Questi giorni sono un po' così per tutti, banale ripeterselo. Ma cosa può passare per la testa di un ventenne, che a casa ci sta meno di tutti, in questo periodo? Magari un ventenne che ha una band e che suona, e che canta e che scrive canzoni. Allora abbiamo "incontrato" i Milano Shanghai, che proprio l’altro giorno sono usciti con il loro singolo d’esordio, Salvagente, e gli abbiamo chiesto una sorta di diario dell’auto-reclusione. Ne è venuto fuori una testimonianza tra il buffo e il disperato, tra la leggerezza della commedia e la profondità di una pièce teatrale, con qualche sorpresa. Questo è il loro racconto:
Pietro: Personalmente mi sveglio alle 12, metto su dischi fino al pomeriggio. La sera sono su Ableton a comporre nuove cose, e solitamente mi ritrovo alle 6 di mattina con la faccia sul computer.
Nino: Io invece posso riassumere la mia routine quotidiana con le parole "tanta musica". Mi sveglio e subito coccolo i gatti. Faccio un giro in bicicletta a metri di distanza dai vecchi col cane, e poi sparo del neo-soul a tutto volume. Quindi la sera ritorno dai miei gatti.
Elvis: Mi sveglio presto, perché sono abbastanza mattiniero. Mi faccio un the caldo mentre ascolto un po’ di musica e appena dopo colazione prendo la macchina e vado in studio. Torno la sera, mi cucino un risotto e poi Netflix con la mia ragazza. Certo, magari non sarà cambiato tutto, ma diciamo che fino a pochi giorni fa questo sistema praticamente fisso non c’era.
Nino: Non ci ricordavamo come fosse possibile stare a casa per un giorno intero, figurati per tanti di fila. E anche per questo ci mancano dei posti della città .
Pietro: A me mancano le strade del mio quartiere. Mi sono sempre piaciute di notte, quando la gente sembra scomparsa, quindi una situazione che potrebbe essere simile a quella odierna. Questa notte, però, si respira un'aria diversa, le luci sono spente.
Nino: Io, invece, soffro la lontananza dallo studio. Ci passo giorni e giorni dentro con i miei compari, in quello scantinato abbiamo tutto: i microfoni, i vinili, e Mario Kart del 96 per Nintendo 64.
Elvis: Un piccolo negozio di dischi e vinili in via Fara a Milano, Massive Music Store. Quando avevo il pomeriggio libero andavo lì a spulciare i vecchi vinili per trovare qualche rarità e cercare spunti per nuovi ascolti.
Pietro, Nino e Elvis: Suoniamo a casa sui dischi e nulla di più. L'idea di suonare via Skype o in streaming è interessante, ma è impossibile trovare il feeling che si crea quando si suona nella stessa stanza. Il processo di scrittura, per noi, va di pari passo con le storie che viviamo, gli stimoli che ci arrivano dalla realtà esterna. Di conseguenza, nella nostra routine quotidiana è una fase che non si ferma mai, le idee che ci passano per la testa, anche le più stupide, le fermiamo su un foglio. Questo clima di attesa è terribile, ma ha un che di poetico. Poi è chiaro, qualche anno fa sarebbe stato ancora più duro, praticamente impossibile. La tecnologia sicuramente aiuta, osserviamo quanto tutti noi in questi giorni siamo sempre al telefono, tra chiamate, messaggi e video chat. Però, 24 ore sono lunghe: i momenti di stacco con la socialità non mancano, e si valorizzano le ore di solitudine. La viviamo come una cosa nuova, che nessuno di noi si è mai trovato a vivere prima d’ora. Il clima descritto in Salvagente sembra abbia davvero preso forma a Milano, che attualmente pare un set cinematografico abbandonato. La viviamo come un’epifania moderna, perché ci costringe a riconsiderare completamente il nostro stile di vita e ci fa interrogare su quanto sia effettivamente giusto vivere con i ritmi frenetici che avevamo prima. Poi qualcosa di positivo c’è. Per esempio, dato che abbiamo meno impegni, e la qualità dell’ascolto è perfino superiore: il caos della metro, i clacson della città non esistono più.
Pietro: A proposito di ascolti. Sono di fisso attratto dalle nuove uscite: ho scoperto Concrete and Glass di Nicolas Godin e me ne sono totalmente innamorato, anche se il nuovo disco di Moses Boyd ce l'ho sempre nelle orecchie.
Nino: Sto tirando fuori delle chicche dai vinili di mio padre, è in rotazione Diamond Life di Sade. Una nuova uscita che mi fa passare il tempo con il collo avanti e indietro è Second Wind di L'indécis.
Elvis: Anche per me tanti ascolti sono brani in tema con il momento: Non mi piace viaggiare di Giorgio Poi e Casalingo di Bugo. Ascoltare questi pezzi in pigiama ha ancora più senso no?
Pietro: La tuta fa parte della mia vita quotidiana anche fuori di casa, quindi ammetto che non è cambiato nulla.
Nino: Preferisco le mutande, fa caldo e per me è già primavera. Però ripenso ancora al fatto che ho lasciato Mario Kart in studio, sono triste.
Pietro: Ho riscoperto la Play 2, gioco a Gta ViceCity, rigorosamente con le musiche delle radio delle macchine rubate. La mia preferita è Flash FM.
Elvis: No, sapete non ho mai giocato a videogiochi, anche se mi piace guardare altri giocarci. Nino: Parlando ancora di gatti voglio dire una cosa. Il mio mondo casalingo gira tra il balcone vista grigio strada per la pausa paglia, al mini studio in camera mia, al resto della casa dove gioco con i gatti.
Pietro: La casa è abbastanza spaziosa: gravito tra salotto con tv e pianoforte, a camera con batteria acustica, tastiere midi e controllers di ogni genere.
Elvis: La mia casa è un piano terra che da sulle abitazioni vicine, ci sto bene perché mi piacciono le situazioni intime, e questo posto mi rilassa come si deve.
Ne usciremo più consapevoli di prima. Più consapevoli di come vogliamo spendere il nostro tempo, dei ritmi che vogliamo avere nel quotidiano. Più consapevoli delle cose che sembravano assolutamente irrinunciabili e di cui invece ci siamo accorti di poter fare tranquillamente a meno. Il Salvagente di questi tempi è la musica, abusatene.
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L'articolo Avere vent'anni e non poter uscire: la quarantena dei Milano Shanghai di Mattia Nesto è apparso su Rockit.it il 2020-03-16 12:17:00
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