Breve storia del cantautorato femminile in Italia

A partire dagli anni ’60, le donne hanno acquisito uno spazio di espressione sempre maggiore nell’universo musicale, distaccandosi sempre più dal ruolo di semplici interpreti e affermandosi spesso come autrici dei propri brani. Ripercorriamo assieme la musica italiana attraverso le sue cantautrici

La parola “cantautore” — utilizzata in riferimento a un artista che non si limiti a interpretare brani, ma che li curi anche dal punto di vista testuale e musicale — fa il suo timido ingresso nella lingua italiana sul finire degli anni ’50, divenendo poi d’uso comune nel decennio successivo. Sebbene la declinazione femminile del termine abbia incontrato — come ancora troppo spesso accade nella nostra lingua — una certa resistenza, il contributo che numerose cantautrici di talento hanno dato alla storia della musica italiana è prezioso e innegabile, così come è innegabile che, con l’avanzare degli anni, il panorama musicale nostrano vanta una schiera di artiste sempre più ricca ed eterogenea.

Le ragioni dietro questa crescita sono numerose, e vanno dai meriti delle lotte femministe per la conquista di diritti civili e sociali all’evoluzione del mercato musicale, sempre più costellato di etichette indipendenti pronte ad accogliere artiste emergenti. A questi due fattori principali, va inoltre aggiunta una crescita dell’offerta formativa per giovani aspiranti musiciste, sia attraverso corsi di musica nelle scuole pubbliche, sia attraverso il mondo delle piattaforme di apprendimento web come Superprof, che consente agli utenti di scegliere tra un gran numero di corsi di chitarra e di canto. Ma quali sono le tappe che hanno portato al fermento del panorama odierno? Ripercorriamo brevemente insieme la storia del cantautorato femminile in Italia.

Le prime espressioni di questa forma artistica nel nostro paese si osservano negli anni ’60, complici una società in piena trasformazione e l’influenza di alcune apripista internazionali quali Joan Baez, Janis Joplin e Joni Mitchell. In Italia emergono figure come Rosa Balistreri, cantautrice siciliana che con la sua voce graffiante racconta amori e sofferenza della sua terra, la romana Giovanna Marini — che oltre ad aver dedicato anni di ricerca ai canti popolari e sociali del nostro paese, ha composto diverse canzoni e ballate — la fiorentina Daisy Lumini e la milanese Maria Monti

Negli anni ’70-80 sempre più donne scelgono di riappropriarsi della loro storia e di raccontarla anche attraverso la musica, non limitandosi più a interpretare brani composti da altri, ma reclamando un più ampio diritto d’espressione. Anche in questo, caso il mondo anglofono ci precede e ci fornisce degli esempi virtuosi, che vanno da Patti Smith a Stevie Nicks, da Annie Lennox a Kate Bush. Nell’Italia scossa dagli anni di piombo, nel nostro paese si fa spazio il grande cantautorato engagé, ma laddove i colleghi uomini sembrano rivolgere la propria attenzione alla politica, le cantautrici paiono invece più propense a offrire al pubblico un discorso personale sul loro vissuto, in parte perché fino ad allora questa possibilità era stata loro preclusa, in parte perché la società ancora fortemente patriarcale faticava a legittimare le voci femminili su temi politico-sociali. In questi anni si affermano, tra le altre, Gianna Nannini, Teresa de Sio, Paola Turci e l’intramontabile Giuni Russo, la cui carriera si è tristemente chiusa prematuramente.

Con l’arrivo degli anni ’90, l’ambiente del rock indipendente italiano si fa particolarmente effervescente, ed è proprio da questo milieu underground che nascono i grandi talenti del cantautorato del nuovo millennio, e soprattutto una nuova generazione di cantautrici, tra le quali non possiamo non citare la “cantantessa” Carmen ConsoliCristina Donà Marina Rei. Successivamente, gli anni duemila si aprono con il trionfo di Elisa al Festival di Sanremo, vittoria che preannuncerà una nuova fase in cui le cantautrici occuperanno un posto sempre più di rilievo nel panorama italiano. Nel 2005 si tiene inoltre la prima edizione del Premio Bianca d’Aponte, primo premio italiano ancora in attività riservato esclusivamente alle cantautrici emergenti, che negli ultimi anni ha premiato artiste ancora poco note al pubblico come Sighanda e Isotta, ma che potrebbero far parlare molto di sé in futuro.

E oggi? Il mondo del cantautorato femminile italiano sembra più vivo che mai, con un grandissimo numero di artiste che stanno scalando le classifiche negli ultimi anni, dalla giovanissima Madame alla grintosa Ditonellapiaga. Una nuova generazione poliedrica, in cui trovano spazio anche cantautrici con diversi orizzonti alle spalle, come l’italo-domenicana Yendry, che l’anno scorso è stata nominata nella categoria Best New Artist agli MTV Millennial Awards e Joan Thiele, giovane artista bresciana che ha trascorso l’infanzia tra la Colombia, il Canada, l’Inghilterra e Desenzano del Garda, e le cui sonorità Soul e R’n’B stanno portando una vera e propria ventata d’aria fresca nel panorama musicale italiano.

---
L'articolo Breve storia del cantautorato femminile in Italia di Elisabetta Limone è apparso su Rockit.it il 2022-03-08 11:34:00

COMMENTI

Aggiungi un commentoavvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussioneInvia