Il Bollettino di venerdì 10 maggio

Le migliori uscite della settimana scelte dalla redazione di Rockit

Dal pop multicolore di Ditonellapiaga al lacerante esordio di Lamante, dal ritorno di Liberato all'ambizioso nuovo disco dei Selton, dai traumi di Irbis allo stile di Ele A: scopri tutto il meglio della musica nel nostro bollettino del venerdì!

Disco della settimana: Lamante – In memoria di

Un esordio straordinario quello di Lamante: In memoria di cristallizza il grido del suo corpo, per un disco punk nelle grida e pop nel pianto che suona come un classico e che va alla continua ricerca di una sospensione da lacerare senza pietà.

Ditonellapiaga – Flash

Il pop di Ditonellapiaga è un essere camaleontico, capace di adattarsi agli umori e ai contesti, anche quelli più ostili, per sprigionarsi in una scarica di energia liberatoria. Così Flash apre i varchi dove far splendere le proprie emozioni, unendo i corpi in un canto di vita.

Ele A – Acqua

Ele A svela un altro pezzo della sua prospettiva sul presente, raccontando ciò che la circonda con occhio maturo e un'estetica che abbraccia l'hip hop più puro. Così le sette tracce di Acqua passano in rassegna i drammi della quotidianità, con richiami che vanno dal boom bap alla drum 'n' bass sullo sfondo.

Jagwari – Jagwari, pt. 2

I Jagwari chiudono il loro primo disco con quattro tracce che affrontano le insicurezze amplificate dal turbocapitalismo, lasciando che siano le distorsioni delle loro chitarre ad aprire la strada a dubbi fondamentali e vie di fuga che è necessario sognare.

Irbis – Lacrime e cemento

Irbis raccoglie i cocci degli ultimi anni, passati a farsi ospitare sui divani degli amici dopo aver perso la casa in un incendio, per condensarli in un disco agrodolce, in malinconico dondolio tra il dolore per ciò che si è perso e il bisogno di trovare la forza per ricominciare.

Liberato – Lucia (stay with me)

A chiusura del bellissimo film dedicato a Liberato c'è Lucia (Stay with me), ballad romantica che porta il riconoscibilissimo stile del musicista napoletano verso scenari più eterei, fino a esplodere di luce in uno special meraviglioso. 

Selton – Gringo Vol. 1

Gringo Vol. 1 è la prima parte del progetto più ambizioso dei Selton, un disco che trova il modo di portare il loro pop in una dimensione aliena e raffinata al tempo stesso, il tutto riflesso nel verde luccicante della copertina.

TA GA DA – Boy

La furia dance punk da primi anni 2000 dei TA GA DA si apre con una spietata scarica di batteria per poi lanciarsi in un moto catartico, dove buttare fuori le frustrazioni lanciandosi a occhi chiusi nel vortice di un pogo infernale.

Dischi

Alakaij – D+: Alakaij porta il suo approccio dance a scontrarsi con toni cupi e aggressivi, in un flusso gorgogliante tra techno, house, ambient sperimentale e musica orchestrale.

Fiore Akamono –  Bugie: Il rapper classe 2005 pubblica il suo primo ep, tra momenti conscious più intimi e barre crude che assumono contorni lugubri sulla strumentale.

John Qualcosa – Cani come figli: Il duo dei John Qualcosa guardo con occhi malinconici le prospettive di un futuro frammentato, cercando col proprio folk uggioso di rendere meno soffocante la solitudine.

Le canzoni giuste – Deficienza artificiale: Le canzoni giuste si muovono come una scheggia impazzita nell'assurdità del presente, esasperando le contraddizioni che ci circondano per farle esplodere nei loro brani surreali e provocatori.

Maestro Pellegrini – Chi sono io - Vol. 1: La prima parte del nuovo album di inediti del Maestro Pellegrini è l'inizio di un profondo viaggio interiore, con cinque canzoni sensibili nate sull'orlo di grandi cambiamenti della vita.

