Venerdì
Il viaggio scivola via che è un piacere. Meno male.
Sigaretta. Birra. Sigaretta.
Uno sguardo fuori dal finestrino a Bologna e un sospiro. Vai trenino vai! Giù ad ArezzoWave! Giù più forte che puoi…
Ormai cosa vuoi che sia?
ore 18.00 Psyco-stage (palco secondario)
Arrivo sul posto che ormai un pò tardi lo è. Il comodo depliant informativo distribuito alla stazione con programma e info sui gruppi (grafica da dimenticare!) dice che l'ultimo gruppo del pomeriggio: MGZ & Le Signore, da Savona, dovrebbero essere già sul palco da un buon quarto d'ora. Esatto. Una banda di folli travestiti capitanati da un mezzo pelato capellone più fuori di tutti stanno mettendo a soqquadro il palcoscenico. Costumi ipercolorati e sketch cabarettistici a profusione mentre il delirante capellone-pelato (alias MGZ) da novello profeta (di sventura) declama le sue lucide invettive. Bersaglio: la parte più marcia del dorato Capitalismo. Occidente Occidente. La società dei consumi portata al limite. Come soundtrack un'ossessiva base tecnho (e cosa se no per descrivere lo sfacelo dell'era moderna?). Impietoso e grottesco. Alcuni pezzi sono davvero intelligenti e colpiscono. Altri li trovo decisamente stucchevoli e il “predicatore” si fa prendere un po' troppo la mano. MGZ & Le Signore. Può sembrare un'animazione qualunque di una qualsiasi discoteca romagnola, ma è lì il bello. Ad andare a fondo vedi che è tutto una parodia di quei luoghi di concentrazione scopo divertimento dell'occidente più effimero Fatevi un flash, se quello dei CCCP era punk filosovietico questo di MGZ potrebbe essere post-punk filotevisivo (che non so cosa significa ma suona bene). Non male come live.
22.00 Main-stage (palco principale)
I Subsonica sono sul palco. Lo spettacolo è sempre il solito. Fanno anche i pezzi nuovi ma non li distingui da quelli vecchi. Dal vivo sono bravi. Nulla da dire. Fare festa si fa festa. Ballare si balla. Però sarebbe anche lecito aspettarsi qualcosa di più. Un passo avanti forse. Che iniziano a diventare stucchevoli tanto sono bellini e trendy e carini... non lo so, mi sembrano sempre + laccati e ripetitivi, fossilizzati sulle loro mossettine calcolate e gli arrangiamenti paraculi (come dicono a Roma). Nulla di nuovo (e se vuoi fare quello “avanti” al nuovo ci devi tendere sempre). Samuel (il cantante) saltella di qui e di là come ha visto fare su MTV o a qualche serata hyper trendy di qualche club spero per lui davvero bello. Boosta (il tastierista) manda in loop i suoi ripetitivi movimenti di bacino. Routine. Per le ragazzine è il delirio. Figo!Figo! Ma dove??
Sabato
Psycostage.
Aprono i Get to Crips, da Cagliari. Fanno schifo. Che un gruppo del genere sia stato selezionato per Arezzo Wave è uno scandalo a livello nazionale. Butta merda sulla credibilità del festival (e sulla trasparenza delle selezioni). Davvero però. La corista cos'era sul palco a fare? Talmente fuori posto e goffa da non far nemmeno ridere. Vogliamo parlare del chitarrista? Una chitarra suonata sotto ascella che si inerpica in assoli del tutto inutili. E la cantante? Di sicuro avrebbe fatto meglio ad uscire nuda sul palco, che tanto così combinata era uguale. Movenze grottesche e pseudo-provocanti: aveva fatto decisamente meglio Amanda Lear negli anni 80 (ma anche questo è un paragone tirato insieme con la colla). Ripeto. Il vuoto totale d'idee (disarmante) come lo si può descrivere se non con altrettanto vuoto? Quindi:
Opium Beaters: Da Genova. Patinati, aspirazioni trendy alla Subsonica, qualcosa degli Asian Dub Foundation (ma solo perchè sono qui d'animo buono…). Pezzi tutti in inglese cantati con fretta e costruita spavalderia . Scivolano tra il caldo e l'indifferenza. Ma di gruppi così ce n'è davvero bisogno? Boh. Secondo me 'stiqui o si decidono a fare le cose seriamente prendendosi meno sul serio (mi piace quando gioco così con le parole, mi sento un giocoliere) oppure possono benissimo continuare ad impegnare il loro tempo in giri-shopping fra le vie più cool di Genova. Convinti che in sala prove non valga la pena starci più di tanto: che si suda e non ci sono occhi a cui sfoggiare il proprio impeccabile look.
