Tra il campione indiscusso del nostro pop, ossia Cesare Cremonini, e la cantautrice che nel giro di due anni è diventata la voce malinconica della sua generazione, ossia Ariete, questa è settimana è segnata da uscite notevoli e importanti. Il titolo di disco della settimana va all'eleganza psichedelica e lo fi pop di Cru, mentre Mille Punti muore dalla voglia di tornare a farci ballare in pista, Maurizio Carucci ripercorre le sue origini, Assurditè vive il dramma di un innamoramento da cui non riesce a scappare e i Subcult. fanno il loro debutto con un ep di sorprendente hip hop ricco di contaminazioni. E poi Egreen, l'omaggio a Nick Drake di Rodrigo D'Erasmo e Roberto Angelini, Fulminacci, Davide Amati, Visconti, Pablo America e molto altro nel nostro bollettino del venerdì.
Alessandro Fiori – Amami meglio
Ritorna una delle figure più affascinanti dell'indie italiano: Alessandro Fiori preannuncia il suo nuovo disco con una stralunata canzone d'amore con punte di prog, impreziosita dal sassofono di Enrico Gabrielli e dalla voce di Colapesce ai cori.
Ariete – Specchio
Specchio, per guardarsi dentro e tirare fuori tutti i lati più nascosti di sé. Ariete si presenta al primo album con una maturità artistica che cammina di pari passo a quella personale, dove l'introspezione e il linguaggio vanno ad abbracciare non solo il suo pubblico più giovane, ma si aprono a chiunque sia disposto a tendere un orecchio e ascoltare.
Assurditè – Vorrei che fosse odio
Partendo dal ribaltamento di una citazione di Mina, Assurditè svela le sue fragilità sentimentali in un ondeggiante singola dalla melodia morbida, mentre si trova immobilizzata in un sentimento da cui non riesce a liberarsi e che diventa una condanna.
Cesare Cremonini – La ragazza del futuro
Anche se già lo sapevamo, La ragazza del futuro mostra come Cremonini non abbia pari quando si parla di fare un pop che punti in alto. Un disco elegante e raffinato nei suoi arrangiamenti orchestrali, con rimandi al prog e ai Beatles, che sposta l'asticella sempre più su, dove in pochi possono osare.
Mille Punti – Supervintage Disco Rave
Un Supervintage Disco Rave, per liberarsi definitivamente dalle costrizioni che hanno segnato gli ultimi due anni e abbattere le pareti ballando: Mille Punti, con il tocco groove di Bruno Belissimo, intreccia cassa dritta e testi personali, per guidarci di nuovo su di un inebriante dancefloor.
OTU – Latchboy
Una fitta rete sonora costruita su una incessante linea di basso e una batteria irrequieta diventa un ibrido post rock pieno di sfumature, con il sample di It's a Hard Knock Life dal musical Annie a smorzarne i colori più bui.
Subcult. – Subcult.
A Bologna prende forma il duo Subcult., formato dal rapper di origine eritrea Avex e il producer pesarese Ni_so. Il loro omonimo debutto è un ep di nebbioso hip hop aperto a contaminazioni soul, jazz, afrobeat che punta dritto agli USA.
Disco della settimana: Cru – Crudo
Un pop incredibilmente ricco, schivo e inondato di input fatti di ritmi blandi − e proprio per questo elegantissimi−, che parla di un risveglio attento e che guarda sornione tanto alla Canterbury di Robert Wyatt e Kevin Ayers quanto alla nuova psichedelia.
Dischi
Aa. Vv. – Lick The Witch - Beneventowave vol.1: La scena elettronica di Benevento si riunisce in una compilation di 20 brani e altrettanti artisti, da chicche inedite degli anni '90 a nascoste gemme contemporanee.
Anastasio – Mielemedicina: Ispirandosi a una frase di Lucrezio, Anastasio fa il suo ritorno con un disco di 9 tracce, in cui riferimenti poetici si intrecciano su strumentali sempre varie e sorprendenti.
Caron Dimonio – Porno Post Mortem: Sessualità, l’amore e la morte guidano il nuovo album dei Caron Dimonio in una violenta commistione di suoni, dove Eros e Thanatos finiscono col non distinguersi più tra loro.
Egreen – Nicolàs: L'Egreen più introspettivo e cupo si svuota completamente in Nicolàs, compattissimo album ricco di barre torbide e di storie difficili da raccontare.
Le pietre dei giganti – Veti e culti: Tutta la granitica potenza dei Le pietre dei giganti è pervasa da una accesa elettricità in cui si condensano stoner, psichedelia e rock violento.
L'Elfo – Milord: Un concept ep che ruota attorno alle varie sfaccettature dell’amore e delle relazioni, tra tossicità e esperienze complicate che L'Elfo ha vissuto sulla propria pelle.
Mike Lennon – Itasian: Torna Mike Lennon nella versione più onesta di sé, in un rap crudo e diretto che lascia comunque spazio al suo distintivo taglio ironico.
Rodrigo D'Erasmo, Roberto Angelini – Songs In a Conversation: Per i 50 anni di Pink Moon Rodrigo D'Erasmo e Roberto Angelini celebrano il culto di Nick Drake con un disco di cover e tanti ospiti, tra cui Appino, Niccolò Fabi e Manuel Agnelli.
