Basta: è tempo di mandare in cortocircuito la musica italiana

Le "Basta Session" di Goedi, producer storico del rap italiano, e Stefano Mastropietro invitano artisti della vecchia e nuova scena a improvvisare, con risultati spesso interessanti. E il 6/7 le sessioni "vanno live" in Triennale con una super line up

Un momento delle registrazioni in studio da Goedi
Un momento delle registrazioni in studio da Goedi

La line up è questa qua: Bassi Maestro (dj set), Basta Soundsystem w/ The Mixtape feat. Robotalco & Dj Filo (only vinyl set), Coca Puma (live), Goedi (dj set), Studio Murena (live) e Lobo Extra Presents: DNN b2b Turbojazz (dj set).

È BASTA DOES TRIENNALE, che sabato 6 luglio dalle 18 all'una porterà un tot di buona musica nell'ambito di Triennale Estate nel Giardino del museo milanese. Le sonorità sono varie, dall'hip hop al jazz e l'elettronica. L'attitudine, encomiabile, è quella di proporre sonorità nuove e originali. 

L'evento è la versione live di un progetto molto interessante nato negli scorsi mesi, le Basta Session. Nasce da un’idea di Diego Montinaro, alias Goedi, producer storico del rap italiano, e Stefano Mastropietro, che hanno dato vita a un format di sessioni in cui mettere produttori, cantanti e musicisti "nella condizione di dover improvvisare, in quanto nessuno dei partecipanti sa cosa abbia registrato e chi lo ha preceduto". A ogni session corrisponde un brano pubblicato su tutti gli store digitali – insieme al making of della singola session su YouTube – con i tre remix di ogni traccia lavorati da diversi producer.

Di questo, e di quel che accadrà in Triennale, abbiamo parlato con gli ideatori di Basta. 

Come nasce Basta?

Basta nasce circa un anno fa da una serie di lunghe chiacchierate tra noi due, Diego e Stefano, perché sentivamo l'esigenza di produrre contenuti musicali spostando ‘la prospettiva’. Laddove i ‘modelli’ e la ‘standardizzazione’ nella creazione (e forse anche nella fruizione) della musica e la costante ricerca della comfort zone da parte di industria e artisti la fanno da padrone, sentivamo la necessità, quantomeno nell’intenzione, di provare a proporre una formula diversa per generare nuovi stimoli (per noi in primis). Da questi pensieri, abbiamo riunito in studio produttori, cantanti e musicisti e li abbiamo messi in studio nella condizione di dover “improvvisare”, in quanto il format prevede che nessuno dei partecipanti che entri in studio sappia cosa ha registrato chi lo ha preceduto.

Vi definite una "music posse": cos'è?

"Music posse" è un modo un po' retrò per dire "comunità”. In quattro sessioni abbiamo riunito più di trenta artisti con la stessa attitudine :)

Dove e come registrate le vostre session? 

Le session sono registrate nello studio di Goedi in zona NoLo, Milano. Il nostro obiettivo è tornare a un concetto istintivo nel fare arte, il più possibile stando distanti dai modelli che ogni giorno condizionano il nostro processo di creazione. Ogni volta che inizia una Basta Session, è sempre come se fosse la prima e non sappiamo mai come andrà a finire, cosa ne uscirà e se ne uscirà qualcosa… vi assicuriamo che partiamo sempre con una bella ansia ahah, ma è proprio questo il bello, perché è tutto inaspettato. Ci divertiamo molto in studio, vediamo dove ci porta la creatività e creiamo cortocircuiti umani e musicali inediti.

Laila Al Habash durante la registrazione delle session
Laila Al Habash durante la registrazione delle session

Come si pesca qualcosa di potente dall'underground oggi?

Ci siamo interrogati molte volte su questa domanda … esiste ancora l'underground? Oggi sembra che qualsiasi cosa diventi un minimo rilevante, anche solo a livello percettivo, va subito in overground. L’underground è un'attitudine di vita in generale, ormai lo si ritrova di più qui che nelle scene musicali. Detto questo, ci sono diversi artisti interessanti in circolazione ma non spoileriamo perché vorremmo inserirli nelle session, ahahah.

Tra di voi c'è un bel pezzo di storia del rap italiano. Quindi chiedo: migliori giovani rapper in circolazione?

Ci sono talmente tanti rapper in circolazione che il 99% sicuro non li conosciamo, ahaha. Ele A è sicuramente una delle giovani rapper più interessanti che ci sia.

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Fate incontrare generi e generazioni diverse tra loro. qual è il valore aggiunto di allargare in questo modo lo spettro, in un mondo che tende a chiudersi nelle proprie bolle?

In un momento dove tendenzialmente si fa tutto un po' seguendo dei binari, il valore è proprio il cortocircuito artistico, l’imprevedibilità del processo creativo, l’errore, tutto questo se fatto con sincerità artistica e un pizzico di "scomodità", crea il valore aggiunto di un risultato originale e inaspettato.

Il rap oggi da solo "non basta" e bisogna contaminarlo?

In realtà il rap basta e avanza anche da solo, l’importante è che sia fatto bene. Poi dipende da tutto il contorno che ci metti, l’estetica del suono, delle produzioni, cosa dici e come lo dici, ma questo vale anche per altri generi musicali eh, dal punk rock, al cantautorato, se le cose sono fatte bene e gli artisti sono onesti con la loro arte e con il loro pubblico, è già tutto al posto giusto.

Cosa accadrà in Triennale? 

Accadrà sicuramente qualcosa di bello e originale. Portiamo due live, Coca Puma e Studio Murena, il dj set di Bassi Maestro, Goedi, Robotalco e Dj Filo e per finire il collettivo Lobo, che fanno proprio del cortocircuito tra vari generi di elettronica il loro plus, con DNN e Turbojazz. Abbiamo deciso di portare il nostro lavoro dal vivo perché volevamo trasmettere live, a tutte le persone, quel senso di comunità che si crea in studio quando realizziamo le session.

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L'articolo Basta: è tempo di mandare in cortocircuito la musica italiana di Redazione è apparso su Rockit.it il 2024-07-01 15:45:00

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