Cupo Beat Enterprise: Da Mestre. Bravi! Bravi! Bravi abbestia! Un qualcosa in biliko tra Bodycount, Assalti Frontali, DJ Shadow e i Clash. Giuro! Il Dj con la maglietta delle spice girls è un idolo! Fa scorrazzare i piatti come fossero frittelle in padella. Potenza e assoluto controllo. I numeri che fa con il piatto di sinistra effettato arrivano davvero da un altro pianeta (giuro che un eventuale paragone con Dj Spooky tiene benissimo!!). Subsonica imparate! Un bassista punk incattivito al punto giusto (vi rendete conto che saltava sul palco nonostante avesse un nello stinco???). Al mic 2 Mc's. Uno davvero in gamba, l'altro no (un flow da dimenticare). Comunque tirati e massicci. Rime a tonnellate, quasi mai sopra tono o fuori tema. La 2° canzone, con ritornello cantato, è una hit della madonna!!! Di sicuro il gruppo italiano più interessante che io abbia visto quest'anno ad Arezzo! Spero di avere al più presto qualcosa di loro tra le mani…
La sera di sabato è un trip che non vi dico.Non mi dilungherò troppo nel particolareggiarvi la serata. Anzi non vi dico proprio nulla. Perché sul main-stage non è salito nessun italiano e quindi il mio lavoro di inviato speciale subisce una meritata pausa (olè). Permettetemi solo questo: i MOLOTOV (messicani) fanno paura! Mai visto un live così!! Le bombe dal palco!!! Incendiari! Potentissimi! S-T-U-P-E-F-A-C-E-N-T-I ! Se il vostro sogno è sentirvi qualcosa come Manu Chao feat. Rage Against The Machine tenetevi forte che siete sulla strada giusta! Procuratevi il loro cd. Non ne rimarrete delusi (e mi ringrazierete a vita per averveli fatti scoprire).
Stop. Ci si vede domani.
Forse.
Domenica
Psyco-stage
Supermacanudo: da Milano tra Scisma e Delta V. Liriche in italiano su basi “un po' sintetiche. quel tanto che basta insomma”… Nel complesso niente di trascendentale o originale. La gente ascolta. Applausi. Carini e sembrano piacere (o sono tutti loro amici…). Ottimi per il relax da ultimo giorno (e post cibo). Bella e brava la cantante, come urla il tizio seduto di fianco a me.
A.C.R.E.: Da Novara. Città triste e austera. Si portano dietro tutta la nebbia respirata e l'orgoglio ottuso di non venirne cancellati. Personalmente mi ricordano davvero parecchio il quartetto Mk. Sono giovani e hanno visto parecchi concerti e video. Si capisce da come si muovono sul palco. Da come ripetono i gesti dei loro idoli. Accartocciati sui loro strumenti e dolenti nelle modulazioni. Suono compatto e disturbato, sotto cui si nasconde parecchia melodia. Buona l'immagine. Non sono originali certo (parecchie influenze anche dagli Smashing Pumpinks per esempio), ma comunque sia sono piacevoli e credibili. Non è poco. Applausi qua e là, ma pienamente meritati.
