Il Bollettino di venerdì 9 aprile

Le migliori uscite della settimana scelte dalla redazione di Rockit

Il bollettino della settimana #14
Il bollettino della settimana #14

Passata la Pasqua, inizia un periodo di fuoco per le uscite discografiche che ci accompagnerà almeno fino a metà maggio. Ritorna Motta con un nuovo singolo maestoso, Massimo Zamboni si rivolge al divino in un canto di rivoluzione, i Selton e Margherita Vicario flirtano e scherzano sul rapporto di coppia, Max Gazzè si fa accompagnare dalla Magical Mystery Band nel suo ultimo disco. E ancora, nuova musica di Guè Pequeno, Eugenio in Via di Gioia e Franco126, il debutto super funk dei Banda Maje, il primo, convincente ep di Nervi e il nostro disco della settimana, Morsa di Serena Altavilla.

Qua sotto trovate tutto questo e molto altro, mentre questo pomeriggio, dalle 16:30 alle 18, sul nostro canale Twitch andrà in onda il nostro consueto appuntamento del venerdì, Casual Friday. Con noi, per parlare dei loro ultimi brani, ci saranno Golden Years, i Bautista e Whitemary. Ci vediamo dopo, non mancate!

Maggio – Ora vorrei

Tanca tesse una strumentale nevrotica, stratificata, Maggio rivendica un presente che ci è stato strappato di mano con barre sinuose e sprezzanti: la coppia d’oro del Klen Sheet fa dell’insoddisfazione una molla per lanciarsi in un domani tutto da conquistare.

Motta – E poi finisco per amarti

Da una stridente dissonanza, Motta ci guida verso una luce che brilla lontano, accompagnato da una batteria incessante e da un tripudio di archi. È un percorso insidioso, pieno di ostacoli, dove l’odio e l’amore sono due ombre che si rincorrono. E sappiamo benissimo chi vincerà alla fine.

Ginevra Nervi – Gaslighting

Le trame fitte di una nube minacciosa prendono forma tra le pieghe del brano, mentre synth e beat rarefatti si scontrano tra loro. Ad accompagnare il singolo di Ginevra Nervi, un incredibile video di paesaggi naturali contaminati da un’oscurità diventata materia.

Quando tutto diventò blu – Male/bene

Da fumetto a concerto, da concerto ad album (in uscita il 7 maggio). Quando tutto diventò blu di Alessandro Baronciani cambia ancora volto e, nella sua ultima manifestazione, si fa cantare dalla sofferta e disincantata voce di Ilariuni dei Gomma.

Selton, Margherita Vicario – Karma sutra

Accompagnato da un nuovo episodio della loro spettacolare sitcom fatta in casa, i Selton trasformano il “non sei tu, sono io” in una dolceamara bossa nova. Nel ruolo di una lei che non ci sta a farsi prendere in giro, Margherita Vicario ribalta la situazione nel finale della canzone.

Whitemary – Credo che tra un po'

Avete presente quella sensazione che vi prende quando il mondo attorno sembra essersi dimenticato della vostra esistenza? Whitemary trasforma quella frustrazione in uno sfogo terapeutico e rilassato, in cui ritrovare il nostro equilibrio sensoriale in una fumosa discoteca dei sensi.

Zollo, Calibro 35, Xenboi – Data crime

Zollo fa incontrare i Calibro 35, con cui ha lavorato come fonico per più di 10 anni, con Xenboi, giovane rapper suo concittadino. Data Crime è un racconto paranoico, che sposa gli incredibili arrangiamenti dei Calibro conl'estetica rap e urban più contemporanea.

Disco della settimana: Serena Altavilla – Morsa

Tra le melodie di Mina e le fascinazioni dell'ultimo Bowie, Serena Altavilla fa scontrare la struttura classica e convenzionale delle canzoni su controtempi che rinnovano l’attenzione e su ritmiche imperfette, a descrivere l’instabilità di questo viaggio dentro sé. Echi spettrali avvolgono la sua voce per poi farla splendere di una luce nuova e rigenerata.

Dischi

Max Gazzè – La matematica dei rami: Assieme all’incredibile Magical Mystery Band, che siamo andati pure a conoscere nel loro studio, Max Gazzè realizza un maestoso disco pop che tende al prog, al psych rock e all’elettronica.

Gintsugi – Gintsugi: Nell’omonimo ep di Gintsgugi, esperienze personali e sogni prendono forma in una dimensione sonora tra il surreale e il fantastico.

Gue Pequeno – Fastlife 4: Un paio di settimane dopo il decennale di Il ragazzo d'oro, Guè pubblica il quarto episodio del suo mixtape, con i feat di Salmo, Noyz, Marra e molti altri.

Luzee – Seed: Tra groove e atmosfere da sogno, Luzee racconta le fasi del cambiamento attraverso la metafora del ciclo di vita delle piante.

Nervi – Un tipo timido: La decadente e distorta eleganza di Nervi splende nel suo ep Un tipo timido, sospeso tra synth ruvidi, melodie sognanti, chitarre rabbiose e arrangiamenti carichi di malinconia.

Sacrobosco – Both Sides of the Sky: Il debutto di Sacrobosco è un trascinante gioco di chiaroscuri che si regge su ritmiche minimali, in cui l’eterno inseguirsi tra il giorno e la notte diventa un caleidoscopio IDM.

