi là a scuola
Meglio che resti da sola
Questi qua sotto la suola x2
Questo 64
L’ho fatto proprio io
Sono ancora in piedi e mi ripeto che è merito mio
Chiudo questa poi addio
Non voglio mai l’oblio
Per favore basta con i video
Sono umana anch’io
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L'articolo Anna, oltre al Bando c'è di più di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2020-10-01 14:06:00
COMMENTI (1)
Spiace sottolineare il fatto che il giornalismo musicale è del tutto morto. Quando ho letto i commenti su "bando" di Anna su come le parole fossero il punto debole di una canzone che è così grande che nun ce se crede!!! Praticamente oggi non si sa più riconoscere un capolavoro pop, non importa se poi l'artista sparisce ma "bando" è orgasmo puro: parole onomatopeiche e funzionali a una base che spacca, una voce pastosa e che non soffre le pause fra una battuta e l'altra. Un'attitudine unica, da non invidiare nulla oltreoceano. La stessa cosa di Tha Supreme, il più grande genio dai tempi di Battisti in Italia. Ma si sa, in un paese di siti musicali web che non recensiscono neanche un capolavoro come "toccaterra" di Emma Nolde perché devono raccontarci di Angel Olsen o Dua Lipa, è del tutto possibile che grandi talenti non trovino alcuno spazio. Bisogna essere un pò "sprovveduti" per ascoltare Anna e pensare che sia un bluff, forse semplicemente questo!