Quarta Parete: Da Bari. Il palco si trasforma nel palcoscenico di un teatro malconcio di periferia. Pochi mezzi e grande cuore. Un dark noir psichedelico che fa viaggiare con la mente. Parecchio visionari. Ve lo immaginate Edward Mani di Forbice che, con tutta la grazia e la poesia di cui è capace, vi tiene compagnia cantando e recitando da un palcoscenico per una mezz'ora da sogno? Tim Burton ha colpito nel segno. I Quarta Parete ripetono la lezione con partecipe e affascinante maestria. Bravi! Bravi davvero!!! Alcuni passaggi sono davvero azzeccati e parole, musica, gesti si intrecciano alla perfezione. Sicuramente su cd renderanno un terzo, però per una serata romantica sono imperdibili…(peccato poi che siano stati tagliati 4 minuti per lasciare la scena ai Puertorico).
Puertorico: sono il main group del pomeriggio (o qualcosa del genere). Già prima di inizare arriva un tizio dello staff e spruzza qualcosa sul mic. (molto probabilmente disinfettante). Non credo ai miei occhi. Ma chi cazzo si crede di essere la Maugeri? Sento puzza di divismo. E infatti. Salgono sul palco i Puertorico, e si capisce che vorrebbero essere da tutt'altra parte. Suonano bene, nel senso che non fanno errori eclatanti. Però sono parecchio distaccati… ma forse fa parte del personaggio e dell'immaginario di riferimento (???)…come dice un mio amico “forse i loro concerti andrebbero organizzati lungo spiaggie bellissime al tramonto con una bella donna accanto e con un longdrink fotonico da sorseggiare.......”. Forse è così. Ma qui siamo ad Arezzo. Italia. Nessuna donna tra le braccia. Nessun Drink fotonico (solo birra e nemmeno buonissima). Per cui. Anche loro devono pensare la stessa cosa. (o il loro cachet non è stato quello che si dice “sostanzioso”…). Applausi comunque. Anche quando la bella sicula dice: noi siamo molto felici di stare su questo palco…questa canzone s'intitola “una giornata sbagliata”. Al che gli tireresti la birretta sul palco che farsi prendere per il culo mica è bello no? Sono troppo cattivo, lo so. Non se lo meritano. Perché alla fine sono bravi e intriganti e anche coraggiosi a proporre un prodotto del genere in Italia (e su questo palco), però un po' meno di puzza sotto il naso e atteggiamenti da divi non guastano mai. (se poi per guadagnarti da vivere hai ancora bisogno di chiedere ospitalità al lurido biscione, come un fiorello qualsiasi. Beh…). 2 note ai margini: 1) davvero belle le scarpe della Maugeri . 2) tra il pubblico si è visto anche Joe (dei La Crus) di sicuro qui ad arezzo per non mancare l'occasione, chiamatelo scemo, di “salutare” sia la Maugeri dalle belle scarpe che, sarà così la sera stessa, anche Carmelita Consoli dalle scarpe altrettanto belle… fetishfiz. olè)
Il parto delle nuvole pesanti: PunkFolk appalla! E chi non si muove è sordo! Attaccano con la fisa e le chitarre e la batteria e il basso ed è un polverone sotto il palco che non vi dico! Un macello! La gente si alza in piedi (!) , salta balla canta. Questi farebbero resuscitare i morti! Sul serio. Grinta da vendere. Un cuore grande così (come si scriveva una volta). Anche se fa un caldo della madonna si spremono fino all'ultima goccia. Generosi e appassionati. Si vede che suonano perché, prima di tutto, gli piace assai…In alcuni pezzi a farla da mattatore è il sax acido, stile Pulp Fiction. Tarantiniani e tarantolati. L'accostamento benché spericolato regge benissimo. Altroché. Cosa dire di più? Rischio di ripetermi e basta. Bravissimi e trascinanti! Ammetto che non li conoscevo, ma il prossimo concerto che fanno dalle mie parti mica me lo perdo! (anche se ho il sospetto che siano molto più popolari e quindi travolgenti nel torrido meridione piuttosto che nel freddo nord italia)
