Bentornati a Milano: live report del concerto degli Afterhours al Carroponte

E Alberto Ferrari (Verdena), Vasco Brondi (Le Luci Della Centrale Elettrica), Elio Germano. Stefano Rocco racconta il concerto di Milano.

- Foto di Starfooker

Gli Afterhours tornano nella loro Milano e lo fanno in grande stile: tanti ospiti, band super in forma e Xabier Iriondo che riporta il giusto equilibrio sul palco. Stefano Rocco racconta.

Mancavo da un po' sotto al palco degli Afterhours. Le ultime esibizioni a cui avevo assistito, risalenti ormai a qualche anno fa, avevano avuto il sapore di un ritrovo degli alpini, con comitive di nostalgici ad incontrarsi con l'aria fiera da reduci del rock-dei-bei-tempi. Avevo perso le speranze di emozionarmi ancora ad un loro concerto, invece ammetto, con gioia, che gli Afterhours sono riusciti ad entusiasmarmi, coinvolgermi. Sono tornati a fare sul serio, con un (bel) nuovo disco ed una azzeccatissima formazione rivisitata.

Al Carroponte celebrano una serata quasi perfetta, rinvigoriti nella passione, nella voglia di divertirsi, nella capacità di comunicare. Viaggiano in modo lucido attraverso i loro venti anni di carriera, costruendo un percorso narrativo con il meglio del repertorio, accontentando praticamente tutti. Manuel Agnelli sembra il primo a divertirsi, occupando la scena con entusiasmo, cattiveria e persino ironia. La grandezza del suo ego è proporzionale al successo della serata. La voce è quasi migliore dei tempi migliori. E la voglia di stare sul palco sembra quella antica.

La prima emozione è rivedere sul palco Xabier Iriondo: la sua presenza si rivela una sorta di rivincita per chiunque abbia mai insinuato che "con Xabier era meglio". Perchè con Xabier, gli Afterhours sono davvero migliori. D'altronde è difficile pensare che il ritorno in formazione di uno dei più estrosi e carismatici musicisti della penisola non crei un disturbo stimolante. Il suo dualismo con Manuel Agnelli mancava terribilmente. Se poi intorno si muove quella che forse è la migliore formazione mai avuta dagli Afterhours, il risultato è ovvio. 

Fondamentale agli equilibri l'ingresso di Rodrigo D'Erasmo, perchè Enrico Gabrielli è sempre stato un ingombrante ospite d'eccezione, più che un vero membro, mentre Rodrigo è diventato all'istante "uno degli Afterhours", meno geniale di Gabrielli, ma certamente più determinante nel sostenere la band alle fondamenta. 

La serata al Carroponte scorre tutta d'un fiato, dando inizialmente il giusto spazio a "Padania", che supera egregiamente la prova dal vivo. Il resto è un viaggio nella storia, in una riproposizione di tutti i brani migliori. Un concerto semplice, classico, denso. Tra nostaglia ed attualità. Concentrato purissimo di Afterhours. C'è persino spazio per qualche piccola sorpresa: Alberto dei Verdena che si diletta a cantare, Vasco Brondi che recita a modo suo e un del tutto inaspettato Elio Germano

Un concerto che non volevo andare a vedere e che mi ha regalato un piacere antico. Ero convinto di averli accantonati definitivamente tra i ricordi importanti, ma ormai cristallizzati nel passato. Mi sbagliavo. E allora, anche dal vivo, bentornati Afterhours.

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L'articolo Bentornati a Milano: live report del concerto degli Afterhours al Carroponte di Redazione è apparso su Rockit.it il 2012-09-18 00:00:00

COMMENTI (3)

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  • pointbreakrock 12 anni fa Rispondi

    Ma è vero che il tour si conclude entro Ottobre???

  • faustiko 12 anni fa Rispondi

    L'hanno fatta "Posso avere il tuo deserto?"? E "Germi"? :-DD

  • fi-low 12 anni fa Rispondi

    sono stati sempre all'altezza ma quanta verita'..