Thai Smoke – Più reale del re: La vita di periferia vista con la sincerità degli occhi di Thai Smoke, dove predominano la concretezza dell'asfalto e l'identità multietnica del quartiere.

Typo Clan – So Many Fights: Scrivere musica per resistere, resistere per continuare a scrivere musica: i Typo Clan, tra cassa dritta e falsetto, beat analogici e trip-hop, esprimono tutto il loro disagio e la loro voglia di rivalsa nei confronti di un sistema sbagliato.

Giulio Wilson – Storie vere tra alberi e gatti: Racconti di vita fuori dal tempo da sfogliare come un romanzo, con le ospitate di Inti Illimani, i musici di Francesco Guccini, Roy Paci e Silvia Landi.

Singoli

AliC'è – Fotografia: Il secondo singolo del duo pugliese è un inno alla libertà di sentirsi sé stessi, dove brilla la voce della cantante Rosita Cannito.

An Early Bird – Holding onto hope: An Early Bird lancia il suo delicato messaggio di speranza, l’unica cosa a cui possiamo aggrapparci in un momento come questo.

Banda Maje – Fornellesse/Bianco Rosso e Verdone: Con un inedito super ‘70s dal groove mostruoso e una cover del tema di Bianco, rosso e verdone di Morricone, i Banda Maje ci riportano nell’epoca d’oro della library music italiana.

Rachele Bastreghi, Silvia Calderoni – Penelope: Se Penelope tesseva la sua tela alla luce del giorno, Rachele Bastreghi è nel caos della notte che sprigiona la sua anima più sincera.

Bautista – Una buona storia: 999asura scava nella nostalgia e ci canta di un amore perduto, mentre la sofisticata produzione di Machweo esalta l'ormai consolidato mix tra musica latina ed emo.

Caveleon – Earthquake: Il racconto di una storia d’amore turbolenta, in bilico fra atmosfere folk, indie e rock immerse all’interno di sonorità elettroniche

Cromatico, Galli – Lucio.: Un’avventura notturna dalle tinte r’n’b in una città deserta, senza una meta e con solo i ricordi come bussola.

Alice Di Lauro, Are You Real? – Hunt Me Down: Una voce da liberare e un amore da trasfigurare si condensano nell’etereo primo singolo della performer vicentina, in collaborazione con il musicista Andrea Liuzza.

Effenberg – Sirene alate: Novella yiddish in chiave pop ispirata da un romanzo di Jodorowsky, Sirene alate riprende con leggerezza il clima surreale della poetica del regista cileno.

Eugenio in Via di Gioia – Non vedo l’ora di abbracciarti: Quattro date tra ottobre e novembre, “fino a che non sarà possibile riabbracciarsi”, annunciate da un singolo che già da adesso annulla le distanze.

Franco126 – Che senso ha: Sulla produzione sognante di Ceri, Franchino si lascia andare a una serie di domande senza risposta, assieme alle preziose chitarre di Giorgio Poi e Colombre.

Golden Years, Laila Al Habash – Sale: La suadente strumentale di Golden Years è perfetta per far splendere le lacrime, gonfie di Sale, che solcano il volto di Laila Al Habash.

J Lord – Tanti auguri a me: “Nun song ricco ma nu’ pezzènt ca’ fa o’ càsh”. J Lord racconta il suo percorso e la sua rinascita, in una Napoli ostile e oscura.

Icon808, Nicola Siciliano, Nitro, Braco – No stick: Il duo di producer costruisce una strumentale schizofrenica, che man mano si adatta al flow dei tre illustri ospiti del brano.

Loomy – America: Loomy è pronto a riaccendere il lume della speranza in chi non ha mai smesso di cercare l’America, in un viaggio transatlantico tra l’urban e il pop.

Rico Mendossa – Rivoluzione: Rico Mendossa cerca di dare uno scossone a questo periodo delicato, predicando una rivoluzione che rifiuta la violenza e che rimetta al centro la solidarietà.

Porto Leon – San Pietro: Un brano grezzo e sporco, come pisciare dal balcone da ubriachi, e con la folle megalomania di credersi il papa.

Sem – Troppo in alto: Nonostante il sound asciutto e l'atmosfera da cameretta, Sem riesce a catturare la forza nostalgica del suo ultimo singolo e a restituirla in una versione quasi live.

Samuele Stanco e i Gabbiani Malvagi – Copertina e riposino: Ballad agrodolce che, nel suo cinismo, riesce a strappare più di qualche sorriso. “Ho bisogno ancora di farmi i cazzi miei”.

Angelo Trabace – Sbarco: Un cammino introspettivo, una esplorazione intima che approda in
un tempo apparentemente immobile, ma capace di mettere in moto nuove occasioni.

Massimo Zamboni – Canto degli sciagurati: Una chiamata all'insurrezione che sfocia in un'invocazione al divino, con tanto di video diretto da Piergiorgio Casotti, Massimo Zamboni porta le sonorità dei CCCP e CSI in una dimensione più cantautorale.

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L'articolo Il Bollettino di venerdì 9 aprile di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2021-04-09 00:48:00

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