È novembre, il mese di Parade Eléctronique, evento che celebra l'innovazione in campo musicale, giunto alla sua quarta edizione. A causa dell'emergenza Covid-19 il programma della manifestazione, che inizialmente prevedeva diversi appuntamenti live nei quartieri di Milano, è cambiato in corsa. In particolare, quest'anno verranno trasmessi due eventi in streaming sul canale YouTube di MMTcreativelab, organizzatori della rassegna. Nascono con l'intento di celebrare la figura di Bruno Maderna, geniale compositore, fondatore e animatore dello Studio di Fonologia della Rai di Milano.
Il 14 novembre alle 18:30 verrà riprodotto "Ritratto di una città", che racconta il suono di Milano abbinato a reinterpretazioni pittoriche: saranno proposte tre composizioni originali di Viel, Bienoise e Painè Cuadrelli, accompagnato da Estel Luz, ispirate a tre composizioni storiche di Bruno Maderna. Il 20 Novembre alle 18:30 si terrà "Maderna Moderno". Abbiamo chiesto al direttore artistico della Parade Walter Prati di raccontarci l'influenza di Maderna sulla cultura contemporanea, sempre viva a quasi 50 anni dalla sua morte.
La figura di Bruno Maderna, del quale quest'anno ricorre il centenario della nascita, come compositore e direttore d'orchestra, diventa completa nella sua importanza nel momento stesso nel quale decide di partecipare alla fase sperimentale della nascita della musica elettronica, come una vera e propria estetica, all'interno del panorama della musica d'avanguardia del secondo novecento. È presente ai corsi di Darmstadt dove si costruisce, con il contributo creativo di molti compositori, che diventeranno da lì a poco, i punti di riferimento della musica sperimentale europea e nord americana, un nuovo mondo musicale aperto alle più innovative idee del tempo.
John Cage, Pierre Boulez, Karlheinz Stochausen saranno le anime pulsanti di quegli incontri nei quali anche la musica elettronica avrà un suo spazio di azione preciso. Sono gli anni nei quali Milano si può confrontare con Parigi e Colonia grazie all'istituzione dello Studio di Fonologia della Rai a Milano, nato proprio dalla volontà creative a produttiva di Bruno Maderna e Luciano Berio. Un confronto tutto "radiofonico" poiché anche a Parigi e Colonia gli studi diretti da Pierre Schaeffer e Karlheinz Stockhausen sono stati istituiti all'interno delle stazioni radiofoniche.
Se le stazione radiofoniche francesi e tedesche hanno capito con lungimiranza l'importanza di avere uno studio di ricerca elettronica al proprio interno, per la RAI c'è voluto tutto l'ingegno e la determinazione di Maderna e Berio (e di tutto lo staff tecnico radiofonico) per convincere dell'importanza produttiva che la costituzione dello Studio rappresentava. Insieme allo scrittore Roberto Leydi composero uno strepitoso Ritratto di Città. Un documentario radiofonico dove testo, suoni reali della città e musica elettronica presentavano la vita di Milano nell'arco di una intera giornata in un percorso poetico, realista e simbolista al tempo stesso di grande impatto emotivo.
È il 1954 e Maderna, Berio e Leydi inventano una nuova modalità espressiva che apre al mondo della radiofonia una realtà completamente innovativa; non solo dal punto di vista della sceneggiatura radiofonica ma anche per quanto riguarda le possibilità di ascolto da parte del pubblica. La musica elettronica entrava a far parte dell'immaginario di massa. Musica elettronica diventava sinonimo di futuro creando così un legame indissolubile tra l'idea di musica tradizionalmente intesa e quella di suono in grado di creare ambienti, spazi e tempo completamente astratti.
Non solo "Ritratto di Città" (che tra l'altro convinse la dirigenza RAI a istituire in modo stabile e operativo lo Studio di Fonologia, attivo fino alla metà degli anni '70), ma opere quali Omaggio a Joyce di Berio (anche Paul McCartney partecipò a una presentazione di Berio a Londra), Continuo, Notturno e Musica su Due dimensioni di Maderna, Fontana Mix di John Cage, Scambi di H. Pousseur e altre ancora; tutte opere che hanno determinato la storia della musica elettronica fino ai giorni nostri e che sono, ancora oggi punti di riferimento di una estetica in continua evoluzione.
Benché Maderna sia morto già nel 1973 e nel pieno della sua attività creativa non ancora del tutto espressa, lascia un solco determinante nel pensiero della composizione e della musica ancora oggi utile a tutti i musicisti.
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L'articolo Bruno Maderna, l'uomo che scompose il suono in mille atomi di Walter Prati è apparso su Rockit.it il 2020-11-13 16:17:00
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