Correva l'anno 1984 quando, di colpo, le superpotenze occidentali si accorsero che in Africa si moriva di fame. America, Europa, tutti felici e contenti tra lustrini, macchine veloci, muscoli oliati, ragazze in bikini e collinette di cocaina in cui tuffare il naso, mentre fuori dai radar del benessere, in Africa non avevano neanche da mangiare. Fu così che Bob Geldof e Midge Ure si unirono per comporre una canzone natalizia per beneficenza dal titolo Do They Know It's Christmas?, cantata dalla Band Aid, un supergruppo britannico-irlandese composto tra gli altri da: U2, Phil Collins, Duran Duran, Spandau Ballet, Wham!, Bananarama, Sting, Boy George, Paul McCartney e David Bowie. Un successo strepitoso, diventò in breve il singolo più venduto quel Natale e raccolse un sacco di soldi. Il video pieno di mullet e cotonature tricologiche varie resta un'icona.
Visto il grande successo dei ragazzi della Vecchia Europa, anche gli americani guidati da Michael Jackson e Lionel Richie (prodotti da Quincy Jones) scrissero un pezzo per i cugini sfortunati nel 1985. Il supergruppo si chiamava didascalicamente Usa For Africa, la canzone era We Are The World e la cantava una raccolta di star da fare impressione: Ray Charles, Bob Dylan, Al Jarreau, Billy Joel, Cyndi Lauper, Willie Nelson, Kenny Rogers, Diana Ross, Paul Simon, Tina Turner, Stevie Wonder e Bruce Springsteen, solo per citarne alcuni. La canzone è diventata un inno famoso in tutto il mondo e ha vinto 4 Grammy. Nuovamente, pioggia di soldi da devolvere ai poveri.
Sempre 1985, in Italia dobbiamo aver pensato: "Chi siamo noi, i figli della schifosa? Perché qui fanno tutti supergruppi per dare i soldi all'Africa e noi niente? Si sono riuniti metallari, rapper, rockstar, popstar di tutto il mondo, adesso è il nostro momento". Beh, insomma.
La nostra superband andò così così. Già il nome, MusicaItalia per l'Etiopia sembra uscito fuori dalla propaganda del Ventennio e non regala quell'appeal che Michael Jackson o Bob Geldof avevano saputo dare ai loro progetti. Fu un'idea di David Zard, che riuscì nell'impresa di far cantare insieme molti big della musica italiana, peccato che invece di comporre un pezzo ex novo come gli altri, i nostri si siano limitati a cantare una terrificante versione midi karaoke di Nel blu dipinto di blu (Volare).
I componenti del supergruppo erano il massimo in circolazione: Loredana Bertè, Lucio Dalla, Eugenio Finardi, Riccardo Fogli, Ivano Fossati, Dori Ghezzi, Milva, Gianna Nannini, Angelo Branduardi, Patty Pravo, Ron, Giuni Russo, Enrico Ruggeri e poi gli assi pigliatutto: Fabrizio De Andrè e Vasco Rossi. Sarebbe stato difficile ipotizzare un flop con tutti questi eroi della canzone in ballo, eppure...
Ricordiamoci bene il contesto: siamo negli anni '80 e Volare è vista come acido nelle orecchie dei ragazzi desiderosi di musica straniera, suoni sintetici e outfit geometrici ai limiti dell'illegalità. Guardando il video, si capisce bene il motivo della figuraccia che abbiamo fatto nell'anno della raccolta fondi per l'Africa. Orrida base midi in stile floppy del pianobar, sequenza di una tavolata che, nonostante ospitasse i più grandi della musica italiana, sembra svolta alla Caritas e poi via, tutti insieme a cantare, perché gli americani fanno così. Noi però abbiamo di sicuro qualche problema in più con la regia e tutto sembra una festa delle medie in un paese con un PIL più basso del nostro.
Labbra fuori sincrono (nella versione qua sotto almeno), primi piani di volti forse alticci, animazioni che in confronto con Paint ci fai i draghi del Trono di Spade e un'atmosfera di cazzeggio generale che poco ha a che fare col senso della comitiva: quello di rendere qualche soldo a una nostra ex colonia dei tempi del fascismo che se la passa(va) male. Un rigore a porta vuota clamorosamente fallito, resta il rimpianto per cos'avrebbero potuto fare tutti quei giganti insieme. Favoriamo l'RVM per i molti che non conoscevano questa pagina bizzarra della musica italiana.
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L'articolo 1985: il terrificante supergruppo per l'Africa con Fabrizio De Andrè, Vasco Rossi, Lucio Dalla e molti altri di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2024-01-31 10:45:00
COMMENTI (9)
E chi se lo scorda quest'orrore! Inoltre, è un brano che ho sempre schifato! Ne ha fatti di brani migliori Domenico Modugno.
Buongiorno a tutti. Ricordo molto bene quel periodo e quelle musiche; il fermento positivo e propositivo in ogni settore sociale e politico generale. Eravamo "vivi" e "vivaci", ed eravamo ancora "ricchi" di emozioni e voglia di creare. Concordo con Simone Stefanini che l'esito dell'iniziativa italiana fosse in tono minore, rispetto a quelle straniere, nonostante l'impegno propositivo: possiamo giudicarlo un peccato veniale. (!?)
Ciao a tutti coloro che si nutrono di MUSICA!!!
articolo bilioso e demenziale nella sua incultura, ma del resto su questa testata sapete solo parlare in modo prono delle ultime produzioni, il brano è bene arrangiato, le voci sono belle e intense. L'articolista è un misero calunniatore, e quanto al sincrono, poteva fare la piccola fatica di cercare un'altra versione e trovava la versione sincronizzata. Ma lavorare stanca, meglio lanciare merda.
Ecco la versione in sincrono
youtube.com/watch?v=OaRegp8…
ma perchè?? @frankg99
....beh Meglio il fuori sincro che i "big" di oggi !!!
Nessuna confusione, mi riferivo proprio a Paul McCartney che contribuì mandando per posta la registrazione a Geldof che la sovraincise sul singolo
@grendizerx sì vero, l'audio fuori sincrono e la cosa peggiore :)
Ma no dai. Il sound elettronico era tipico della musica dance di quegli anni. Io ne sono un estimatore ed ora c'è un filone chiamato retro synth pop che usa gli stessi timbri unito ad uno stile un po' di moderno. Cmq il risultato del brano non é male e mi piace vedere tutti quei pezzi da novanta assieme. Peccato per l'audio fuori sincrono ma forse è un problema del caricamento su YouTube
E' un errore di battitura vero?! Non avete confuso veramente Paul Young con Paul McCartney?!