Forse abbiamo già i nuovi Beatles

Qualcuno oggi cambierà i prossimi 70 anni, cerchiamo di guardare nella direzione giusta

20/02/2019 - 14:58 Scritto da Vittorio Farachi

Abbiamo tirato in mezzo i Beatles e stiamo per parlare di trap. Meglio dirlo subito e chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori. Precisiamo però che da qui in avanti i Beatles e i prossimi riferimenti, seppur affatto casuali, sono da intendere solo come paradigma. Quello che succede oggi, perlomeno in Italia ma non solo, è che le nuove generazioni ascoltano principalmente musica delle nuove generazioni, quello che è uscito appena una decina di anni fa oggi suona già vecchio alle loro orecchie. La struttura band è stata pressocchè onnipresente negli ultimi 70 anni di musica, cambiando suoni influenze e riferimenti ma resistendo alla ruggine e alle mode. Ora no. 

Il rap e l'elettronica, che poi sono le ultime due grandi rivoluzioni musicali, hanno attaccato ai fianchi la struttura batteria-voce-chitarra-basso per almeno un paio di decenni, ma solo ora l'hanno sradicata. Anche perché forse quella formazione ha detto tutto quello che doveva dire. Per spiegarla con un esempio: "Yesterday" dei Beatles è una canzone del '66. Se a "Yesterday" cambiamo arrangiamento, voce, suono, ma sostanzialmente manteniamo inalterata la struttura melodica, il testo e l'intenzione del brano possiamo farla passare come una canzone uscita qualche anno fa. Questo significa che il modo di fare musica dal '66 a oggi non è cambiato molto, si è solo raffinato.

video frame placeholder

70 anni prima dei Beatles in Italia una delle canzoni più ascoltate era Addio, mia bella, addio, provate a immaginarla cantata dai Beatles senza rischiare un attacco epilettico. Noi abbiamo tirato fuori il coro degli Alpini, ma questa era effettivamente la musica che veniva ascoltata allora e che più o meno ha tenuto botta fino al secondo dopoguerra. Poi arrivano i Beatles, le chitarre elettriche, la sregolatezza e uno stile di vita considerato improprio. Un nuovo target di pubblico, quello dei teenager, inizia a essere considerato dalle case discografiche. I giovani ascoltano la loro musica che gli adulti non capiscono, hanno uno stile di vita che i genitori non approvano e sono costretti a sbattere il muso contro un umore reazionario indentificabile con una cosidetta morale comune. Oggi sta succedendo la stessa cosa.

Detto questo, la trap non ha ancora la maturazione contenutistica e culturale necessaria per segnare un'epoca, ma ci sta arrivando. E comunque i Fab4 poi hanno fatto la storia della musica, ma prima sui soli testi erano tutto un "Last night I said these words to my girl / I know you never even try, girl / Come on, come on, come on, come on / Please, please me, wo yeah, like I please you / Oh yeah, like I please you". Onestamente, se già il discorso melodico era avanti anni luce, il resto eran canzonette. Questo per dire che nel fare confronti con quello che è stato dobbiamo sempre cercare di non idealizzare il passato. 

video frame placeholder

Le nuove generazioni quindi hanno già iniziato ad ascoltare la loro musica, creare un loro linguaggio e costruirsi i loro riferimenti che per la prima volta in 70 anni potrebbero davvero essere indipendenti dalla storia della musica degli ultimi 70 anni, e questo non può che portare alla nuova, grande, rivoluzione. Non significa che dovete farvi piacere per forza la Dark Polo Gang, non ve lo chiede nessuno, perché quella roba non vuole parlare a voi. A nessuno dei nuovi artisti interessano il consenso e l'approvazione di chi c'era prima, è più tutto un lanciarsi davanti. Se ci stai sei dei loro, se non ci stai sarai sempre libero di restare vicino a qualcosa che senti più tuo, che parla a te e ha i tuoi riferimenti. Ma il futuro è sempre meglio del passato, anche solo per il semplice fatto che è ancora da costruire. Un giorno nascerà un nuovo Tenco, un nuovo Kurt Cobain, un nuovo Bowie, forse sta facendo le medie in questo momento. Le idee forti e le innovazioni ci saranno sempre come sempre ci sono state, sarà diverso il modo di esprimerle. E quando i nuovi faranno musica la faranno con i riferimenti della loro generazione, non di quella prima. Da qui in poi arriverà qualcuno che cambierà i prossimi 70 anni, cerchiamo di guardare nella direzione giusta mentre lo aspettiamo. 

