Negli ultimi mesi su Rockit abbiamo provato ad analizzare gli effetti, quasi sempre negativi, della pandemia sul sistema musicale italiano. Tra i casi che ci fanno sperare per il futuro, invece, c'è Ride Milano, un nuovo spazio polivalente per la musica, per lo spettacolo, le arti visive e le esposizioni, sorto in breve tempo in zona Porta Genova a Milano.
Meglio: Ride Milano è nato proprio di fianco alla stazione di Porta Genova, nell’ex scalo ferroviario, in un’area che fino a qualche tempo fa i milanesi conoscevano quasi solo per essere stato il luogo principe della compravendita di bici rubate. In realtà ai tempi di Expo lì c'era stato anche l'esperimento Mercato Metropolitano, che aveva raccolto (come ogni cosa in quell'estate) parecchia gente, ma che poi era naufragato.
"Da una specie di giungla metropolitana abbiamo tirato fuori un luogo grandissimo, dove da metà luglio si è felicemente insediato anche il Wunder Mrkt, aperto tutti i giorni dalle 17, dove si possono fare concerti, recital teatrali e presentazioni di libri" dice Paco Salvini, uno dei "papà" di Ride Milano, poco prima del concerto di Angelica e Cristiano Godano nella sua variante solista, sabato scorso.
"Tutto è nato molto in fretta, ovvero lo scorso maggio, quando assieme ad altri tre amici e soci abbiamo deciso di pensare a uno spazio dove fare qualcosa in una città fortemente provata dal lockdown", spiega Paco. "Lavoro sui Navigli e avevo adocchiato da tempo questo spazio. Ragionando in una logica di quartiere, abbiamo iniziato a fare un paio di telefonate per capire quanto margine potessimo avere e quando abbiamo saputo che questo terreno fosse di proprietà di Ferrovie dello Stato, ci siamo tutti convinti che fosse finita la nostra avventura ancora prima di cominciare".
E invece? "Con un po’ di incredulità, RFI non aveva alcun interesse nella gestione della zona, allora abbiamo iniziato noi l'iter per cominciare a lavorarci. Un paio di settimane fa, qui la situazione era di degrado assoluto". Paco prende in mano il telefono e mostra delle foto che sembrano uscite fuori dal videogioco The Last of Us Part II: "L’ex scalo ferroviario sembrava un posto uscito fuori da un racconto post-apocalittico. Rifiuti praticamente in ogni dove e strutture fatiscenti, oltre che una vegetazione del tutto fuori controllo".
"Tuttavia, ci siamo rimboccati le maniche e grazie agli sponsor giusti abbiamo sistemato tutto", dice. E continua: "Certo, quando Ride Milano stava per muovere i primi passi e i commercianti della zona si sono accorti che facevamo sul serio, qualche lamentela e dubbio si è sentita e si è letta sui giornali. Ma quando abbiamo aperto con il concerto di Bianco e Giorgieness è stato un momento dannatamente bello. Per molti era il primo concerto in assoluto o comunque uno dei primissimi dopo il lockdown. Non vediamo l'ora di continuare".
"La nostra è una riqualificazione urbana sonica, perché i posti si devono sentire", dice Paco. In che senso? "Mi riferisco a un episodio che è successo a fine giugno, quando stavamo per partire ma dovevamo ancora risolvere qualche piccolo intoppo burocratico. Una sera passavo qui vicino, e mi sono detto: 'devo fare un patto con questo posto'. Allora sono entrato e, da solo, ho stretto il patto ideale: 'prometto di trattarti bene, di non farti del male e di rispettare la natura del tuo luogo dove, da quasi duecento anni, le persone si incontrano e si scambiano idee. Dammi fiducia e concedimi il tuo spazio perché faremo grandi cose assieme'. So che può sembrare una cosa un po’ matta, ma è andata così", spiega Paco.
Cosa signfica oggi mettere in piedi un concerto, alla luce delle norme sanitarie post Coronavirus? "Per quanto concerne i costi vivi, si sono alzati di almeno un buon 30%", risponde prontamente Paco, "però, abbiamo trovato grandissima disponibilità e rispetto delle regole da parte del pubblico, numeroso fin dalle prime serate. L’idea è quella di creare un vero e proprio punto di socialità in una zona iconica di Milano, che sia aperto dal mattino a sera, e che sia un luogo accogliente sia per il nonno che al mattino viene a leggersi il giornale e prendersi un caffè sia per lo studente fuori sede o il designer che alla sera si beve una birra e si ascolta un concerto".
"Dopo un momento iniziale di ragionevole incredulità", prosegue "abbiamo costruito rapidamente una squadra dove ogni persona viene utilizzata secondo le proprie qualifiche e conoscenze. Dunque, chi si è sempre occupato di comunicazione gestisce l’ufficio stampa, chi ha contatti con il mondo del teatro si occupa di questa sezione, chi fa booking lavora sui concerti. Usufruendo di simili professionisti e di gente con una passione mostruosa, ero sinceramente molto fiducioso del risultato finale. Certo, i tempi non sono semplici, ma basta vedere il nostro calendario di eventi per capire che attorno a Ride Milano sia nato un movimento deciso".
Infine dice: "La nostra vera speranza è di diventare un contenitore di cose fighe e belle a Milano. Lavoreremo come matti, tutta l’estate in questa direzione, con fortissimo entusiasmo e un pizzico di follia".
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L'articolo Aprire uno nuovo spazio per la musica in piena pandemia: il caso di Ride Milano di Mattia Nesto è apparso su Rockit.it il 2020-07-28 10:45:00
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