Alla loro età, il tempo si misura in modo diverso. Ma ciò che è certo è che i VAEVA continuano a crescere, e questo nonostante sia passato poco più da un mese da quando hanno vinto SanMetro, il Festival della canzone metropolitana, cui collaboriamo assieme a Open Stage, ATM e Metro 5 e che si tiene nelle stazioni della metro di Milano durante la settimana di Sanremo.
Erano arrivati in nove alla finale, tra i buskers che si erano esibiti tra le giornate di martedì a giovedì sui palchi di Sound Underground (spazi in cui si suona per tutto l'anno grazie alle "colonnine" di Open Stage) sulla panchina di Garibaldi, a Loreto e Bicocca: ben 27 musicisti e band che hanno portato nel sottosuolo la propria musica in una quattro giorni piena di musica e good vibes. I loro nomi: Missmatch, Linn, Fremir, Quantum Groove, Atterraggio d'emergenza, Stunk, La Noce, Gillet, e VAEVA appunto. Qua sotto la gallery fotografica dell'evento.
A vincere sono quest'ultimi, i VAEVA, una band di cinque elementi piena di energia e dall'approccio rock '90. Vengono dalla Brianza, frequentano tutti le superiori e sono tutti del 2005. Sara Nobili è voce del gruppo, Jacopo Renzi è il batterista, Edoardo Mereuta (EDO) suona la chitarra, così come Gabriele Coffanetti (GHEB), infine Michele Basilico (Michi) è il bassista. Tra le altre cose, la band ha vinto un invito per assistere al prossimo MI AMI Festival, dal 24 al 26 maggio a Milano.
Abbiamo fatto una chiacchiera con loro per conoscerli meglio.
Quando nasce Vaeva?
VAEVA in qualche modo c'è sempre stato dentro di noi, bisognava solo riuscire a trovare le persone giuste e il momento giusto per dargli forma. Fortunatamente nel maggio 2021 è nato il progetto The Lakeshore (la nostra vecchia formazione) a cui poi, nel febbraio 2023, si è unito Michele. La formazione è stata ufficialmente rinominata VAEVA e consolidata.
Come vi siete conosciuti tra voi?
Inizialmente Jacopo ha conosciuto Gabriele grazie a un annuncio messo sulla pagina instagram dell’istituto superiore, mentre Edoardo su un sito di incontri per musicisti. Noi tre abbiamo lavorato con un altro bassista per molto tempo, e, mentre cercavamo una cantante, a Jacopo è apparso sui consigliati di Instagram Sara e le ha scritto presentandosi con "hey, ho visto che sai cantare... Sto proprio cercando una cantante", dato che dovevamo esibirci al nostro primo concerto una settimana dopo. Da questo concerto abbiamo continuato a suonare assieme per poi arrivare alla formazione definitiva dopo aver conosciuto Michele, con cui ci siamo trovati bene sin dalla prima prova, tanto da mangiare una pizza insieme la sera stessa.
Una l'avete già citata, anche per gli altri ci sono precedenti esperienze in band?
Tutti avevamo delle formazioni precedenti: Jacopo aveva formato alle scuole medie una band con i suoi compagni di scuola, Sara aveva tentato una volta di formare una band con scarsi risultati, Edo aveva una band che ha portato avanti per gli inizi del progetto VAEVA, Gheb era in un'orchestra della scuola e Michi faceva parte di un altra band. Tutti questi progetti purtroppo sono falliti, ma ci hanno aiutato a non commettere gli stessi errori.
Quante volte provate?
Per il momento, soprattutto a causa degli impegni scolastici, proviamo una volta a settimana per tre ore nella nostra saletta prove, che ormai abbiamo battezzato "IL VAEVA".
Come definite la vostra musica?
