Il filo non si spezza, è estremamente resistente, in grado di attraversare nel tempo la vita di una band che ha sempre fatto della sua arte non solo divertimento e intrattenimento, ma un’opera di riflessione politica e sociale.
La Bandabardò si guarda indietro e, dopo 25 anni di onorata carriera, riconosce di aver fatto tanta strada. A quasi due anni dalla scomparsa di Erriquez il viaggio prosegue: lungo il tragitto la Banda ritrova Cisco, vecchio amico dall’attitudine guerriera. Insieme a lui realizza un album, e poi un tour (“Non fa paura tour”), che gira l’Italia e fa tappa a Milano. Giovedì 1° settembre, sul palco del Carroponte – in occasione della rassegna All You Need Is Live di Radio Popolare –, nella data di quello che sarebbe stato il sessantaduesimo compleanno di Erriquez.
Il filo è sempre più saldo e ricuce il vuoto lasciato dalla sua perdita con pezzi di memoria musicale della Bandabardò e dei Modena. Il risultato è uno spettacolo maiuscolo, confermando la solidità della dimensione live del progetto.
Non stupisce che sin dal primo momento la musica seduca proprio per la sua capacità di abitare presente e passato, di far danzare la mente e il corpo di chi ascolta. Il pubblico accoglie con entusiasmo il carrozzone dell’allegra brigata e sembra che Erriquez stia a guardare tutti dal buco della serratura, facendosi grandi risate, commosso. Dal palco, Cisco e la Banda custodiscono la memoria di un tempo e alimentano la serata di poesia, snocciolando qualche pezzo del nuovo album e vecchie glorie, un passo avanti e uno indietro, in un gioco della nostalgia in cui sembra che Erriquez sul palco ci sia davvero.
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Dopo anni di attività dal vivo, non c’è dubbio che tanta partecipazione, di fronte ad un collettivo così coinvolgente, qualcosa stia a significare. Sulle note di Ebano, Cento passi, Manifesto, Ubriaco canta amore, W Fernandez, Vento in faccia, Venti bottiglie di vino, Succederà, e di molti altri successi, per il pubblico sudare l’anima è la regola. Poi arriva il momento di Daniele Silvestri a rendere omaggio all’amico scomparso, cuore e anima dell’esibizione. La chitarra paciosa e saltellante stende una carta da parati color tabacco sullo sfondo di un acclamato intermezzo: Cohiba fa muovere all’unisono la platea in delirio, travolta anche dal ritmo irresistibile di Salirò. E poi ancora un’abbuffata di classici meritatamente osannati, a cui segue il finale che, con Beppeanna, chiude in un caldo abbraccio la serata.
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Il filo non si spezza, lo spettacolo accende i cuori e la Bandabardò è più viva che mai nel ricordo del suo fondatore, che ha lasciato una traccia profonda e duratura in ognuno di noi. Il motivo risiede nelle canzoni che evocano una sorta di realtà rovesciata, dove la spensieratezza rende più tollerabile la vita, immergendola in un mondo di suoni e di gioia.
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L'articolo Bandabardò ed Erriquez, un filo che non si può spezzare mai di Libera Capozucca è apparso su Rockit.it il 2022-09-05 11:30:00
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