Ve li ricordate i blog? Be', esistono ancora e in alcuni casi possono essere fonte di ispirazione. È il caso del blog di Libri Mondadori sulla serie degli Urania. Gli Urania sono la principale collana di libri a tema fantascientifico della storia italiana, nata nel 1952 e divenuta con il tempo un autentico culto, che ora rivive online. Sul blog di Urania abbiamo trovato una frase, relative al romanzo Se ci sarà un domani di Nancy Kress: "Se vorranno salvare la Terra, gli scienziati dovranno fare una corsa contro il tempo. E sembra che il tempo stesso, in qualche modo, abbia deciso di non collaborare".
In qualche modo, chissà quale, abbiamo legato queste parole – "uraniane" come non mai – al recente disco Memory Recall of a Replicant Dream degli Aspic Boulevard (qui la nostra recensione). Loro sono due fratelli e fanno Barrano di cognome, il loro suono è caratterizzato dall’uso massiccio di strumentazione vintage: analogue keyboards, analogue drum machines, registratori a nastro, circuit bending e soprattutto ingegnosi dispositivi sonori costruiti in casa. Grazie a questi "tricks" Marco Barrano si è fatto un nome anche fuori dai confini e fa parte del roster Blow Up dal 2013, anno in cui ha pubblicato MHz Invasion e del suo ingresso nella band Daiquiri Fantomas, con tanto di plauso da parte di BBC 6 Music.
Quella frase, che per altro potrebbe essere applicata benissimo a questo strano e difficile periodo storico, fa da propulsore per un viaggio in compagnia degli Aspic Boulvard e del loro ultimo disco, con direzione Urania. Un'avvertenza: in questo pezzo ci sarranno tanti, tantissimi riferimenti letterari. Prendeteli pure come consigli di lettura, se vi va.
1. Interference / Preludio allo spazio
Interference, l'inizio di Memory Recall of a Replicant Dream degli Aspic Boulevard, è un preludio, una sorta di intro lunga che ci porta a fare la conoscenze delle caratteristiche del disco, ovvero suoni analogici e digitali vintage, quindi molto caldi, con atmosfere ora rarefatte ora più ansiogene, sempre con gli occhi rivolti alle stelle. Sentimenti molto simili li abbiamo provati con Preludio allo spazio, un romanzo non così noto di Arthur C. Clarke, uno dei papà della fantascienza. La cosa interessante di questo libro è che è ambientato in un futuro "di mezzo": cioè è scritto circa dieci anni prima del Programma Apollo per portare l'uomo sulla Luna e quasi venti dall'effettivo allunaggio. Come in Interference tutto nel libro suscita l'attesa per un viaggio fondamentale per lo sviluppo della specie umana. Con soluzioni tecnologiche curiose, come curiosi sono gli arrangiamenti, Clarke ci illustra un futuro ipotetico che, però, non sarà esattamente tale. Un po' come il primo pezzo di Memory Recall of a Replicant Dream: non tutto andrà così secondo i piani, ma il viaggio sarà spettacolare.
2. En plein air / Lungo i vicoli del tempo
Lungo i vicoli del tempo è un libro di Lanfranco Fabriani, pubblicato nel 2002, tra gli esempi più luminosi e lampanti di fantascienza italiana. Non solo lo splendido romanzo di Fabriani ha collezionato un sacco di premi, ma ha proprio "segnato" un genere. In questo libro tutto ruota attorno al viaggio del tempo. Leggendo le pagine di Fabriani, immaginandone una plausibile trasposizione cinematografica, non potrebbe esserci canzone migliore di En plein air. Sexy, ritmata e piena di brio: il secondo pezzo dell'album dei siciliani è l'ideale per generare hype nei confronti di questa spy story dai risvolti cosmici.
3. Akragas / I trasfigurati
Tra Akragas, la terza traccia, e I trasfigurati di John Wyndham i punti di contatto sono molti. In un continuo dialogo/opposizione con alcuni dettami mutuati dall'Antico Testamento, il testo di Wyndham ribalta la concezione del mondo della comunità di Waknuk, luogo di ambientazione del libro, dove tutto ciò che è differente dal canone è considerato sacrilego. Proprio il gioco di accettazione/rifiuto che ha il protagonista nei confronti di questi dettami crea un ritmo che è lo stesso i "Akragas", quasi ipnotico, soffocante e ossessivo, come ipnotici, soffocanti e oppressivi sono le predicazioni di Waknuk.
4. Les Étoiles de Lascaux / La luce di Orione
Valerio Evangelisti è un genio e uno dei massimi scrittori di fantascienza italiano. Tra i suoi libri di maggiore successo c'è il cosiddetto ciclo di Eymerich. Se gli Aspic Boulevard sono maestri, in pezzi come Les Étoiles de Lascaux, nel mescolare le carte, prendendo tanti genersi diversi e traducendoli in un linguaggio comune (qui addirittura il soul, qualche tocco quasi jazzy e suoni cosmici), parimenti Evangelisti usa la Storia ufficiale come traino ai suoi racconti di fantascienza fantasy. Un formidabile romanzo appartenente al ciclo come La luce di Orione è l'ideale per accompagnare questo quarto pezzo.