 

---
L'articolo Forse abbiamo già i nuovi Beatles di Vittorio Farachi è apparso su Rockit.it il 2019-02-20 14:58:00

COMMENTI (11)

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia
  • LucaSozzi 7 mesi fa Rispondi

    Li abbiamo già, ma non sono i Kolors o i Mòneskin ringraziando il cielo...! i nostri Fab Four sono il gruppo più ingiustamente banalizzato della storia del soft rock europeo, si chiamano P O O H e, parlando quantomeno "d'Italiana scena", ora che si ritrovano in 3 a proseguire il tour del cinquantacinquennale vanno solo perdonati e stimati, non ci sono chiauci (per usare un eufemismo da film); Dodi è il nostro Paul e Red il nostro Ringo...👩🏽‍⚖️

  • Vitospericolato 5 anni fa Rispondi

    Yesterday è del 65. Sono stato adolescente negli anni 80 e i miei compagni di allora ascoltavano solo canzoni anni 80. Credo sia naturale x i giovani ascoltare la musica attuale del proprio periodo. Bisogna vedere se la "musica" attuale reggerà. Spero di no. Recitare un testo invece di cantare mentre uno strumento elettronico ti martella le tempie e anche qualcos'altro nn lo trovo piacevole.

  • ivan.b.zamellisar 5 anni fa Rispondi

    Per mio modestissimo e intimissimo pensiero la musica o la si fa bene o è solo un prodotto per soldi, e nella seconda ipotesi per me l'artista/artigiano che si vende per fare soldi non propone musica buona ma musica di merda!
    Cose che comunicano qualcosa le si possono sentire, al di là dell'auto-tune (per me fastidiosissimo all'ascolto ed allo stomaco), si trovano, ma mooolto raramente.
    Io son fedele alla musica vera, il rock'n'roll, il blues, il jazz, la classica, il metal o il punk con aggiunta di sano tribal rootz reggea, pure elettronica fatta bene....e se si fa musica, ma ora per emergere e farsi sentire non basta solo il casino (che amo), ma anche vendersi l'anima per un mercato che non esiste più!
    Se fai l'artista musicale, scenico, è perchè lo senti dentro non perchè non hai nient'altro da fare, ed in fondo l'arte in genere è espressione, è frustrazione, è basso fondo, se non addirittura sotterraneo, e sopratutto è passione e poi se arrivano i soldi, ovvero la rilevanza per stima, ben venga...
    Ps...l'importante è che dal vivo spacchi altrimenti ciao e tanti saluti, meglio che cambi occupazione o inizi a lavorare....scusate il lavoro come una volta non esiste più perchè c'è la voglia di apparire!
    Ciao e tante buone cose e quoto Alessandro Corsini! ;)

  • plato99 5 anni fa Rispondi

    potresti aver ragione,ma che brutto sentirsi sorpassati

  • popmuzic 5 anni fa Rispondi

    "Questo significa che il modo di fare musica dal '66 a oggi non è cambiato molto, si è solo raffinato."

    Mah...anche nella trap mi pare di sentire un'intro, una strofa e un ritornello.

  • Plato 5 anni fa Rispondi

    Complimenti per l'articolo Vittorio, condivido.

  • antonino.lipari.4il2 5 anni fa Rispondi

    Commento vuoto, consideralo un mi piace!

  • gaetano.lobianco 5 anni fa Rispondi

    state solo dando ragione a quanto scritto nell'articolo.... esprimete lo stesso sdegno che ciclicamente si è scagliato contro ogni movimento musicale che cerava un momento di rottura con il passato.... pensate al punk... e poi pensate a quante cose sono nate dalle ceneri del punk...

  • alecorsohero 5 anni fa Rispondi

    La trap non ha nulla da condividere con Beatles e Nirvana (che di nuovo a livello musicale non hanno inventato proprio nulla nemmeno loro). Quello che ha distinto queste leggende è stata l’energia con cui hanno portato avanti le proprie idee di mondo contro un sistema capitalista fondato sul denaro. La trap invece nasce dal culto del denaro, in questo mondo che ha perso la rotta, che ha perso il coraggio per cantare canzoni. Forse chi scrive su rockit potrebbe essere un po’ più accorto prima di pubblicare articoli come questo: contribuiscono a demotivare e impoverire il panorama musicale italiano, già abbastanza scarno e occultato. Svegliatevi e aprite gli occhi! Ci sono tanti gruppi e tante realtà musicali che avrebbero bisogno di voce! La trap è solo uno dei tanti generi/movimenti presenti, sicuramente quello che fa più comodo a un sistema musicale corrotto e povero come il nostro, ma non il solo! Forza e coraggio; informatevi e cercate la musica dove c’è l’energia piuttosto che scrivere articoli di moda per sbracare il lunario! Credeteci un po’!

  • Tonax 5 anni fa Rispondi

    Forse, ma non dalla spazzatura!