Thank You Rondodasosa for Being So Not Italian

L'ultimo mixtape del rapper è "BLUE TAPE", l'ennesimo aggiornamento della sua arte rap e drill. Visto il talento, avanziamo una richiesta: perché non fare qualcosa di davvero personale e non limitarsi a essere (di gran lunga) il migliore in Italia a "fare l'americano"?

È difficile parlare diRondodasosa(visto lo scorso anno al MI AMI Festival) senza dire qualcosa di già detto:il rapper di San Siro è uno dei personaggi più chiacchierati e memati degli ultimi 4 anni, molto spesso più per il suo personaggio che per la musica in sé, creando una spiacevole situazione figlia dell’era social dove le sue storie Instagram sono più popolari della sua musica (non che i numeri di Rondo siano bassi, anzi).

Con una premessa del genere ci si potrebbe aspettare un artista che vada ad approfittare di ciò, concentrandosi più sulla sua figura che sulla sua musica, ma Rondo non ha mai smesso di far uscire musica, rilasciando 3 dischi negli ultimi 4 anni, aggiungendo il quarto (un mixtape) lo scorso venerdì: BLUE TAPE. In tutti questi progetti Rondo resta nella sua zona di confort, fa una drill che strizza sempre l’occhio all’America e all’Inghilterra, guadagnandosi anche una collaborazione con Central Cee anche se senza mai rinnegare dei momenti di sana introspezione. Con BLUE TAPE la situazione non cambia più di tanto, il sound e le tematiche restano quelle, continuando arifarsi all’America, ma è innegabile, a prescindere da quanto il genere possa piacere o meno, che Rondo questa roba sappia farla e anche bene.

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Il sound è quindi lo stesso ma evoluto, i pezzi più drill funzionano e non poco. Su tutti GOOD DAY FOR KILL SOMEBODY e 2016, il primo, dal titolo sgrammaticato (che suona la cosa più Rondo possibile, ma in realtà si rifà a una "slangata" in patois), è un esercizio di stile Hip-Hop alla “ce l’ho fatta e sono meglio di te” ma dove Rondo fonde il suo sound classico con uno stile più old school, con un beat super drill ma condito da degli scratch come a dimostrare che Rondo non sia solo un artista da tiktok ma una persona che comprende e rispetta il genere a cui appartiene, citando anche leggende del genere come Jay-Z.

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Se in GOOD DAY si faceva un tributo alle leggende del passato in 2016 Rondo strizza l’occhio ai big contemporanei (cosa che si poteva immaginare già dal titolo), il pezzo suona come se tutto Sfera Ebbasta (il disco non l’artista) fosse stato compresso in un'unica traccia e, di nuovo, arricchito con elementi drill, regalandoci il ritorno a quelle vibes che ci era stato promesso tante volte anche dai protagonisti di quegli anni, ma che non sono mai riusciti a darci davvero.

Nella seconda metà del disco invece Rondo apre una parentesi più intima, che gli riesce anche bene, che nonostante sia un tipo di scrittura che ha dimostrato di saper affrontare già ai tempi di Giovane Rondo, continua a stupirci se pensiamo al personaggio che si è creato, facendoci chiedere se forse sarebbe il momento di mollare questo alter-ego.

La forte personalità di Rondo è forse l’unico vero difetto che si può trovare nel disco, principalmente nel suo voler suonare così tanto americano da risultare a volte quasi forzato, non che non gli stia riuscendo per carità, il rapper appena ventunenne può già vantare svariate date all’estero, dei feat. con molti dei big del suo genere e addirittura un follow di Drake su Instagram. Tutto bellissimo per carità, ma sarebbe ancora più bello vedere una versione di questo genere “più italiana”, cosa di cui il rap italiano ha disperato bisogno attualmente, un pò di unicità.

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L'articolo Thank You Rondodasosa for Being So Not Italian di Raffaele La Manna è apparso su Rockit.it il 2024-04-08 09:54:00

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