Michelangelo Vood – Non c'è più tempo: Michelangelo Vood raccoglie le incertezze della sua generazione, costretta a cercare un equilibrio mai stabile anche a 30 anni, con una clessidra che sembra sempre più vicina alla fine.

Niglio – Penombra: I fratelli Niglio celebrano l'elettronica anni '90 per mescolarla con la tradizione lucana, in una commistione di linguaggi che può nascere solo al calare del sole.

Setak – Assamanù: Setak si racconta come in un diario, immergendosi nel proprio vissuto a partire dalla lingua, il dialetto abruzzese, da cui proiettarsi verso il resto del mondo attraverso gli arrangiamenti e il carattere universale dei suoi brani.

Ulula – Pelle di lupo: L'incrocio di blues, rock e psichedelia di Ulula gioca sullo scambio tra realtà e magia, cercando di trovare un senso collettivo nell'esperienza individuale.

Singoli

Bresh – Torcida: Bresh si lascia prendere da un momento di malinconia di fronte alla perdita di slancio verso i luoghi che sono sempre stati casa, in cerca di una via di fuga verso l'ignoto.

Canale – Bordo: I Canale lasciano sfogare quel senso di impotenza di fronte al mondo, lasciando che la loro furia abbracci la disillusione e sconvolga tutta la frustrazione che brucia dentro.

Carol – How 'Bout You: Carol affronta una perdita lasciando che la sua voce prima si adagi su un morbido arrangiamento jazz, salvo poi venire sconvolta da una distorsione inaspettata.

Club Amor – Acqua: I Club Amor si perdono nelle luci al neon di una notte all'interno della città, con il loro synth pop a correre veloce su di un groove metropolitano.

Corinna, Prev – Telefono: Corinna e Prev cadono nel buco nero dello schermo del telefono, facendo scontrare tra loro un cantato malinconico con un rap rabbioso.

Don Joe, Guè, Annalisa, Ernia – Istinto animale: Don Joe ripesca uno dei sample più iconici dell'hip hop per costruirci la sua versione di tormentone sopra, con le barre di Guè a fare da contraltare al ritornello pop di Annalisa.

Drimer, Inoki – Hall of Fame: Drimer e Inoki si alternano su una strumentale che richiama l'epoca d'oro dell'hip hop, per celebrare insieme il loro senso di appartenenza al mondo del rap in un continuo gioco di rimandi e omaggi. 

Leandro – Can che abbia: Leandro invita ad affrontare la vita senza paura di sbagliare, ricordandoci che spesso gli ostacoli sul percorso sono meno inaffrontabili di quello che si potrebbe pensare.

Ohle – Una dopo l'altra: La voce parlata di Ohle attraversa la polvere di una casa abbandonata, dove i suoni elettronici rimbalzano tra le pareti in cerca di qualcuno che non c'è più.

Pablo, Speranza – 2007: Pablo si rituffa nel rap accompagnato da Speranza, per raccontare insieme uno spaccato di vita nella periferia di Caserta che rimbomba ancora forte nella testa.

Sequoia, Mauro Ermanno Giovanardi – La terra santa: I Sequoia si fanno ispirare da una poesia di Alda Merini e affidano le loro riflessioni alla voce di Mauro Ermanno Giovanardi, per un percorso doloroso che si snoda tra luci e ombre.

Straahl – Liaison: Il duo di producer veneti cerca un punto di contatto con la parte interiore del sé, per risvegliare un'energia nascosta che scaturisce sui synth vintage che permeano il brano.

VV – Vita lenta: VV si sfila dal ritmo frenetico del quotidiano per cercare una prospettiva diversa, dove la contemplazione possa prendere il posto dell'incessante inseguimento del domani.

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L'articolo Il Bollettino di venerdì 10 maggio di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2024-05-10 10:30:00

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