Fino a oggi abbiamo sempre evitato di dare una definizione alla nostra musica e a nominare un genere musicale fisso, poichè il nostro stile in qualche modo segue la nostra crescita. Siamo infatti passati da brani molto famosi che appartengono al classic rock anni '70, e all'alt anni 90'. Non ci piace etichettarci ma, quando è necessario, ci definiamo una band indie rock con un po' di influenze che provengono dai gusti di ognuno di noi. La nostra musica rappresenta quell'amico che ci stiamo portando dietro dalla scuola elementare e che sta crescendo insieme a noi.
A chi vi ispirate?
Sicuramente alcuni di noi sono stati ispirati dal successo dei Maneskin per formare la band. Anche se come detto in questo momento ci ispiriamo principalmente a progetti più vicini a noi, più underground, indie rock.
Da quanto tempo canta Sara, la voce del gruppo?
Come tutti noi, ha capito di aver trovato il suo "strumento" quando era ancora piccola. Viene da studi anche distanti dal genere rock. Partendo dalla prima esperienza con il corso di canto nella sua scuola media e dal coro della chiesa di cui fa ancora parte dopo 8 anni, ha studiato per qualche anno come contralto in un coro polifonico. Ha continuato il suo percorso in una scuola di musica prendendo lezioni individuali e da quest’anno frequenta il corso di “canto jazz” dedicato agli studenti dell’indirizzo musicale all’interno del liceo che lei stessa frequenta.
Dove avete imparato a ballare cosi?
Siamo molto contenti che i nostri movimenti siano piaciuti ai vari giudici di SanMetro, ma ci dispiace confessare che nessuno di noi ha mai imparato a ballare... o almeno, non in questo modo. Semplicemente anche qui c'è stata una crescita, abbiamo iniziato a suonare abbastanza impacciati e, esibendoci per le strade, abbiamo capito cosa cerca la gente: energia, good vibes e movimento. La maggior parte di noi non ha mai avuto problemi a muoversi sul palco, anche se con Gheb è nato un movimento del tutto casuale mentre suonavamo Fingere di ridere (il nostro brano che abbiamo portato proprio a SanMetro) e gli è venuto spontaneo iniziare ad andare a piedi uniti avanti e indietro, così è nata quella che ci piace chiamare "GHEB DANCE".
Chi sognate di diventare?
Ovviamente il sogno è di diventare una band famosa, che la gente conosce anche solo di nome, per sentito dire attraverso il passaparola. Cerchiamo sempre di dosare i nostri sogni, puntando pian piano sempre più in alto. Indubbiamente sogniamo di suonare come headliner di qualche festival internazionale, o chissà, magari in un palazzetto insieme a migliaia di persone che cantano le nostre canzoni. Ma siamo consapevoli che prima di raggiungere questi sogni ne dovranno passare di anni...
Vi piace il busking?
Un sacco, per questo vincere SanMetro stato così... WOW. I VAEVA sono nati grazie al busking e sono cresciuti grazie al busking. È indimenticabile la data del nostro primo (di tanti) Openstage nella metro di porta garibaldi, nonchè secondo nostro concerto, il 28 maggio 2022. Una delle date in cui abbiamo capito che da questo progetto si poteva tirare fuori qualcosa per il nostro futuro. A un certo punto Edo si è messo a ballare con una ragazza che si stava per sposare e c'era veramente tanta gente. Abbiamo commemorato quel momento con una foto che ci emoziona ancora adesso guardare. Quel concerto ci ha dato una grande spinta a continuare e a raccontarci sempre di più sul palco.
Siete mai stati al MI AMI?
È tipico da parte nostra cercare di imbucarci nelle line up dei vari festival, e uno dei primi a cui abbiamo scritto è stato proprio il MI AMI. Per ora non è andata, ma ne abbiamo sentito parlare solo che bene. Siamo sempre aggiornati sulla line up, pronti a vedere la scritta VAEVA, ma "ahi noi". Però verremo ad ascoltare con grande piacere! Per quanto riguarda la lineup sicuramente ci ispirano Ditonellapiaga, Chiello e Rosa Chemical.
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L'articolo Le band del liceo esistono ancora e i VAEVA ne sono la prova di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2024-03-22 15:30:00
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