Ariete è una cantante molto giovane e molto interessante. Ha pubblicato due singoli con un mood da cantautrice americana di alt-folk, con le chitarre dei Daughter mischiate al cantautorato italiano tipico di questi anni. Una combinazione vincente, che ha già portato all'ultima edizione di X Factor (dove è stata eliminata ai Bootcamp). Non ha ancora 18 anni, ma le sue idee sono chiarissime e col suo primo singolo, Quel bar, ha già superato i 10.000 ascolti.
È uscito da poco il suo secondo pezzo, 01/12, che descrive così: "È una canzone nata velocemente, in qualche minuto, e l'ho scritta con una persona davvero speciale per me. Parla della mia vita prima della relazione che sto vivendo attualmente, parla di quanto fosse brutto ritrovarsi in una storia tossica senza il coraggio di lasciarsi per senso di appartenenza o affetto. È triste, però mi ha fatto bene!".
Piacere Rockit, tu sei...
Mi chiamo Arianna Del Giaccio, ho 17 anni e attualmente studio, frequento il liceo classico. Abito a un'oretta da Roma, in una città che si chiama Anzio.
Credi nell'oroscopo?
È un nome uscito (fortunatamente) a caso, non avevo assolutamente idee e poi ho collegato il tutto al mio segno zodiacale. Quindi sì, la mia idea iniziale è legata all'oroscopo. Sono quel tipo di persona che dice tanto di non crederci, ma poi alla fine, se esce fuori qualche ovvietà riguardo il proprio segno, è la prima a dire "ma questa sono proprio io, parla di me!". Diciamo che mi ci rispecchio molto.
Hai pubblicato due singoli malinconici, quieti e personali. Ce ne parli?
La maggior parte dei miei pezzi è legata a un determinato stato d'animo, non per forza malinconico, scrivo ciò che provo. Mentre Quel Bar (il primo singolo uscito) è uno dei pochi che non parla direttamente di una mia esperienza, bensì di quella di un mio amico in cui mi sono rispecchiata, 01/12 è profondamente personale, parla di una relazione che mi ha fatto molto male. Penso che i prossimi pezzi seguiranno questa scia, ma mi piace spaziare.
Hai conosciuto l'indie pop italiano quando è diventato un fenomeno mainstream. Come ti sei avvicinata?
Ascolto musica indie da tempo, ho seguito il boom di Calcutta come di Gazzelle, notando che la chiave di questo mondo è la semplicità (regola più o meno universale). Penso che ora si debba scrivere indie per forza, perché ormai si sa cosa piace al pubblico: non è più un genere da scoprire. Molti mi definiscono indie solo perché mi vesto in un determinato modo o sono influenzata nella scrittura in primis da cantanti come quelli che ho citato prima, ed è difficile poi uscire dalla categoria in cui sei stato inserito. Ma se domani un qualsiasi cantante indie volesse fare rock potrebbe benissimo farlo, non bisogna essere intrappolati in questo tornado del nuovo it-pop.
Quali sono le realtà musicali e le band a cui ti ispiri?
Dipende! Come ho detto prima, prendo sicuramente spunto dal pop italiano, mentre per trovare nuovi accordi alla chitarra giro anche tanto fra la musica country/acustica americana (un esempio può essere Vance Joy), o nel cantautorato italiano che non morirà mai (De André, Dalla, Guccini).
Ambizioni per il futuro?
In testa ho un progetto abbastanza preciso, ma a parole non rende. Sicuramente spero di girare per l'Italia e di far arrivare la mia musica un po' ovunque, arriverà anche un EP a breve.
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L'articolo Ariete, dalla parte giusta dell'oroscopo di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2020-01-14 09:06:00
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