Ore 23.00, main stage
ultimo live in tabellone quello della Carmen Consoli National. Il pubblico è in fremito. Arezzo Wave Love Festival 1999 è al termine. Dopo 4 giorni intensi e, a tratti, anche di altissimo livello. C'è bisogno di un'ottima prestazione per chiudere degnamente. Ci penserà, con un concerto in alcuni passaggi davvero suggestivo, lei. La stella nascente o la stella già affermata della nuova cosa italiana. Comunque stella che brilla in cielo. Carmen è letteralmente strappata fuori dal backstage dalle urla degli irriducibili fans delle prime file/ Luci a taglio + colori/ sull'intro ossessivo di Sirene. L'atmosfera c'è tutta. Eccola dunque. Entra leggiadra la ragazza. Altrochè. Vestitino viola a strati leggeri trasparente. Generosa scollatura (!!!). Scarpa laccetto-piede nudo senza tacco ma suola alta. Bel polpaccio. Pettinatura e pallidezza da strega neoromantica o post moderna che dir si voglia. Trucco pesante sugli occhi. Nel complesso niente male davvero. Gran donna. Fa indubbiamente piacere vedere ancheggiare sul palco tanta femminilità. Carmen cantantessa (come ama lei stessa definirsi). Cioè cantautrice femmina. D'altronde basta vedere con che grinta e perfidia e disillusione e passione ed erotico candore infila una via l'altra tutte le canzoni (ne avrà cantate più di 20! pescando dall'intera discografia) per farsi un'idea dello spessore che hesta chica ha raggiunto. Non dialoga molto con il pubblico, almeno a parole. Le poche che dice sono anche un po' banali a voler ben vedere. Ma è chiaro che la comunicazione, lo scambio, tra la strega-sirena siciliana e il suo pubblico passa da frequenze diverse. Fatte di brividi corporei e sussulti sfuggenti. Ammicamenti e strusciate immaginifiche. Per i fans è il delirio, per i curiosi è un piacevole vuoyerismo visivo ed acustico.
Brava la band. Nevrotizzati e ipnotici, in perfetto Catania-style, ad esempio nella lunga coda strumentale di Autunno dolciastro. Bravi, bravi davvero (tutti, tranne il chitarrista biancovestito stile backstreet boy che sfiora il ridicolo quando palesemente finto si lascia andare a pseudosiparietti da noyse-player. Semplicemente grottesco. Qualsiasi ragazzetto che ha visto anche solo un concerto dei Sonic Youth avrebbe saputo fare di meglio. Ma tant'è).
Parliamo ancora di Carmen dai. Che intanto è andata a chiudere tra i bis e gli applausi questo concerto. Personalmente non la metto nella mia Top Ten ma resta il fatto, innegabile, che l'artista catanese le canzoni le sappia scrivere e soprattutto sappia colpire nel segno. Un esempio su tutti. Quando intona Geisha al sottoscritto viene la pelle d'oca (Maisha ho pensato a te). Toglie il fiato tanto è intensa. Così dicasi per 14/7 (Carmen dice di essere molto affezionata a questa canzone).
Ok. Tutto qui.
Può bastare? A me sì.
Si chiude qui la mia testimonianza dal fronte. Cronista di guerra inviato speciale soldato semplice Fiz.…
Love To All
(questo è un pò il sunto della mia esperienza di inviato speciale lì ad arezzo. limitata esclusivamente ai gruppi. se avete un pò di tempo da buttare, non so magari siete di quelli che gli piace stare al cesso a leggere...scaricatevi il file .doc : è un resoconto un bel pò più sostanzioso e "completo"...)
poi fatemi sapere cosa ne pensate. ovvio
chao
Scarica il file .doc completo.
Arezzo Wave 1999
Carmen Consoli, Puertorico, Subsonica, Il parto delle nuvole pesanti e tanti altri...
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L'articolo Arezzo Wave '99 - Arezzo di Stefano 'Fiz' Bottura è apparso su Rockit.it il 1999-07-01 00:00:00
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