5. Aerial steam horse / AT-1 non risponde
Questa canzone è quasi spaventosa per la possanza dei suoni, del rock psichedelico che vi tracima, sensazioni molto vicine alla lettura di AT-1 non risponde di D. F. Jones, con quel suo gusto tra l'Ecclesiaste e il romanzetto horror da quattro soldi. Vi lasciamo una citazione perché è veramente fighissimo perdercisi dentro: "L'AT-1 non era che un misero gettone sopra una gigantesca tavola, e il dado lo lanciava il fato. Se avessero perso, nient'altro che il fondo gelato del mare avrebbe accolto la nave impotente. E quel che era peggio, non si scorgeva nessuna possibilità di salvezza".
6. Electromagnetic playground / Gli esiliati di Ragnarok
Per l'associazione tra Gli esiliati di Ragnarok di Tom Godwin e la sesta canzone del disco, Electromagnetic Playground, non è servita grande fantasia. Quando parte, il pezzo dà l'idea dell'avvio di un'epopea, di qualcosa di grande e di difficile da raggiungere, proprio come avviene con il romanzo, in cui quattromila coloni terrestri si ritrovano abbandonati sul freddo e ostile pianeta Ragnarok.
7. Kubernetikós / Le fasi del caos
Non sappiamo quanta diffusione abbia avuto l'eccezionale antologia Le fasi del caos, curata da Isaac Asimov e Martin H. Greenberg. Se l'avete letto siamo davvero felici per voi e se non l'avete fatto vi consigliamo al più presto di recuperare. Già perché questa è sul serio un'antologia imperdibile, che mostra bene le varie possibilità offerte dalla fantascienza. Questa ricchezza di temi si riflette anche in Kubernetikós, che fin fal titolo ci dimostra quanto per gli Aspic Boulevard conti il sincretismo degli stili. Il pezzo è una sorta di space-opera racchiusa in sola canzone. Un grano di un ipotetico rosario spaziale, proprio come l'antologia dei racconti di fantascienza curata da Asimov no.
8. M42 nebula / Berserker!
Berserker! è un romanzo di fantascienza del 1969 dello scrittore statunitense Fred Saberhagen, che in Italia non ha avuto una grande diffusione. Se si dice Berserker, probabilmente, è più facile venga in mente il quasi omonimo manga. Però il libro è bello perché parte da un presupposto molto classico, quasi banale: l'umanità che combatte contro una minaccia aliena, appunto i Berserker, ma poi parte per la tangente in modo originalissimo. Questa è la storia di una delle tante colonie umane nello spazio, dove quattro pionieri si imbattono in una singolarità spaziotemporale, venendo proiettati in un passato remoto e percorrendo un iter storico simile alla civiltà terrestre. La sorpresa nel leggere le pagine di Saberhagen, ovvero aspettarsi una cosa, iniziare in modo quasi scontato e poi cambiare totalmente rotta sono le stesse emozioni che abbiamo provato nell'ascoltare M42 nebula, che inizia come un pezzo di accompagnamento, una sorta di riempitivo e poi cresce, cresce e cresce ancora fino a diventare un pilastro di Memory Recall of a Replicant Dream.
9. Refraction, diffraction, polarization / Robot fuorilegge
Se Refraction, diffraction, polarization dovesse mai avere una guida all'ascolto sicuramente sarebbe molto simile a Robot fuorilegge di John Sladek. Non ci sarebbe possibilità di sbagliarsi nell'utilizzare le frasi di questo romanzo di robotico su un pezzo tanto gelidamente digitale come quello della band siciliana. Inutile dirvi che per noi è stato, all'istante, "robot love".
10. Urania / Il clandestino dell'astronave
Questa è stata in assoluto la scelta meno semplice di tutte. Infatti Urania è un pezzo che ci è piaciuto all'inizio molto, poi l'abbiamo un po' dimenticato, perché altre tracce, durante un ascolto successivo, ci sono parse più convincenti. Eppure la canzone è buona, forse una delle meglio suonate dell'intero disco. La connessione romanzesca giusta è con Il clandestino dell'astronave di Lester Del Rey. Un libro passato spesso sotto traccia nelle varie antologie di genere, solo perché è un libro per ragazzi. E invece, anche a livello di scrittura, è un piccolo grande capolavoro.
11. Fractals / Sopravvissuto
Sull'unione tra Sopravvissuto di Dean Koontz e Fractalis non abbiamo avuto alcun ripensamento. Bastava anche solo aver visto il film da cui è tratto, per capire che il romanzo di Koontz è una cavalcata cupa nelle paure più profonde dell'uomo, l'ignoto. E proprio di ignoto tratta, musicalmente parlando, Fractalis, a partire dal riferimento all'ente geometrico. Se volete un esempio di unione tra musica, geometria, thriller e epica, eccolo
12. Akragas (Reprise) / Marte distruggerà la Terra
L'ultimo pezzoci è utile per citare un'altra opera di Evangelisti clamorosa, Marte distruggerà la Terra, un racconto breve teso e inesorabile come il colpo di una katana. Non è semplicissimo da reperire, ma la lettura ripaga di ogni possibile sforzo. E mentre lo cercate, terminare Akragas (Reprise) potrebbe essere l'idea migliore di tutte.
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L'articolo Aspic Boulevard, la colonna sonora perfetta per sfogliare un Urania di Mattia Nesto è apparso su Rockit.it il 2020-05-15 14:12:00
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