Cognati per sempre

“A Song For You”" è il commovente regalo che gli altri Brothers In Law hanno fatto al loro batterista, Andrea Guagneli, per il suo compleanno. Un epitaffio a Guagno, morto due anni fa, e insieme alla gioventù, alla scena pesarese e a un periodo irripetibile della vita

Andrea, Nicola e Giacomo dei Brothers in Law
Andrea, Nicola e Giacomo dei Brothers in Law

Il 13 febbraio è stato un giorno particolare, il compleanno di Andrea Guagneli, anzi, l'anniversario di nascita. Si dice così delle persone che non ci sono più e l'assenza di Guagno si fa sentire un sacco in questi anni stagnanti e allucinati. Lui era uno dei cuori pulsanti di quella che negli anni '10 era definita la scena di Pesaro, una delle ultime scene genuine che l'Italia abbia mai avuto e che ha visto girare per tutto il Paese, ma anche esportare, band come Be Forest, Soviet Soviet e Brothers in Law

Di quest'ultima Andrea era il batterista, una formazione fondata nel 2011 da Giacomo Stolzini (voce e chitarra) e Nicola Lampredi (chitarra), al tempo "brothers in law" anche nella vita vera, a cui si aggiungeva Lorenzo Musto al basso. Una band di dream pop con influenze che vanno dagli Slowdive ai Wild Nothing, con i ritmi in stile Jesus & Mary Chain e le chitarre piene di riverberi, fuzz e delay a creare pattern eterei e onirici per far ballare sul posto con la testa a guardarsi le scarpe, oppure scatenarsi in una sorta di rock 'n' roll che viene fuori dallo spazio.

 

Il 9 febbraio del 2020 è mancato prematuramente Andrea e in occasione del suo compleanno, il 13 febbraio è uscita a sorpresa una canzone disponibile in streaming e anche in un 7" in edizione limitata il cui ricavato andrà in beneficienza, dal titolo inequivocabile: A Song For You, pubblicata da  We Were Never Been Boring e Black Marmalade Records. Un commovente regalo di compleanno che la band ha voluto fare a Guagno. Questo il testo: 

Brothers in Law - A Song For You

How many roads we have travelled together
and how many words are carved in my soul.
My friend, my friend forever in me.
I can still hear your voice in the painful void
There's a wound in my heart now I'll have to live with.
I'll get old, I'll see my wrinkles but I'll never see yours,
I'll get old embracing the past, clinging to a glowing hope.

Una canzone che continua la tradizione showgaze della scena pesarese e sembra riassumerla in un epitaffio alla persona che l'ha animata e insieme alla gioventù, a un momento irripetibile della vita in cui una città di provincia diventò Manchester, Bristol, New York o Londra, in cui tutta l'Italia Milano o Roma centrica guardava la cartina per scoprire luoghi da cui usciva musica che poteva reggere il confronto con l'estero e una famiglia allargata e disfunzionale di persone che vivevano la musica insieme.

Indimenticabile la performance dei Brothers in Law al MI AMI del 2013, che potete riascoltare qui, in formazione a tre, mentre fuori dal palco della Collinetta pioveva e la gente ballava coi piedi nel fango, nel vero spirito di un festival estivo dove può capitare di tutto. Un ricordo che a pensarci viene la lacrima facile.

Anche noi ci siamo trovati un sacco di volte in giro per concerti o per parlare di musica e di dischi con Guagno e ci manca quel tempo, da morire. Di quando parlavamo se comprare o meno i cofanetti in vinile di 69 Love Songs di Magnetic Fields o Mellon Collie and the Infinite Sadness degli Smashing Pumpkins, bellissimi ma fin troppo cari per le nostre tasche. Tanti auguri anche da parte nostra, con questo bellissimo regalo della tua band. Parafrasando il titolo del disco dei Brothers in Law, sono tempi sempre più duri per i sognatori.

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L'articolo Cognati per sempre di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-02-15 09:41:00

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