Scirocco – Neppure la pioggia ha le mani così piccole: Un inno alle piccole emozioni quotidiane, capaci di dettare il passo verso la felicità, dove l'amore è capace di diventare una lotta a cui non si riesce a rinunciare.
Vinnie Marakas – Giovane Cagliostro: Vinnie Marakas ci porta nel suo surreale club, confondendoci e ipnotizzando con la sua criptica disco tendente al nosense.
Singoli
Bye Bye Cachi – Pavimento: Una sfilza di immagini rapide ed evocative che passano in rassegna passioni ardenti e rapporti che cambiano "sotto il segno dell'ansia".
Candra – Demonio: Il cantautorato spezzato e sporco di Candra passa per il racconto di una gioventù che si è persa, che vaga senza meta con addosso la paura della possibilità di non ritrovarsi mai.
Ceroli – Tre giorni in hangover: Nell'atmosfera narcotizzante di una torrida psichedelia una coppia vive il dramma di una separazione infinita, nell'inerzia di una discesa da cui non si riesce a salvarsi.
Colla Zio – Ci rimango male quando sei puntuale: I Colla Zio si gettano in una sorta di scombinata – come loro – italo dance, alla ricerca di un equilibrio sempre più difficile da trovare nei rapporti quando entrano in crisi.
Dada Sutra – Big Boy: Un brano disturbante e ossessivo, scarno nel suo fare un ritratto grottesco di uno stupratore, così di impatto da metterci in una condizione di immediato ed efficacissimo disagio.
Davide Amati – Harem: La bossa nova adriatica solo chitarra e voce di Davide Amati ci proietta in riva a una spiaggia a fine settembre, con l'estate che ci scappa tra le dita e il magone in agguato.
España Circo Este – Prosecco: In una melodia a tratti monocorde emerge l’urgenza di evasione dall’opprimente quotidianità, andando a caccia del bello che si nasconde negli angoli sperduti del mondo.
Fulminacci – Chitarre blu: Fulminacci racconta lo scorrere del tempo con leggerezza e un velo di malinconia, su un brano che riesce a essere tanto delicato nella strofa quanto coinvolgente nel ritornello.
I Le Lucertole – Mostro: I Le Lucertole cantano di quel Mostro che vive dentro di noi, che sabota tutti i nostri piani e sta in agguato, pronto a coglierci nei nostri momenti più bui, mentre cerchiamo di capire come disinnescare i suoi attacchi.
Maurizio Carucci – Origini: Maurizio Carucci ripercorre le sue Origini ballando su una accattivante strumentale dance, in cui emerge l'incertezza di trovarsi sperduti e senza una storia alle proprie spalle.
N!C – Valigia vuota: N!C esce allo scoperto con un singolo dal sound movimentato e up-tempo affiancato da un testo malinconico e nostalgico, in cui, alla fine di una relazione, arriva sempre una nuova rinascita.
Nicolò Carnesi, Dente – Levati: Nicolò Carnesi inizia i festeggiamenti per il decennale del suo disco di debutto, Gli eroi non escono il sabato, con una nuova versione di Levati accompagnato da Dente.
Not Good – Pubblicità: Tutta la nausea per la realtà che ci circonda si traduce in una rabbia impotente che a sua volta diventa rassegnata apatia, quando le delusioni finiscono col diventare la quotidianità.
Pablo America – We Are Ready to Fight: L'anima "Mr. Hyde" di Pablo America divampa in un brano tendente al metal con un testo nosense, scuro come il cielo notturno di Gotham City.
Petullà – Orgasmi e origami: La bellezza e le difficoltà dello stare insieme, i due poli di una relazione in cui solo insieme si possono superare gli ostacoli più complicati.
Pitch3s – In My Head: Il duo formato dai batteristi Davide Savarese e Sergio Tentella si presenta con un singolo dalle pulsazioni elettroniche frenetiche, che sbatte contro le pareti opprimenti del nostro cervello in cerca di una via di fuga.
Ponee – Il rumore dei no: Con una Milano in costante mutamento sullo sfondo Ponee cerca una soluzione alle sue incertezze, tra la paura di farsi sopraffare dai dubbi e la voglia di fregarsene di tutto e ballare.
Scicchi – 4 su 4: Scicchi unisce il suo linguaggio di ventenne in preda alle insicurezze della gen Z con quello del pop sinfonico più elegante, lasciando che la nostalgia si faccia cullare dagli splendidi archi dell'orchestra del cinema di Roma.
Selflore – Reykjavik: Una sfuriata vulnerabile e dolente con cui la band milanese cerca le coordinate della propria identità, a cavallo fra un sfogo hardcore punk e l’inseguimento di una melodia più pop.
Swart, Petraz – Seize: Swart, in compagnia di Petraz, racconta scenari urbani con un linguaggio fresco e street in perfetta sintonia con la produzione targata 5star cupa e magnetizzante.
Varisco – Poi (sabato): All'interno di una metaforica sala d'attesa Varisco guarda passare i treni della vita su una strumentale quasi disco, nella speranza di prendere quello giusto che lo porterà lontano.
Visconti – Le idi di marzo: Una serie di immagini sfocate e scollegate tra loro danno vita a un decadente canto di dolore, una congiura che si muove tra le ombre delle corsie di un supermercato e ci colpisce nei nostri momenti più deboli.
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L'articolo Il Bollettino di venerdì 25 febbraio di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2022-02-25 10:30:00
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